In continuo mutamento la creatura dei Thee Maldoror Kollective; infatti, proprio come un serpente, hanno bisogno di cambiar pelle per crescere. “A Clockwork Highway” è un ulteriore passo avanti verso cosa ancora non si sa, un ulteriore tassello a quel mosaico dalle tinte fredde e grigie del vecchio (ma solo cronologicamente) “New Era Viral Order”.
Il black del passato (presente più che altro nel cantato e in alcune tematiche) oggi è completamente scomparso…. un male? A voi giudicare, l’unica cosa certa è che “A Clockwork Highway” è tanto oscuro quanto affascinante e complesso.
Difficile da digerire, difficile da analizzare, difficile da ascoltare e da ri-ascoltare, così ricco di suoni e di “rumori” che ti si scagliano contro, di sensazioni differenti… di visioni diverse.
Dal noise all’industrial, dall’ebm all’ambient, il tutto visto in una visione psichedelica soffocante e abrasiva, “A Clockwork Highway” farà la felicità di quanti cercano nella musica qualcosa di diverso e di coraggioso; “A Clockwork Highway” è l’estremismo fatto musica, questo è l’unico modo per descriverlo in maniera corretta. Ogni tassello di questo mosaico musicale è perfettamente incastonato, ogni suono è al suo posto; basti ascoltare brani come l’iniziale “Dopecity”, dalle ritmiche marziali, e il seguente “Who Dares To Kill The Lion?”.
Il lato ebm dei nostri viene fuori con “The Holls Have Eyes”, orecchiabile e ballabile all’inverosimile, mentre il lato sperimentale regna nei brani più lunghi e articolati, momento in cui i nostri riescono a dimostrare pienamente le proprie capacità. “An Effecter On Change”, con i suoi 14 minuti, riesce ad impressionare per la naturalezza con cui mescola industrial acido e perverso a momenti ambient più caldi. Pazzesca, invece, è la conclusiva “Babilonia Cafè” nel suo tripudio di suoni e umori differenti; un sitar e delle percussioni tribali per poi lasciar spazio ad un synth, chitarre e… atmosfere da brivido!
La danza del diavolo? Suonerebbe proprio così.
“A Clockwork Highway” è una delle migliori uscite del 2004, da avere senza mezzi termini.

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