“Storm” è il nuovo disco dei Theatre Of Tragedy, un lavoro che… elementi elettronici ridimensionati in favore di un ritorno ai vecchi… nuova cantante similissima a… pezzi orecchiabili ma… ci capite qualcosa da questi stralci di frase? Immagino poco, anche se si può capire a grandi linee il senso di ciò che volevo esprimere. Bene, la stessa cosa accade a me con il promo del disco in questione. Qualcuno ha infatti pensato che fosse una buona idea realizzare un promo con solo due canzoni intere (“Storm” e “Begin & end”), mentre tutte le altre sono state troncate all’inizio ed alla fine, per cui il risultato è che il recensore si ritrova a dover recensire una sequenza di estratti che sfumano uno nell’altro. Trovo questo atteggiamento molto poco rispettoso nei confronti di chi deve scrivere la sua opinione su questo lavoro, inoltre non si può veramente sapere come suona l’album in queste condizioni (cosa dovrei fare, immaginarmi come sono le parti mancanti o basarmi solamente sugli estratti presenti, che per quanto possano essere ampi sono comunque solo degli estratti?). Grossomodo comunque “Storm” risulta una via di mezzo tra “Aègis” e “Musique”, gli elementi elettronici sono stati fortemente ridimensionati per lasciare spazio a dei chitarroni ed il cambio della voce femminile non ha portato grosse differenze. La nuova cantante è infatti molto simile a Liv Kristine mentre Raymond canta con quella voce filtrata che aveva già utilizzato su “Musique”. I pezzi non sembrano male e per quello che riesco a capire direi che sono orecchiabili e piacevoli sul breve periodo, ma incapaci di resistere sulla lunga distanza.

Altro da dire non ho, e sinceramente non ho molta voglia di sforzarmi di trovare qualcosa riascoltando questi spezzoni, per cui assegno una sufficienza politica (posso dire già così che il disco insufficiente non è, ma mi rifiuto anche solo di considerare un voto più alto, avendo sottomano una versione decurtata di ciò che verrà comprato da chi deciderà di investire i propri soldi in questo cd) e fine del discorso.

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