A volte ritornano, non c’è che dire. E così si forma un supergruppo o un gruppo di ex? A questa domanda non so onestamente cosa rispondere. I Symfonia sono un nuovo gruppo fondato da quel pazzo scatenato di Timo Tolkki, che ha chiuso il progetto Revolution Renaissance (il cui ultimo album è per me veramente intrigante e ben riuscito) così su due piedi adducendo come motivazione l’impossibilità di suonare dal vivo, causata dallo scarso interessamento dei promoter. Del gruppo fanno parte anche Andrè Matos (Angra), Uli Kusch (Gamma Ray, Helloween), Jari Kainulainen (Stratovarius, Evergrey) e Mikko Härkin (Sonata Arctica). Che dire? Formazione decisamente spettacolare. La musica proposta sarà un mix di questi gruppi, o qualcosa di più originale? Nessuna delle due.

Timo Tolkki ha fondamentalmente guardato indietro, e ha riscoperto i suoi album migliori e più venduti con gli Stratovarius, da Episode a Destiny su tutti, ripescando quà e là anche nella coppia principe del power Helloween/Gamma Ray. Uli Kusch è sempre una garanzia dietro le pelli, così come è sempre preciso Kainulanen al basso ed efficace Härkin ai tasti d’avorio; chi proprio trovo sottotono è Matos che ha perso parecchio della sua voce squillante, o forse ha molto più banalmente tentato di imitare Kotipelto per mantenere più fedele il suono generale dell’album ai vecchi Stratovarius. Solo il tempo ci dirà se i Symfonia sono un vero gruppo destinato a durare, quel che è certo è che i fanatici dei vecchi Stratovarius, così come chi è rimasto deluso dai loro ultimissi lavori, troveranno quì un valido acquisto. I brani si mantengono tutti su livelli qualitativi decisamente elevati, e Tolkki ha ritrovato il suo tocco magico. Brani di puro power speed sinfonico, aggressivi, tanto efficaci quanto dannatamente ruffiani. Ed è quì che però nasce il dubbio di fondo. In Paradisum suona veramente troppo perfetto. Per ora mi tengo molto cauto, voglio dare fiducia al nuovo progetto, sperando di non venire scottato col prossimo album, e con Tolkki è molto facile passare da un grande album ad uno pessimo.
Per quanto riguarda la decina di brani di questo debutto, l’ottima e spero proficua continuazione degli Stratovarius. E speriamo di vederli presto dal vivo, anche e soprattutto dalle nostre parti, per non cestinare anche questo gruppo.

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