Auè raghezzi!!!!! Segnatevi questo titolo: “Delirio N°1” dei Subhuman, band thrash metal toscana, per la precisione della provincia di Pisa. La band prende vita nel 2001 su iniziativa del batterista Marco Masini (?!?) , degli axe men Matteo Buti e Jacopo Mattii e del bassista Federico Fulceri. I ragazzi, dopo mesi e mesi passati in cantina a sfornare cover di Megadeth , Testament, Overkill, Slayer e Sepultura, arruolano il singer Zula cominciando così la stesura di pezzi propri e seminano quanto raccolto grazie ad un’intensa attività live che consente di fare da spalla a bands blasonate del panorama italiano come Necrodeath (aaaahh beati voi), Stormlord e Gory Blister. Ma passiamo al demo: come ho detto prima,il genere proposto da sti toscanacci (non vuole essere un’offesa, sia chiaro!) è un thrash metal di forte impatto, cantato rigorosamente in lingua madre ; un thrash metal nel senso più classico del termine, ispirato alla scuola Slayer/Testament e Sepultura del periodo di “Arise”, che non disdegna una certa apertura verso lidi più estremi. Le canzoni sono rette da una sezione ritmica a dir poco eccellente con il batterista in prima linea, potente e dotato di una precisione alquanto chirurgica; a volte si ha come l’impressione che suonino insieme da una vita. Si parte con “Estinto Naturale”, classico pezzo d’apertura spaccaossa introdotto da una piccola citazione del film L’Esorcista, per poi arrivare alle successive “G.G”, “Il vecchio bastardo” e “Vigliaccheria” nelle quali si aggiunge una massiccia dose death metal in stile Malevolent Creation/Monstrosity. Un plauso particolare va fatto alla produzione, veramente ottima e senza alcuna sbavatura; e al cantato in italiano, scelta veramente coraggiosa che rende omaggio a quanto fatto da Distruzione e IN.SI.DIA, bands che intrapreso questa strada in un periodo in cui cantare in lingua madre era (e lo è tutt’ ora) un vero e proprio azzardo se non addirittura un suicidio. Insomma, ci troviamo al cospetto un demo perfetto sotto tutti i punti di vista, che porrà il gruppo all’attenzione degli amanti del genere e non, e che paga tutti i sacrifici che sti ragazzi fatti in sala prove; e fare un demo del genere al primo colpo non è roba da tutti. Da segnalare infine la cover dei Faith No More “Surprise! You’re dead”, pezzo ben suonato ma che non raggiunge pienemante la follia dell’originale. Ma in questo caso sarebbe chiedere troppo.

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