Un saluto a tutti i navigatori di Heavy-Metal.it. Il prodotto che sto per recensire è il debutto dei perugini Semi Infermità Mentale, gruppo nato nel 1999 e che, dopo vari cambi di line-up, nel 2005 si è assestato nella formazione attuale di sei elementi. Dopo aver affrontato una lunga, estenuante ma altamente fruttuosa gavetta live, nell’estate del 2005 la band decide di dare vita ad un proprio album trasformando i vecchi testi per scriverne dei nuovi in italiano. Una scelta quantomai coraggiosa vistala difficoltà di adattare la lingua italiana alla musica Progressive. Sin dagli esordi il gruppo si è votato ad uno stile musicale che ricorda molto il progressive metal, anche se il gruppo lo arricchisce con degli elementi molto personali e soprattutto con i dei testi rigorosamente in italiano. Anche se alcuni sostengono che questo sottogenere musicale ha detto oramai tutto, posso affermare senza alcuna paura di smentita che i Semi Infermità Mentale riescono ad essere nel loro piccolo abbastanza originali, se non proprio innovativi. Chiaramente qualcuno potrebbe obiettare che la copertina rappresentante un malato mentale in camicia di forza non sia il massimo dell’originalità e della bellezza; io risponderei che non serve essere sempre originali per essere validi. Citazione a parte va fatta per la prova dei due chitarristi magistralmente affiancati dalla sezione ritmica condotta da Conti e Cittadini. Buona la prova del cantante (che si diletta anche a suonare l’oboe), in possesso di un’ottima voce. Il gruppo ci offre degli episodi di notevole qualità soprattutto nella suite “Sul Riso e La Follia”, divisa in tre atti, caratterizzati da un’alchemica miscela di riff tipicamente metal con degli ottimi spunti che ricordano molto il genere prog, creando un ensemble molto armonioso, orecchiabile, intenso ma al tempo stesso anche originale. Questo a dimostrare che questi ragazzi hanno molta stoffa e, se verranno adeguatamente supportati, potranno togliersi parecchie soddisfazioni. Bisogna solo sperare che il gruppo decida di continuare a seguire la strada intrapresa, cercando di smussare alcune piccole pecche, come ad esempio quella di cercare comunque di emulare gruppi famosi o di voler a tutti costi mettersi in mostra rischiando di strafare. A mio modesto parere ben presto questi ragazzi riusciranno ad emergere come una delle rivelazioni musicali nel panorama musicale italiano, europeo e, perché no, mondiale.

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