I Savage Circus dovevano essere all’inizio un semplice progetto parallelo di Thomen Stauch. Nessuno avrebbe mai e poi mai immaginato che entro breve diventassero la nuova band dell’ex batterista dei Blind Guardian. Stanco, infatti, della direzione musicale intrapresa da Hansi e compagni, incentrata molto di più su una sorta di metal operistico che sul vecchio e caro power metal, Thomen fa ascoltare alcuni pezzi da lui composti a Piet Sielck (Iron Savior) e in men che non si dica sono reclutati all’interno della band Emil Norberg e Jens Carlsson rispettivamente chitarrista e cantante dei Persuader. Il risultato è assolutamente esplosivo.

Ascoltando “Dreamland Manor” la prima cosa che risulta evidente è l’assoluta somiglianza con i Blind Guardian grazie anche al fatto che la voce di Jens è praticamente uguale a quella di Hansi. Il paragone con i Guardiani è necessariamente lecito, poiché l’intenzione di Thomen, come lui stesso afferma in sede d’intervista, è proprio quella di ripartire da dove i Guardiani si erano fermati e continuare a suonare un genere che lui stesso, in questi ultimi vent’anni, ha contribuito a far crescere. Le nove tracce presenti in questo debut mi riportano con la mente ai fasti di “Somewhere far beyond” e “Lost in the twilight hall”: ritmiche serrate di chitarra si alternano a parti melodiche per poi ripartire di nuovo senza troppi indugi; Jens nel suo ruolo di cantante svolge un’interpretazione assolutamente fuori del comune, e le linee melodiche create da lui e Piet ricordano i Blind Guardian più “feroci” grazie anche alla presenza di cori che accompagnano il cantato durante l’esecuzione dei ritornelli; ottima anche la prova di Emil e di Mr. Sielck alle chitarre che senza troppi problemi si rifanno allo stile del guardiano cieco creando continui riff di chitarra che fanno da sottofondo alla canzone. Bastano poche note dell’iniziale “Evil eyes” per spazzare via ogni dubbio: caratterizzata dall’assoluta mancanza di originalità (e chi se ne frega!!!) questa canzone parte veloce come un treno, con una sezione ritmica martellante dove Thomen da il meglio di sé, cori su cori si sovrappongono al cantato di Jens mentre le ritmiche di chitarra si fanno più serrate e compatte a mano a mano che si prosegue nell’ascolto. Senza un attimo di tregua esplode “Between the Devil and the Seas” che assieme a molti altri pezzi del disco, tra cui vorrei ricordare “Tomorrowland” e “IT – the gathering” rimandano ai Blind Guardian più ispirati, rimanendo subito stampate in testa. Semplicemente splendida è “Beyond reality” unica ballad presente sul disco che per tutta la sua durata riesce a emozionarmi come noi mai fino ad arrivare allo sfavillante ritornello caratterizzato dalla presenza massiccia di cori che impreziosiscono ancora di più il pezzo. Come se ciò non bastasse i Savage Circus proseguono con altre tre canzoni velocissime, cariche di aggressività, melodia e potenza e “When hell awakes”, “Ghost town” e “Born again by the night” chiudono alla grande un album che non ha assolutamente bisogno di nessuna presentazione.

In definitiva “Dreamland Manor” è un disco da avere. Non c’è un solo momento di noia, un solo attimo di esitazione; quello che troverete in questo disco sono esattamente nove brani in vecchio Blind Guardian – style…che cosa dire di più se non compratelo????
Davvero un album con i fiocchi!

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