“I am God”, oltre ad essere una citazione del profeta Isaia, rappresenta anche il titolo del nuovo album dei Rivera Bomma band americana che trae il proprio nome proprio da quello di due dei suoi elementi, nonché leader indiscussi, in altre parole John Bomma e Rod Rivera.

Il gruppo a stelle e strisce è autore di un sincero disco di rock cristiano dove a farla da padrone è un solido hard rock che molto spesso rimanda con la mente a Deep Purple e Rainbow proprio come capita nella splendida semi-ballad “Oh girl” che mi ricorda molto da vicino le band appena citate mentre nel lungo solo finale Rivera trae ispirazione proprio dal grande Blackmore regalandoci grandi emozioni. A condire il tutto possiamo anche metterci una leggera spruzzatina di prog che fa capolino qua è là nel corso dell’album e una buona dose di metal classico che condisce un po’ tutte le composizioni targate Rivera Bomma.

“I am god” è quindi un disco parecchio godibile fatto di composizioni piacevoli e ben strutturate che sin dall’opener e title track si lasciano ascoltare riuscendo a tenere viva l’attenzione dell’ascoltatore. Ottimi tra l’altro sono brani come “You Are my Child” che vede Bomma autore di una godibilissima prova vocale, o ancora la successiva “Ridin high” dove la band trae ispirazione dai “cugini” Stryper; di una bellezza assoluta risultano anche le successive “Sing to Me” caratterizzata da una linea melodica davvero accattivante e “Holy One” altro brano ispirato da band come Savatage e Crimson Glory. E se ancora non siete sazi andate ad ascoltarvi le conclusive “La Voz de mi Guitarra”, flamenco strumentale che vede il buon Rivera protagonista assoluto confermandosi, come se non l’avessimo già capito durante l’ascolto del disco, un chitarrista dotato di un ottimo feeling e tecnica e la lunga “Revelation/Midnight Sunlight” brano che cerca di accostare al suo interno sonorità tipicamente priestiane con parti più vicine ai Black Sabbath

Insomma, “I Am God” risulta un album gradevole fatto di brani piacevoli e particolarmente orecchiabili. Consiglio tuttavia un attento ascolto in colonnina dove possibile in quanto questo disco non è immediato e il suo interesse cresce man mano che lo si ascolta.

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