Raggiunto telefonicamente da Alex Staropoli, tastierista degli italianissimi Rhapsody, ho il piacere di scambiare con lui quattro chiacchiere a proposito del primo album live della band e del tour che li ha visti protagonisti assoluti in giro per il mondo assieme ai Manowar. Ecco che cosa ci siamo detti…buona lettura!

Ciao Alex e benvenuto ancora una volta su Hm.it.
Ciao! Un saluto a tutti i lettori di Heavy-Metal.it!

Vorrei subito iniziare la nostra intervista facendoti i complimenti per il nuovo Live in Canada che finalmente ci permette di ascoltare i vostri brani in versione live! Come mai avete atteso tanto tempo prima di pubblicare un live album?
Non avevamo mai progettato di rilasciare un live album, anche se avevamo ideato, di comune accordo con il nostro nuovo management e la nostra nuova casa discografica, di registrare tutti i concerti di questa nuova era proprio per avere materiale da usare in futuro.
In seguito ci siamo resi conto che proprio quella sera, a Montreal, c’erano delle condizioni particolari sotto tutti i punti di vista, sia dal punto di vista della band sia da quello dell’acustica della sala e della gente, ovviamente incredibile, e tutto ciò ci ha convinti a rilasciare un omaggio ai fans canadesi e a tutti i fans dei Rhapsody

Come mai avete deciso di registrare proprio lo show di Montreal, che tra l’altro vi vede come band di supporto ai Manowar, invece che registrare uno show come headliner e che vi avrebbe permesso di inserire nella scaletta molti più brani invece che solamente dieci?
Abbiamo deciso di registrare tutti gli show, al di là della loro durata e quindi, come ti dicevo prima, è stato proprio un caso che ci fossero le condizioni perfette per catturare tutta la magia di quella serata che veramente era notevole e quindi di poterla proporre a tutto il pubblico.

Quali criteri avete adottato per scegliere i brani che hanno composto la scaletta del vostro live e come mai avete tralasciato lo splendido “Legendary tales”?
Ci spiace davvero aver lasciato in disparte “Legendary Tales, ma purtroppo essendo degli special guest avevamo la possibilità di suonare per circa un’ora, che poi non è per niente poco per una band si supporto, e quindi abbiamo dovuto fare una selezione e logicamente non siamo riusciti ad inserire tutti i brani che avremmo voluto suonare. Non tutti i pezzi che i nostri fans avrebbero voluto sentire posso essere fisicamente introdotti in sessanta minuti di show e devo dire in ogni modo che per quanto riguarda i vecchi brani il discorso è differente perché sono più complicati e ben più difficili da suonare mentre volevamo proporre brani tratti dall’ultimo album che stiamo appunto ancora supportando. Alla fine siamo stati contenti di proporre il meglio di quello che al momento possiamo offrire. Ovviamente per i futuri show cercheremo di operare diversamente cercando di lavorare d più sul ricambio delle canzoni in modo da non suonare mai lo stesso set e chi lo sa, magari un giorno riproporremo anche canzoni più datate.

Quanto è stato difficile portare sul palcoscenico le complesse orchestrazioni dei vostri album e in particolare quelle di SOEL2?
Diciamo che non ci sono grosse difficoltà a portare dal vivo le complesse parti orchestrali delle canzoni. Abbiamo semplicemente adottato le tecnologie che da sempre utilizziamo perciò io suono l’umanamente possibile e il resto, orchestra, narratore, effetti, cori e intro, sono riprodotte grazie all’ausilio di hard disk e computer.

Se ben ricordo, Joey DeMaio ha partecipato al processo produttivo del vostro disco. È’ stata proprio l’amicizia che vi lega a lui a portarvi in tour con i Manowar?
Joey è stato produttore solamente del singolo “The magic of the wizard dreams, mentre per “Symphony 2” siamo stati io e Luca a produrre l’album mentre Joey è stato il manager che ci ha aiutati a trovare Christopher Lee. Quindi vorrei sottolineare la libertà artistica che Luca ed io avevamo e che tutt’ora abbiamo e vogliamo mantenere in futuro; l’influenza di Joey è stata un’influenza del tutto benefica ma che riguarda semplicemente l’organizzazione e il management della band. Per tornare a quello che dicevi tu, ho conosciuto Joey in Germania perché mi aveva contattato per altri motivi e poi dopo che il nostro contratto era scaduto con Limb Music abbiamo appunto deciso di fare questo passo e proporre a Joey la possibilità di metterci sotto contratto. C’è innanzi tutto un grande rispetto tra noi e tra i Manowar e i Rhapsody in generale, per questo si è creata una simpatia e una certa amicizia e anche una sorta di fratellanza che fa in modo che sia nell’interesse di tutti cercare di portare avanti nel migliore dei mondi la band e il discorso del management e anche la casa discografica Magic Circle, appena nata.

Raccontami tutto ciò che vuoi a proposito del “Demons, Dragons and Warriors world tour” che vi sta vedendo protagonisti assoluti assieme ai Manowar in giro per il mondo…come sta andando?
Beh, diciamo che è andato meglio di quanto ci aspettassimo. All’inizio si pensava di fare un piccolo tour di “riscaldamento” in regioni lontane, mentre poi il tour ha cambiato forma e abbiamo capito quanto l’interesse per i Rhapsody fosse forte anche perché noi non avevamo mai suonato lì, specialmente in Canada, e quindi ci siamo impegnati ancora di più per offrire uno show all’altezza ed è stato davvero un successo! Ovviamente alcune città sono più “manowariane, mentre altre invece erano più “rhapsodiane” quindi il tour è stato di varia equivalenza tra le due band dal punto di vista dei fans. A ogni modo devo dire che per i Rhapsody c’è stata sempre un’accoglienza incredibile specialmente in Florida dove molte persone erano venute dal Sud America proprio per vederci. A Montreal, invece, c’è stata un’esplosione di fans, c’è stata una grande accoglienza, un grande supporto. Di cose particolari che sono successe ne ricorderei con piacere una: la sera in cui abbiamo registrato questo disco abbiamo realizzato una signing session subito dopo la nostra performance e praticamente le 1500 persone circa presenti al concerto hanno lasciato la hall vuota per uscire a vederci o per riuscire a prendere un nostro autografo e questa è stata una cosa che non avevamo mai visto prima anche perché da lì a poco avrebbero suonato i Manowar; siamo dovuti andare via altrimenti avremmo impedito il naturale svolgersi del concerto. Nell’edizione limita del live c’è un piccola ripresa in cui si nota questo momento, in cui siamo completamente circondati dai fans, intorno a noi, sulle balconate, sulle scale…insomma un’invasione di fans che hanno invaso la hall per poterci vedere ed accogliere ed è anche per questo che abbiamo voluto ringraziarli rilasciando questo live.

Avete in programma di pubblicare in futuro un dvd live magari di questo tour?
Per essere precisi, l’edizione limita di “Live in Canada” conterrà il cd del concerto e un dvd in cui sarà presente tutto il concerto mixato con audio 5.1 ed un trailer di circa dieci minuti che mostrerà quali saranno le prossime uscite della band, appunto un dvd live che potrebbe già uscire a fine primavera/inizio estate. Questo dvd conterrà immagine inedite dei Rhapsody dagli Stati Uniti e dal Canada e probabilmente anche qualcosa tratto dagli show in Gemarnia e nella Repubblica Ceca che abbiamo raggiunto dopo il tour negli USA. Ovviamente ci saranno poi interviste con la band, con i fans, ci saranno immagini dal backstage e dalla sala prove più tante altre cose per poter permettere ai fans dei Rhapsody di vedere quello che non avevano mai visto prima.

Questo tour toccherà l’Italia?
Ahhhh…domandone!!! E’ un nostro desiderio ovviamente. Siamo al momento totalmente a carico dei Manowar perciò è appunto il management dei Manowar che decide dove suonare e le date che al momento sono ufficiali e che sono fissate sono quelle rilasciate sul nostro sito. So che stanno lavorando per eventuali altre date e festival estivi a ogni modo. Purtroppo al momento non so risponderti, però posso dirti che dopo il prossimo album dei Rhapsody, che uscirà prossimamente, anche se non ti so ancora dire quando, ci sarà un tour che vedrà i Rhapsody come headliner e che toccherà tutte le città e tutti i paesi che non siamo riusciti a visitare con questo tour con i Manowar.

Pensate di suonare una data celebrativa, magari con un’intera orchestra come protagonista assieme a voi?
Tempo fa potevo dire che questo era solo un sogno. Al momento con questo tipo di management e organizzazione abbiamo maggiori possibilità economiche che in passato anche se ovviamente un evento così costerebbe davvero molto denaro, però crediamo in queste idee un po’ folli visto che Luca ed io siamo famosi per avere speso un bel po’ di denaro già dai primissimi album dei Rhapsody per cui non ci spaventa l’idea di spendere e rinunciare a qualche guadagno per cercare di dare il massimo per i nostri fans. Ovviamente l’idea di un concerto speciale con l’orchestra sul palco con i Rhapsody è un’idea favolosa, un sogno che diventerebbe realtà e che già abbiamo in mente da molto tempo. A questo punto, dopo aver registrato un album come “Symphony 2”, con una produzione favolosa e con la presenza di Christopher Lee posso dire che i sogni possono diventare realtà e che in futuro magari potremo fare uno o alcuni concerti celebrativi con l’orchestra.

Ok, ti ringrazio e come di consuetudine ti lascio lo spazio per dire quello che vuoi ai nostri lettori.
Beh, vi ringrazio di cuore anche io e vorrei sottolineare di nuovo, e non mi stancherò mai di dirlo a tutti i nostri fans che ci aspettano dal vivo, di avere ancora un attimo di pazienza e di non spaventarsi se vedono che suoniamo da tutte le parti tranne che in Italia. Riesco a comprendere la loro preoccupazione e il loro desiderio di vederci suonare in quanto anche io l’ho provato in passato e lo provo ancora per le band che ascolto tutt’ora per cui dico a tutti loro che prima o poi arriveremo!!!

Grazie e alla prossima!!!

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