“Avalon”, secondo album degli italiani Raising Fear, è quasi terminato e colgo quindi l’occasione per raggiungere via web il quartier generale della band e scambiare due parole con Roberto il quale si dimostra assolutamente cordiale e disponibile a rispondere a tutti i quesiti che gli ho posto nel corso di questa nostra piccola chiacchierata.

Questo breve studio report si divede dunque in due sezioni, una è una breve descrizione dei brani che sono riuscito ad avere tramite la collaborazione della band stessa, mentre la seconda è una piccola intervista che mi è stata rilasciata da Roberto, cantante della band. Buona lettura!

I tre brani in mio possesso mostrano una band migliorata sotto tutti i punti di vista: il sound dei Raising Fear rimane quasi totalmente invariato rispetto al precedente “Mythos” nonostante i pezzi suonino ancora più aggressivi e rocciosi. “At the gates of Avalon” è una perfetta opener, con un riff trascinante e orecchiabile che fin da subito si piazza in testa. La canzone scorre via molto bene, con una strofa velocissima che lascia spazio ad un bridge più lento per poi esplodere in un ritornello molto corale in cui la voce di Roberto regna sovrana. Ottima la parte centrale, che vede Yorick protagonista indiscusso del brano prima della ripresa del ritornello; si prosegue con “Purification” dove i suoni di chitarra sono così dannatamente aggressivi e massicci che sembra di trovarsi al cospetto di una band thrash metal: l’attacco del pezzo è come un pugno in faccia, mentre la strofa rallenta leggermente il suo andamento per dare spazio a Roberto di interpretare in maniera davvero buona le sue linee melodiche. Anche in questo caso il ritornello, si rivela assolutamente vincente e dotato di un’ottima carica melodica. Di nuovo la parte centrale del brano vede Yorick protagonista assoluto, mentre la sua parte solista è anticipata da un momento acustico molto ispirato e carico di grand’emotività. L’ultimo brano in mio possesso, “Beyond life” è il pezzo più oscuro di questo breve demo che mi è stato spedito: come al solito il power metal è protagonista assoluto, ma le distorsioni tremendamente pesanti delle chitarre lo rendono molto vicino al thrash metal soprattutto durante l’esecuzione dei riff più cadenzati. Alla fine questo brano è il migliore del terzetto in mio possesso, con una strofa che vede la band impegnata in una trascinante cavalcata maideniana di forte impatto che lascia poi spazio ad un ritornello dirompente che farà sicuramente furore in sede live!

Ecco adesso quello che Roberto ed io ci siamo detti in sede d’intervista, buona lettura!

Ciao Roberto e grazie per il tempo che mi concedi. Innanzi tutto ringrazio te e i Raising Fear per l’opportunità che ci date, dato che abitiamo un po’ distanti.

Come va? E cosa state facendo al momento?
Innanzi tutto ciao a te e grazie per lo spazio che ci offrite. Al momento abbiamo appena finito il mix dell’album e siamo completamente dedicati alle fasi finali, (post produzione, copertina, foto, grafica etc etc) quindi possiamo dire che, siamo un po’ più rilassati rispetto a qualche mese fa, ma non del tutto, perché credimi le cose da fare sono tantissime, però siamo molto contenti di come il lavoro è venuto e questo è davvero un gran traguardo

Che ne dici di darci qualche anticipazione su quello che è il nuovo album dei Raising Fear?
Dopo l’esperienza di “Mythos”, volevamo ottenere un sound che mantenesse le caratteristiche della band ma che fosse molto più potente e convincente e che non lasciasse dubbi; volevamo che l’album suonasse come un “pugno” e credo, senza timore di smentita che abbiamo centrato l’obbiettivo. I pezzi sono potentissimi, oserei dire più Metal che power, abbiamo fatto davvero un gran lavoro sotto tutti i punti di vista, arrangiamenti, testi, suoni.

L’album è già interamente completato oppure dovete ancora registrare qualcosa?
No le registrazioni sono definitivamente concluse, come dicevo prima ora siamo in fase Post- Produzione.

So che “Avalon” è un nuovo concept album…che ne dici di darci qualche anticipazione sulla storia che avete sviluppato?
Sostanzialmente “Avalon”, continua un discorso già cominciato con Mythos, c’è un elemento di congiunzione tra i due lavori, però vorrei che lo scoprisse chi lo ascolterà!
Sostanzialmente la storia, è un viaggio attraverso i misteri di quest’isola leggendaria, alla scoperta dei suoi segreti.

Quando uscirà sul mercato “Avalon”?
Non abbiamo ancora una data precisa, però credo che la sua pubblicazione sarà nel periodo Maggio-Giugno.

Perché avete scelto il nome “Avalon” come titolo per il vostro nuovo disco? Che cosa vuole rappresentare?
“Avalon” è l’isola della rinascita, quindi l’inizio di un percorso, un punto di partenza, con una coscienza nuova, più matura e rinnovata, conservando i segni delle esperienze passate. Il motivo della scelta è appunto questo, quando scoprirai il legame che c’è con “Mythos”, allora avrai un quadro più chiaro di tutto.

Quali sono le maggiori differenze, secondo te, rispetto all’album di debutto?
Più che differenze, parlerei d’evoluzioni: il sound della Band è molto distinguibile, però i pezzi sono molto più maturi e diretti ed ogni pezzo crea l’equilibrio dell’intero lavoro. Come dicevo prima, abbiamo lavorato molto in fase di registrazione, cercando di ottenere un sound davvero potente e senza snaturare quelle che sono le caratteristiche della band… e poi speriamo che stavolta la grafica da noi scelta possa piacere di più di quella di “Mythos” eheheh.

Com’è stato accolto dai fans il precedente disco e come pensi sarà accolto “Avalon”?
Mythos è stato accolto bene, tutte le persone che hanno avuto modo di ascoltarlo con “orecchio intelligente” ne hanno compreso la sincerità. Personalmente mi auguro che l’album possa essere una bella sorpresa, sia per chi già ci apprezza e per chi non ci conosce o non è stato del tutto convinto da “Mythos”.

Chris Broderick è presente come ospite speciale: come avete ottenuto la sua collaborazione e perché avete scelto lui?
Chris è fenomenale, a parte il suo indiscusso talento, la sua disponibilità è stata per noi una meravigliosa sorpresa. Come saprai, abbiamo avuto modo di accompagnare i Jag Panzer per ben due volte, durante gli show che hanno tenuto in Italia, dimostrandosi una band assolutamente umile e disponibile. Era quindi inevitabile che nascesse un rapporto d’amicizia, poi, lui e Yorick si sono sempre tenuti in contatto via mail scambiandosi consigli tecnici sulla strumentazione (Chris ha usato per la prima volta una testata ENGL proprio grazie a Yorick, ed ora n’è diventato Endorser). Quindi durante l’ultima data che abbiamo tenuto con loro, quando lo abbiamo rivisto suonare, tutti ci siamo detti. “Dobbiamo chiedergli di partecipare ad Avalon”.. e così è stato.

Ok, grazie per il tempo che mi hai concesso e per aver risposto a queste poco domande. D’altronde tre brani sono davvero pochi e mi spiace tantissimo non essere potuto venire a trovarvi ma abitiamo davvero lontani.
Di nuovo Grazie a te e al vostro Portale, l’importante è che in qualche modo tu sia riuscito ad avere l’anteprima del nostro lavoro.

Se vuoi dire qualcosa ai vostri fans questo è il momento giusto.
Tutti noi vogliamo ringraziare le persone che ci hanno seguito durante le nostre date, e tutti quelli che abbiamo avuto modo di incontrare e che sono rimasti contenti del nostro lavoro… Grazie. grazie davvero, perché senza di voi.. tutto questo non avrebbe ragione di esistere.

In conclusione questo nuovo album sembra dimostrarsi davvero interessante, ora non resta che aspettare la sua pubblicazione! STAY TUNED!

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