Ma che bello navigare su myspace trallallero trallallà. Avete un po’ di tempo? Bene fate come faccio di tanto io, gironzolate su myspace alla ricerca di nuovi gruppi, e potrete imbattervi tra i milioni presenti in un gruppo francese, assolutamente sconosciuto che ha inciso per la Brennus il loro debutto discografico.
I cugini d’oltralpe forti di una eccellente produzione e registrazione, riescono a realizzare un prodotto di ottima fattura che per tutta la durata di quasi un’ora catapulta l’ascoltatore nel loro immaginario mondo fanta-futuristico fatto di astronavi, cavalieri e pirati.

La musica del mastermind Tony Beaufils è tutta incentrata su forti ed esagerate orchestrazioni, registrate da veri musicisti; troviamo pertanto veri suoni di flauti, violini e numerosissimi cori.
Le orchestrazioni non sono un mero accompagnamento per le chitarre di chiara matrice power-prog, ma sono la vera e propria essenza dei Qantice tanto da poter accostare The Cosmocinesy all’ultra premiato, in fatto di vendite, Symphony Of Enchantend Land dei nostrani Rhapsody (of) Fire.
Ma rispetto agli italiani i francesi risoltano molto più variegati, non rimangono ancorati a un suono prettamente medievaleggiante, arricchendo il sound di Turilli e soci con partiture in pieno stile Kamelot, Megantrop, primi Angra, Ocean Eclipse, sontuose cavalcate miscelate a musica irlandese in Pirates, e così via discorrendo.

La voce di Vince ben si adatta alla musica, cercando di ispirarsi proprio ai cantanti dei gruppi appena citati senza mai volerli clonare; pertanto troveremo Roy Khan e Andrè Matos fra tutti come termine di paragone. Vince è nei pezzi in cui la voce si fa meno acuta che riesce meglio ad esprimersi avendo un po’ difficoltà sugli alti e i falsetti alla Matos.
Impeccabile la sezione ritmica composta da Tony Beaufils, chitarre e basso, e Aurélien Joucla, batteria; menzione speciale per la violoncellista Yosh Otias che conferisce quel qualcosa in più alla musica dei Qantice, che diversamente potrebbe risultare derivativa, ma senza esagerare.
Questo The Cosmocinesy metta in ottima luce un altro gruppo francese, dopo i già noti Fairyland. Quantice, segnatevi il nome.

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