A due anni di distanza dal precedentee “Against Everyone’s Advice” tornano all’assalto i tedeschi Pump con questo nerboruto “Breakdown To Breakthrough” regalandoci riff a profusione, una sezione ritmica possente e granitica, una produzione aggressiva e incisiva ed una decina di brani di chiara provenianza ottantiana.

Se questo vi basta allora “Breakdown To Breakthrough” è decisamente il vostro disco, compratelo e sarete felici. Se invece chiedete qualcosa di più allora passate pure oltre. Troppi i riferimenti ai gruppi che maggiormente nel passato hanno solcato questi stessi mari (Dokken e Victory su tutti, ma anche tanti altri), e per giunta neanche troppo mascherati. “It’s beer drinkin’, whiskey slammin’, hotel trashin’, chick bangin’, kick ass Rock-N-Roll” insistono i tedeschi, ed è troppo scontato ed evidente per metterlo in discussione, nè si stanno menzionando qui originalità o innovazione, ma perchè dovrei dare retta a loro e non sentirmi invece gli originali? Perchè ad esempio dovrei preferire “I Can’t Deny” a “All I Want” dei Lynch Mob? Forse perchè al posto di Oni Logan c’è un Marcus Jürgens che dimostra di avere studiato a fondo i dischi del divino Coverdale? E quante altre “Blood On The Blade” o “Bulletride” esisteranno? Quante volte avrò sentito il riff di “How Does It Feel?” o di “Save Me”?

Certo, il piedino e il capoccione tutto sommato ogni tanto si muovono, ma il tasto dell’avanzamento veloce? Si, avete indovinato. Solo per gli irriducibili.

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