Continua l’excursus sui prodotti della polacca Mystic Production con un altro disco all’insegna della sperimentazione. Tocca stavolta al debutto dei Proghma-C, giovane band dedita ad una sorta di crossover in cui confluiscono rock, pop, death, progressive new age. I nove minuti dell’iniziale “Kana” anticipano i contenuti del disco: titoli bizzarri, tempi dispari, chitarre in delay, stacchi fusion e riff stoppati in un mix di sonorità che in più frangenti chiama alla mente i Voivod più sperimentali. Con il passare delle tracce le sperimentazioni si fanno via via sempre più massicce: assistiamo ad un curioso incorcio di violentissime partiture crossover che lasciano spazio a stacchi strumentali dominati da tappeti di tastiere e accordi diminuiti. Il disco, per la prima metà, scivola via così e fatta eccezione per la prima traccia si fa fatica a tenere alta l’attenzione. Le cose migliorano nettamente con gli ultimi brani a partire da “So Bi-Live”, in cui si sfiorano le atmosfere care agli Anathema, mentre assolutamente azzeccata è invece “Army Of Me”, cover di un famoso pezzo di Bjork su cui le atmosfere a cavallo fra crossover ed elettronica cucite dai cinque polacchi calzano a pennello.
Il giudizio finale come spesso succede in questi casi è un ‘incognita, perchè se da una parte è fuori discussione che la band si mostri abile a tirar fuori un sound assolutamente originale e di grande impatto (nonostante gli evidenti richiami ai Tool), non si può negare che il disco nel suo complesso risulti sin troppo dispersivo per chi non è totalmente avvezzo a certe sonorità. I ripetuti ascolti concessi dal sottoscritto non spostano di una virgola le prime impressioni, anzi, contribuiscono a farmi collezionare qualche sbadiglio di troppo. Il paragone con i nomi illustri sin quì citati risulta evidentemente improbabile: se amate gruppi come Meshuggah e Tool questo disco potrebbe piacervi, diversamente vi suggeriamo di investire i soldini in qualcos’altro di più appetibile.

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