Dopo le splendide vibrazioni regalate da “Praise To Madness” era tanta la curiosità di saperne di più su questa promettente prog band. La parola quindi al talentuoso tastierista Pasquale Barile per farci condurre nel regno della follia…

Dove nasce l’idea di mettere in musica un’opera come quella di Erasmo?
Beh l’idea di Erasmo di vedere Follia non solo come malattia ma in tutte le sue varie sfaccettature ben si sposava con le possibilità sperimentali ed espressive offerte dal progressive; così è nata l’idea di mettere in musica “L’elogio della follia”, un’opera davvero fantastica.

Giusto per avere le idee più chiare…puoi dirci come è strutturato esattamente il concept?
Possiamo dire di aver scritto una sorta di “prequel” dell’opera di Erasmo: abbiamo infatti immaginato Follia che tormenta Erasmo nel tentativo di fargli scrivere il suo elogio. Durante tutto il cd Follia descrive le sue “qualità”, che sono poi i temi sviluppati nell’opera del celebre umanista ripresi in chiave moderna. Nella title track Erasmo capisce l’intento di Follia e si decide a scriverne il suo elogio.

Leggendo i commenti delle varie recensioni riportate sul vostro sito, tutte concordano nel ritenere il vostro sound estremamente evocativo. E’ solo una questione di sensibilità o vi rifate a un processo ben preciso da seguire in termini compositivi?
Nella stesura del lavoro abbiamo fatto una scelta molto precisa: eliminare inutili tecnicismi fini a se stessi a favore di linee compositive di più ampio respiro. Il risultato è che molte parti dell’album che risultano melodiche ed orecchiabili ad un ascolto superficiale celano un lavoro compositivo molto complesso.

L’ostacolo maggiore per chi suona rock progressivo in Italia sono le pochissime occasioni per suonare dal vivo. Voi come siete messi al momento?
Il dialogo con i gestori è il seguente: D- Che musica suonate? R- Metal progressive (e qui c’è la prima smorfia da parte del gestore); D- Fate cover Dream Theater? (perché in questo caso c’è qualche possibilità di suonare) R- No musica inedita; dopo due scambi di battute la conversazione finisce malamente con un niente di fatto. Per fortuna con la Extreme abbiamo delle possibilità di suonare live, ma certamente non con la frequenza che vorremmo.

Sono rimasto molto colpito dal tuo stile così personale e melodico. Kevin Moore mi sembra un evidente punto di riferimento… 
Si, anche se personalmente cerco di prendere il meglio di tutti e rielaborare il bagaglio musicale secondo il mio stile. Ad esempio adoro Emerson, Rudess, Wakeman, per non parlare, come avrai certamente percepito nell’album, di quell’immenso mondo che è la musica classica con un particolare occhio di riguardo verso Vivaldi e Debussy.

Facciamo un gioco, io ti dico il nome di alcune bands progressive e tu mi fai un breve commento a piacere:

Genesis – Il progressive istrionico anni 70
Dream Theater – Inventori di un genere entrati già, seppur ancora in attività, nella storia della musica
Shadow Gallery – Gruppo valido, peccato non poterli valutare live…
Marillion – Belli i primi album, poi si perdono in altri generi col passare del tempo
Spock’s Beard – Gran gruppo che, a mio avviso, non ha perso molto dopo l’addio di Neal Morse
Threshold – Fantastici!
Riverside – Ennesimo gruppo nato sulla scia dei Dream Theater e co. che finalmente nell’ultimo lavoro, Anno Domini High Definition, hanno dato una sterzata al loro sound
The Flower Kings – Progressivi sperimentatori…
PFM – Band di maggior spicco del progressive italiano caduta per un periodo nel dimenticatoio; mi ricordo di un giorno quando una mia amica mi disse: hai ascoltato il nuovo pezzo di Renga?; ed io risposi:”No quale?”; e lei:”Impressioni di settembre”… sigh!
 
Come vedi la scena metal italiana, in particolare quella prog?
Non molto bene per il tipo di mercato, anche se ci sono buone potenzialità; penso ai Pathosray, agli Ashent, Mind Key ed ai Phaenomena naturalmente…hihih. Il problema maggiore secondo me è che oggi si abusa troppo dell’etichetta progressive, usata per gruppi che di progressive non hanno proprio niente e che propongono le solite cavalcate power.

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