Intervisto Nick Barrett via email e mi manda delle interessanti e dettagliate risposte!

Come ci si sente ad essere stati sulla scena musicale per 30 anni?
Stancante! Credo siamo molto fortunati a poter continuare a fare una cosa che amiamo fare e per così tanto tempo, è incredibilmente raro.

Cosa ne pensate del progressive rock o del prog metal oggi? Ha un futuro o sta passando di moda?
Credo che alcune delle band più moderne stanno facendo delle cose interessanti. Trovo che invece alcune delle band più vecchio stile che rigurgitano i Genesis e la fanno uscire come nuova musica, beh trovo che ciò sia abbastanza monotono. Adoro i primi Genesis, Pink Floyd, Camel, ma credo che adesso ci siano certi gruppo, a dire il vero in particolar modo le band più storiche, non tanto le band nuove, che non vogliono disturbarsi a creare qualcosa di nuovo, per cui stanno semplicemente rigurgitando i Genesis, il che era bello forse 15 o 20 anni fa, ma dopo così tanto tempo sarebbe bello vederli avanzare e provare qualcos’altro. Credo che l’amalgamarsi di stili differenti di musica, ad esempio la roba Indie/Grunge combinata con lo stile Prog è una combinazione molto interessante, abbiamo incorporato molte cose tipo la musica trance e il nu-metal nelle nostre produzioni e sono molto entusiasta del passo avanti fatto.

Avete appena fatto una registrazione massiva da 150’ del concerto di Katowice [Polonia] per il vostro imminente dvd, Concerto Maximo. Come avete scelto la scaletta che deve celebrare i vostri 30 anni di musica?
Abbiamo voluto canzoni che non fossero sugli altri dvd, così abbiamo incluso roba tipo “The Voyager”, “Queen of Hearts”, “Total Recall”, “Sister Bluebird”, “The Shadow” e abbiamo provato la scaletta la sera prima in un posto che si chiama Bielsko tanto da vedere come sarebbe uscito il dvd, ma ci siamo accorti che mancavano un po’ di elementi classici, e abbiamo finito col fare anche “Masters of Illusion” e “Breaking The Spell”; nessuno aveva mai sentito Scotty suonare quei pezzi, per cui nonostante fossero sull’ultimo dvd sono stati aggiunti alla scaletta come pezzi in più e non sostitutivi di altri, per questo nuovo dvd.

Il vostro nuovo album, Pure. Raccontaci qualcosa.
L’album parla di diventare grandi e delle difficoltà che si affrontano da adolescenti, penso anche la paura, che molto spesso si trasporta fino alla vita adulta, soprattutto quando vuoi essere qualcuno, vuoi uscire fuori e prendere tutti a calci in culo. Da adolescente vuoi far qualcosa della tua vita e spesso ti senti trattenuto e soffocato, le difficoltà che avevo io da giovane erano legate al fatto di essere vincolato alla scuola, la scuola non mi piaceva, non mi piaceva quello che succedeva lì dentro. Credo che molti ragazzi abbiano questi sentimenti, ci sono i genitori, la scuola, la polizia e semplicemente l’autorità, e si sentono semplicemente arginati, contenuti, dalla vita stessa.
I testi quindi sono ispirati agli adolescenti che cercano di liberarsi e realizzare il loro potenziale, e far qualcosa della loro vita.

L’artwork è molto forte e abbastanza gotico. Perché una tale immagine?
Volevo qualcosa di un po’ diverso per quest’album, qualcosa di più cupo. L’immagine è di un contorsionista che è chiuso in una scatola e rappresenta qualcuno che si deve piegare all’indietro, una cosa che nella vita occorre fare. A volte sei in una posizione molto difficile e scomoda nella vita e sei intrappolato, il che è rappresentato dalla scatola.

Ogni tanto nella vostra musica sembra abbiate influenze tribali/etniche. È vero?
Sì, amo molti tipi di campioni, pertanto potrei usare cose come gli Zulu. Mi piacciono le atmosfere, così uso cose dall’India e campioni vocali. Credo che aggiungano qualcosa al brano, in termini di atmosfera.

Che musica ascolti di più, oggi? Cosa consiglieresti?
Al momento sto ascoltando un sacco di roba grunge, e molti gruppi nuovi. C’è un gruppo che si chiama Trapt che al momento mi piace, sono molto melodici ma pesantini. Mi sono portato una pila di CD in vacanza……beh….Nirvana – Nevermind, che amo ma che ai tempi non avevo, in questo momento mi sto godendo quel tipo di sound. Anche alcune delle band più nuove, melodiche, in stile prog che ci sono adesso. Mi piacciono molto i Blackfield, ottime canzoni, quello è il tipo di musica che amo particolarmente.

Come descriveresti l’evoluzione della vostra musica dal 1978, che era un periodo pienamente prog, attraverso gli anni ’90 per arrivare fino al 2009?
Credo che quando abbiamo cominciato eravamo molto naif riguardo a ciò che stavamo cercando di fare, il che a volte partorisce le idee migliori. Dal punto di vista lirico,riguardando indietro a The Jewel davvero non so quale fosse l’argomento che cercavo di cantare, ma col tempo mi sono sentito assai più sicuro di me e i testi sono diventati più emotivi e più diretti, soprattutto con gli ultimi 3 album. Dal punto di vista musicale credo che siamo sempre stati molto melodici, anche se con Pure abbiamo fatto qualche strappo alla regola e ciò ha fatto sì che l’album abbia un’atmosfera decisamente più aggressiva.

Cosa temi di più per il mondo, oggi?
Gli squali!
Credo che la mia più grande paura sia che le persone credano alla propaganda che gli viene data in pasto dai media, dalla Chiesa, dal governo…. È incredibile quello a cui la gente può credere e come non riesca a trovare un proprio equilibrio. Per fare un esempio della mentalità quasi tribale che il genere umano ha per via della sua paura di pensare da individui: c’è una persona che troviamo molto spesso alla radio e alla TV qui in UK, che appena qualcuno si mette a discutere a proposito di fantasmi o UFO o cose simili, arriva per screditare questi discorsi, e le persone hanno paura di dire, beh, a noi questo interessa, siamo curiosi, vogliamo saperne di più. Così tante argomenti ed idee vengono ridicolizzati e le persone, gli individui, non hanno la forza di alzarsi e dire sono curioso e voglio sapere esattamente cosa significa il mio governo e cosa intende fare la Chiesa, o mettere in discussione il controllo che queste organizzazioni hanno o avranno sulla nostra vita. Vorrei che le persone fossero più forti.

Le tue più grandi speranze?
Che gli squali scompaiano!

Presto sarete in Francia, Olanda, UK, Germania al festival Night Of The Progs 4, e in Spagna per concerti singoli. Avete altri programmi per tour più estesi? E per l’Italia?
Sì, torneremo in Italia. A Verona il 6 giugno, da headliners del Verona Prog Rock Festival, il che sarà FANTASTICO!

Nick Barrett, hai partecipato al tributo ai primi Marillion sabato scorso a Milano [7/2/2009, nda] con Mick Pointer. Perché questa scelta?
Mick me lo ha chiesto e io ho detto di sì, non mi sono messo a pensare a lungo ai pro e ai contro. Quasi tutti i musicisti amano semplicemente suonare e se viene loro offerta un’opportunità di farlo lo faranno. A me è
stata offerta tale opportunità e l’ho accettata.

La cosa interessante è che i nuovi Marillion hanno suonato tre giorni prima [4/2/2009, nda] in un altro locale nelle vicinanze. Qual è la tua opinione di questo gruppo, oggi?
Beh, la cosa bella dei Marillion, che mi sorprende sempre, è il loro entusiasmo per l’innovazione e spesso in effetti apprezzo le cose che si inventa Steve Rothery, ad esempio amo la chitarra su Angelina, è un’ottima canzone. Allo stesso tempo però detesto totalmente “Somewhere Else”. Credo che abbia momenti di melodie stupende e atmosfere, ma che al momento l’artificiosità abbia preso il sopravvento sulle melodie killer che avevano una volta i Marillion, e credo ci voglia equilibrio. Se sei in un gruppo che sta cercando di emergere devi avere degli ottimi motivi e io oggi come oggi non ne sto sentendo molti da parte dei Marillion.

Concludendo, cosa vorresti dire ai lettori?
Venite a vederci a Verona!

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