Nihilist, al contrario di ciò che i più sarebbero portati a pensare, non è semplicemente l’appellativo scelto da quattro ragazzini alle prime armi bramosi di apparire quanto più brutti e cattivi possibile. Il monicker in questione, infatti, è quello utilizzato alla fine degli anni ottanta da quei pionieri del death metal che sarebbero diventati, da lì a poco, i mitici Entombed.

La raccolta in analisi, lanciata dalla Threeman Recordings, contiene quattordici brani risalenti ai primi due anni d’attività della band ed estratti dai quattro demo dati alla luce in quel periodo: “Premature Autopsy”, “Only Shred Remains”, “Drowned” e “But Life Goes On”.
Tanto superfluo quanto spietato, quindi, andare giudicare sia la produzione che il suono di pezzi che, seppur migliorando la propria acustica con lo scorrere della tracklist, non riescono mai (naturalmente) a scollarsi di dosso il sapore di registrazione da sottoscala. Per quanto concerne lo stile, considerando anche il fatto che metà delle tracce contenute all’interno dell’opera sono state poi riproposte su “Left Hand Path”, è facile intuirne le coordinate rapportandosi al disco appena citato. Ancora molto lontani dal death metal della concezione odierna, i suoni che emergono da questo “Nihilist” sono assimilabili a quelli di un thrash molto grezzo, marziale, tirato il cui primo obiettivo è quello di non fare prigionieri. Spunti di genialità e classe, in ogni caso, già si sprecano così come soluzioni che ancora oggi molti usurpano tentando di spacciarli per proprie.

Difficile dare un giudizio sulla reale utilità dell’uscita che per, quanto si possa presentare succulenta per gli amanti ed i collezionisti più accaniti, è assolutamente sconsigliata per chi ha deciso solo da poco di darsi al verbo degli Entombed. Per questi ultimi il fascino di vedere calcare i primi passi ad una band come gli Entombed non potrà mai sostituire, nè eguagliare l’emozione procurabile dall’ascolto dei loro inarrivabili capolavori.

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