La Tzunami Edizioni porta finalmente in Italia l’autobiografia del leggendario frontman dei Saxon, scritta con l’ausilio di John Tucker. Biff ripercorre la sua storia e, ovviamente, la sua versione dei fatti accaduti da quando era adolescente fino alle recentissime vicende personali.
John Tucker ha cercato di dare un minimo di ordine cronologico ai pensieri e i ricordi di Byford, non sempre riuscendoci, in quanto il cantante ripercorre svariate volte gli stessi episodi collegandoli a più situazioni e tornandoci su. In particolare ritorna molte volte sul licenziamento di Graham Oliver e le vicende giudiziarie che ne sono seguite.
Per quanto concerne il senso di una vera autobiografia, è poco incentrata su sè stesso, solo marginalmente si parla della propria vita, preferendo una lunga narrazione di eventi, concerti e qualche piccola chicca, non proprio inedita, sul gruppo. Ed è proprio sul gruppo che si dilunga, sulla vita in tour bus con gli altri componenti e soprattutto di come sono stati realizzati tutti gli album, nonché la difficile relazione con etichette, particolarmente la Carrere Records, e i produttori.
Il libro si legge molto facilmente, ed è decisamente scorrevole come se Biff stesse rispondendo a delle domande su determinate situazioni e stesse discorrendo con il lettore. Questa è per lo meno l’impostazione generale che ne ha dato Tucker, per renderlo interessante e accattivante. Nulla di particolarmente nuovo, ma strutturato adeguatamente ai vari salti cronologici che il cantante ha riversato su carta. Ad ogni modo un libro che non può mancare nelle case dei fan dei Saxon, questo è certo.

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