Questa volta tocca a Roberto Mammarella rispondere alle nostre domande. Saltando gli inutili cappelli introduttivi (che non sarebbero adeguati a questa particolare intervista, come potrete intuire leggendola) partiamo subito col botta e risposta… Buona lettura!

Ciao! Innanzitutto complimenti per il vostro coraggiosissimo album, ci parlate un po’ di questa fatica (tra l’altro le note che accompagnano il promo sono piuttosto particolari, per cui sentire parlare voi del vostro disco penso possa essere molto interessante…)?
Ma, come dici tu, le note sono molto particolari… e forse ora non sarei credibile a dire che il nostro disco è bello dopo aver sparato a zero sulla musica in generale. Un disco coraggioso si, non necessariamente originalissimo o immasticabile. Forse la cosa più dura da digerire in fondo sono le soluzioni di mixaggio, più che le canzoni in se stesse.
Ci abbiam messo un paio di anni a scriverlo e registrarlo. Esce a lunga distanza dal precedente “In Absentia Christi”. E’ anche molto diverso, credo.
Il processo di composizione e registrazione non è stato gioioso, molto sofferto in realtà: da questo il titolo…

Da quello che si legge in giro sembra che il vostro album sia stato apprezzato dagli addetti ai lavori… ve lo aspettavate? E come pensate che reagira’ il “grande pubblico”? Io trovo che “Ad Nauseam” sia un album molto difficile da assimilare, ma una volta che si riesce a carpirne almeno un po’ l’essenza e’ capace di donare molto (solo che commercialmente parlando questa e’ una cosa un po’ pericolosa)… Vi va di parlarci di questo?
E’ quanto successo anche con il disco precedente: abbiamo ricevuto consensi e citazioni da addetti ai lavori, in special modo musicisti appartenenti ad altri gruppi ecc. La stampa ha avuto un occhio di riguardo per “Ad Nauseam”, dandogli recensioni molto personalizzate e dettagliate, “sentite” direi….
Come tu sottolinei, questo purtroppo pero’ non significa vendere montagne di dischi… sicuramente non siamo un ascolto molto spensierato, e molto probabilmente il “grande pubblico” stara’ lontano da “Ad Nauseam”.
Con un amaro sorriso devo constatare che la gente non fa altro che lamentarsi dei dischi che escono oggi… ma poi quando esce qualcosa di coraggioso non gli da una chance….

Mi pare di aver capito che ultimamente avete qualche problema con la musica e non trovate molta “aria fresca”, ci potete spiegare questa vostra visione e dirci quali sono i gruppi che piu’ vi piacciono e che in qualche maniera pensate vi influenzino? Avete sentito dischi come “Perdition City” degli Ulver, “Memoirs” dei The 3rd and the Mortal o l’omonimo dei Tactile Gemma che trovo abbiano qualche affinita’ con voi?
A parte Tactile Gemma devo dire che altre persone ci hanno avvicinato ai gruppi da te citati. La differenza sostanziale è comunque che gli Ulver sono un autocompiacimento sperimentale, i 3rd and the The Mortal un gruppo di jazzisti troppo innamorati dei proprio strumenti… MonumentuM invece tritano ed espellono sporcizia sonora, insofferenza sociale ed irrequietezza spirituale.
La mia visione della musica è in fondo un po’ quella di tutti, basta avere il coraggio di ammetterselo anche se fa’ un po’ male.
Siamo nella generazione delle megaproduzioni, dei bei packaging, dei contratti discografici regalati e dei giornali musicali che creano miti che non hanno motivo di esistere. L’era dell’aria fritta….
Ma non pretendo la pensino tutti come me…

“Perche’ il mio amore” e’ uno dei brani che piu’ mi ha colpito di “Ad Nauseam”… E’ una cover e io non conosco il brano originale, pero’ mi piace molto l’atmosfera (diversa dal resto dell’album, e anche se ogni pezzo ha effettivamente delle sue peculiari caratteristiche questo risalta sopra tutti in maniera particolare), vuoi parlarcene un po’? Oltretutto la posizione del pezzo quasi centrale sembra voler mettere ancora di piu’ in risalto questo brano…
Sono contento tu l’abbia apprezzato. Devo dire che abbiamo ricevuto complimenti per la scelta (questa si coraggiosa !) di fare una cover simile.
Il pezo originale c’entra molto poco con la nostra versione, che è invece un brano molto crudo, radicale, scarno, volutamente “storto” ed infame.
Più che avere un significato musicale lo ha da un punto di vista lirico.
Una nauseata dichiarazione di amore/odio universale, un lascito… un abbandono…

L’effetto della lingua italiana in questo brano e’ sorprendente e molto affascinante… pensate di lavorare in questa direzione? E che importanza hanno i testi per voi?
Mah, questa è una cosa che non avrei mai preso in considerazione fino ad un
anno fa. Poi devo dire che l’esperimento di questo brano, e le incoraggianti
reazioni causate, mi hanno un po’ ztimolato ad un lavoro in tal senso.
Sarebbe peraltro una cosa molto originale, visto che Monumentum
fondamentalmente sono un gruppo “da esportazione” ed hanno sempre ottenuto
maggior gloria all’estero che in Italia.

Come vedete il vostro rapporto coi fans? La copertina del disco, con quelle specie di statue che defecano nelle gabbie mi ha quasi fatto pensare al fatto che voi, che avete avuto un pubblico tipicamente metal, ora date loro in pasto dell’elettronica e loro se la debbano “sorbire” (lungi da me criticare questa cosa, a me l’elettronica piace tantissimo e penso che nella musica non ci debbano essere limiti di nessun tipo alla creativita’)…
siete interessati al giudizio dei vostri “seguaci”? E se si’ fino a che
punto questo giudizio e’ importante?

(sorride) Hey, non creiamo casi che non esistono per favore!!
La tua interpretazione è molto colorita… in realta’ anche io sono uno di quei poveri malcapitati a cui somministrano escrementi.
Si tratta solo di decidere se rimanere lì sotto o morire….
Il nostro rapporto coi fans: sono molto dedicati e fedeli. Molto pazienti aggiungerei. E’ un rapporto non fisico, non essendo noi una band che esce in pubblico per concerti ecc., ma piu’ cerebrale e sottile: ci rispetta anche
chi non ci apprezza.

Ci raccontate qualcosa della vostra storia? Nonostante abbiate rilasciato poche release sono ormai parecchi anni che siete nel mondo della musica…
Beh, in teoria i primi passi di Monumentum hanno origine nel 1987/1988, molto tempo fa… abbiamo fatto solo un pugno di cose: un demo, due album, qualche brano per compilations. Ma ovviamente non siamo il gruppo attivo 365 giorni l’anno… abbiamo avuto momenti di silente sopore, se non masturbazioni mentali del sottoscritto durati anche 2/3 anni. Diciamo che lasciamo correre gli altri: tanto il premio per chi arriva primo noi lo daremmo in beneficenza…

Dovremo aspettare ancora tanti anni per avere un vostro nuovo disco ?
Premetto che apprezzo moltissimo il vostro “non pubblicare nulla se non si ha nulla da dire”.

Ma spero di no, quindi spero che saremo in grado di fare un disco interessante in tempi decenti. Idealmente tra un paio di anni. Non dipende solo da noi certo, ma la nostra parte è quella di spingerci oltre: fare un terzo, immortale album.

Cosa ne pensate di internet come mezzo di diffusione per la vostra musica?
Penso che internet non faccia altro che aggravare la malasalute della musica: diventa “trippa per gatti”, finche’ i gatti ingordi scoppieranno, NAUSEATI, e non ne vorranno piu’ sapere.

Pensate di esibirvi dal vivo? Visto il tipo di musica che fate sarebbe un concerto diverso dal solito, ma sarebbe anche un’esperienza curiosa…
No. Non siamo interessati. Sarebbe anche un grosso impegno preparare un concerto per un gruppo che non ha mai provato… e non ne vale la pena. Non ora, magari 10 anni fa, ora no.

C’e’ qualcosa che non vi ho chiesto e che ritenete importante ?
Nada!

E adesso avete lo spazio per dire quello che volete ai lettori di Heavy-Metal.it
Ahem… sono un tipo timido… Buona fortuna a tutti, ne avrete bisogno.

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