In occasione dell’uscita del terzo album dei Mastercastle, band attiva dal 2008 fondata da Pier Gonella (Necrodeath, ex Labirinth) e Giorgia Gueglio, abbiamo fatto una interessante chiacchierata con entrambi, che ci ha fornito qualche delucidazione in più sui progetti del gruppo.



Benvenuti su Heavy-Metal.it! Siete già arrivati ad un terzo traguardo, che se non sbaglio ha riscosso critiche positive da giornalisti e pubblico. Ci parlereste di come è nata l’idea di creare un album come “Dangerous Diamonds”?

GIORGIA GUEGLIO: Grazie, si in effetti siamo molto contenti da come è stato accolto. Meglio dei precedenti. L’album si è creato sa solo, pezzo dopo pezzo in modo anche abbastanza veloce. Era come se fosse già pronto, solo dovevamo tirarlo fuori dal cassetto.

Possiamo definirlo un concept album?

GIORGIA GUEGLIO:  No, a parte la tittle track  ‘Dangerous Diamonds’ e la strumentale ‘Blue Diamonds’ che parlano ambedue di queste pietre preziose, gli altri brani vivono di vita propria.

Ci fareste un breve track by track con la storia dei brani?

GIORGIA GUEGLIO:  Certo: Another flower, il brano che apre il cd tratta di un amore a senso unico, tenuto in piedi solo nei sogni e con il solo ricordo di un bacio.. farsi una ragione che lui ha un’altro fiore da scaldare è difficile, ma per fortuna, non impossibile se si ha orgoglio e amore verso se stessi.

Ed è proprio di amore verso noi stessi che tratto in ‘Lovin’me‘ la ballad.

Icy Moon‘ invece tratta della dura vita dei pescatori (vivendo in un paese di mare non posso ignorare l’argomento): sveglia all’alba e un mare sul quale siamo ospiti , spesso illuminato da una luna ghiacciata , ma spesso amato per ciò che è , terribile e meraviglioso

Time 4lovers‘, uno dei pezzi che hanno riscosso maggiore successo racconta del viaggio in treno di due amanti da Parigi a Berlino, il tempo per amarsi sembra infinito ma non lo è e quando arriva la fermata di Berlino il tempo è scaduto.Is Up.

Au premier coup‘ è dedicata al pittore ligure Bruno Galbiati purtroppo mancato nel ’92.

Da lui ho imparato che l’istinto nell’arte è tutto, dipingeva le sue paure e i suoi ideali di getto, senza correggere o studiare. Tanto nella vita dobbiamo trattenerci tanto l’arte ci permette di lasciarci andare. Questo pezzo è per dirgli grazie, anche se in ritardo.

‘Bitter sweet‘ è New York dove il cemento è fitto e le persone foglie trasportate da un vento di iperattività. Questo il suo agro e il dolce fascino.

L’artwork sembra avere un doppio significato, chi lo ha ideato?

GIORGIA GUEGLIO:  Ne abbiamo parlato insieme, e grazie all’aiuto e alla pazienza del nostro grafico Massimiliano Mendolia alla fine il risultato è stato il mio viso con diamante e teschio.

Diamanti pericolosi gli uomini ( e le donne) che subiscono remissivamente il fascino di una pietra status simbol di potere e eternità. Il diamante è eterno e chi non vuole esserlo? Il problema è che l’uomo dovrebbe accettare i propri limiti e smetterla di sentirsi superiore a tutto, dando una valenza a una pietra solo per desiderio di risultare superiore agli altri.

il vero gioiello siamo noi , i diamanti pericolosi, anche.

Parlando invece di tour, avete già qualche idea sulle date? Quando vi potremo vedere in qualche festival di rilievo?

PIER GONELLA: Si abbiamo chiuso qualche data nel nord Italia per il 2012. Ora è ancora presto per i festival ma ci auguriamo di incontrarci anche la!

Avete già qualche altra uscita in programma?

PIER GONELLA: In senso discografico si. Nel senso che proprio in questi giorni la nostra label Lion music ha ristampato “Last Desire” in “special version” inserendo 4 bonus track: due cover (Run Like Hell dei Pink floyd con alcune parti vocali cantate da Flegias dei Necrodeath e Soldier of Fortune dei Deep Purple in versione live acustica), una versione demo del brano “Great heaven’s climb” e una versione strumentale di “Greedy Blade” dal primo album “The Phoenix”. Un segno importante che le vendite del disco sono state ottime e che Lion Music ha molta fiducia in noi. In questi tempi fare dischi è molto difficile per cui il rapporto felice e soddisfacente con una label è fondamentale.

Con questi tre album siete riusciti a creare un vostro sound piuttosto originale rispetto agli standard del power metal, un sound che vede intersecarsi venature hard rock ma anche più heavy. Come  definiresti la musica che suonate?

PIER GONELLA: E’ sempre difficile rispondere a questa domanda nel senso che essere classificati è sempre limitativo ma nello stesso tempo aiuta a dare qualche indicazione di massima a chi non ci conosce. Lion Music fin dall’inizio ci aveva definiti cone band “Melodic Metal” con influenze neoclassiche.  Qualche recensione che ho letto in giro quest’anno ci ha definiti come “Euro Powermetal” nel senso che partendo dalle radici del power metal ne abbiamo modificato i canoni genarali rendendolo piu’ personale. E cosi via. Ci diamo da fare e prima o poi speriamo di poter definire il nostro genere come Mastercastle.

Se dovessi rientrare in studio a breve su che genere pensi che sarebbe il prossimo disco?

PIER GONELLA: Musicalmente direi lo stesso. Al momento sono molto soddisfatto di come abbiamo combinato le ritmiche “heavy “ dei pezzi con la voce di Giorgia ed i pezzi mi sembrano belli compatti e dotati di un ottimo impatto di produzione.

GIORGIA GUEGLIO: Abbiamo già le idee abbastanza chiare per il prossimo disco. Sarà decisamente metal, e sarà un concept.

Chi si occupa generalmente delle liriche? E’ infatti da notare che i vostri testi trattano temi concreti e non le solite tematiche fantasy tipiche del power.

PIER GONELLA: Sempre Giorgia. Nessuno di noi altri è appassionato nello scrivere testi come lei e la sua sensibilità priva di schemi legati al metal ci aiuta molto a non essere mai scontati anche nei testi.

A quale brano del nuovo album siete particolarmente attaccati e perchè?

GIORGIA GUEGLIO: “Au premier coup“, perchè dedicato ad una persona speciale, ma anche a “Dangerous diamonds”, la trovo sensuale e grintosa.

Come registrate i vostri brani? Tutti insieme o solo alcuni componenti si occupano delle parti principali per poi lasciare agli altri gli arrangiamenti?

PIER GONELLA: Registriamo tutti assieme, nel senso che ognuno si occupa delle proprie parti e dei propri arrangiamenti.  Solitamente ogni brano che scriviamo viene registrato provvisoriamente in modo da capire come puo’ essere completato ed arrangiato al meglio in via definitiva. Per cui quando cominciamo a registrare abbiamo le idee abbastanza chiare.

Pier, mi parleresti dello studio che hai aperto da poco? Impartirai anche lezioni private di chitarra? E’ nel tuo studio che avete registrato questo disco?

PIER: Lo studio si chiama Musicart e si trova a Rapallo (Genova). E’ da quando avevo 18 anni che mi sono appsssionato di registrazione ed ho cominciato a produrmi dei demo tape strumentali. Fu proprio con quelli che ottenni le prime collaborazioni discografiche e l’ingresso prima nei Labyrinth,  poi nei Necrodeath. Il primo disco prodotto da me fu Odyssea, nel 2005. Poi nel corso degli anni andai sempre crescendo, in esperienza, in spazio ed in strumentazione. Oggi MusicArt è una struttura di 100 metri quadri suddivisa in 4 ambienti. E’ adibita sia a studio di registrazione, sia a scuola di musica.Tutti e 3 gli album Mastercastle sono stati registrati qui, coome pure la maggior parte delle tracce degli ultimi dischi dei Necrodeath, che poi sono stati mixati negli Outer sound. Sono molto contento del riscontro positivo di Dangerous Diamonds, anche sotto il punto di vista della produzione.  L’esperienza dei due precedenti ci è stata utile e tutta la band ha lavorato molto intensamente facilitandomi il lavoro.come scuola sono ormai dieci anni che insegno stabilmente. Presso Musicart tengo i miei corsi di chitarra, e per le altre materie ho degli altri collaboratori fra cui Giorgia Gueglio (Mastercastle) per il canto, Vawamas (Mastercastle)  per il basso, e Peso (Necrodeath) per la batteria.

C’è qualche particolare lato del sound che vorresti approfondire prossimamente?

PIER. In questo periodo mi appassiona molto lo studio del suono delle chitarre e la masterizzazione. Pur essendo chitarrista penso che in un disco heavy metal il suono di chitarra sia la cosa piu’ difficile. Si puo’ realizzare in mille modi, fra sdoppiare il segnale con le DI, usare piu’ testate in contemporanea, registrare mille tracce sovrapposte, mixare il suono microfonato con quello dei software etc. Ogni giorno incontro tanti fonici improvvisati che mi “spiegano” come si fa” ma in realtà per ogni disco bisogna trovare il suono e la combinazione migliore. La masterizzazione è il processo finale della produzione di un disco. Per cercare di dirlo in breve dopo il mixaggio si passano le canzoni dentro degli equalizzatori, compressori ed altri processori di segnale per dare al lavoro in impatto maggiore.  Oggi tutto questo avviuene prevalentemente via software.  Mi sto impegnando da tempo nella combinazione dei programmi con i compressori ed equalizzatori veri valvolari degli anni 90 per cercare un suone sempre piu’ “caldo” e piacevole all’ascolto.

Avete mai pensato di eseguire alcuni brani in versione acustica?

PIER GONELLA Si, nel senso che di solito quando escono i dischi facciamo qualche presentazione nelle Fnac e per questioni di volumi e praticità li proponiamo in versione acustica. E’ divertente rivederli in questa funzione.

Nel futuro imminente è prevista la realizzazione di un live album o di un DVD?

PIER GONELLA: Al momento sfoghiamo tutto l’entusiasmo nella composizione di nuovo materiale, in futuro vedremo…

Vista la presenza in formazione di Pier Gonella che suona anche nei Necrodeath e di Alessandro Bissa, che presenzia nei Vision Divine e nei Labirinth, avete mai pensato di fare un tour con alcune di queste band?

PIER GONELLA: Non abbiamo mai pensato ad organizzare qualcosa assieme ma se capitasse naturalmente sarebbe un piacere.

Come è stato accolto finora da pubblico e critica quest’ ultimo album?

GIORGIA GUEGLIO: Davvero bene!

PIER GONELLA: Si effettivamente sono piovuti pareri positivi a 360 gradi. Webzine e giornali negli ultimi anni sono diventati piu’ severi nello scovare qualunque mancanza e facebook e media ormai danno lingua a tutti quando ti devono criticare. Eppure tutti hanno giudicato il disco come migliore dei precedenti. Alla grande…

Avete qualche rimpianto o guardate felici al futuro?

PIER: Personalmente nessun rimpianto. Col passare del tempo scopri sempre qualche arrangiamento che avresti fatto diversamente ma si tratta sempre di accorgimenti che diventano bagaglio di esperienze per il prossimo lavoro.

Grazie del vostro tempo, lascio a voi le ultime parole con un messaggio per i lettori!

GIORGIA GUEGLIO: Grazie a te! ragazzi, guardate sempre avanti , chi si volta è perduto!

 

 

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