I tedeschi Mad Max si sono formati 30 anni fa e quest’anno il gruppo pubblica il loro decimo album intitolato Another Night Of Passion per la SPV.
Il quartetto ha avuti negli anni svariate difficoltà di stabilità della formazione, fino a uno splitup nel 1987, per riprendere più agguerriti che mai nel 1999 con l’album Never Say Never (titolo quanto mai profetico).
Negli anni altri sono state le dichiarazioni di intenti con i titoli degli album, come Here We Are, Night Of White Rock, e per l’appunto Another Night Of Passion, reprise dell’ultimo album pre scioglimento Night Of Passion. Il titolo vorrà forse anche dire che nonostante tutto sono ancora qui e decisi a rimanerci.
Il nuovo album è una vera forza della natura, inutile girarci intorno. Voss e soci macinano riff affilati, grandi melodie, corposi cori da stadio. Maledettamente ruffiana Rocklahoma, che mi si è insediata nella testa dal primo ascolto per non lasciarmi più, grandiosa The Chant, che mi ha ricordato i migliori Tesla, 40 Rock dal gusto e sound  ottantiano, (che riff!).
Non lasciano la presa con Metal Edge, il brano dichiaratamente più metallico, con un sempre impeccabile Voss al microfono e alla chitarra insieme a Juergen Breforth: cavalcate grandi vocalizzi. Si passa al rock più duro in You Decide, Welcome To Rock Bottom, nella sua semplicità grandiosa.
Moderata pausa in Fallen From Grace, che fa da apripista alla veloce Black Swan, brano da birreria è invece Back And Alive. Toccante la strumentale True Blue, dedicata a due mostri sacri come Gary Moore e Steve Lee.
Another Night Of Passion ritorna dope soil, si fa per dire, anni dalla precedente release, ed è un album impeccabile, perfetto in tutto, assolutamente godibile da qualunque cocker che si rispetti. Non è l’originalità il punto di forza di questo nuovo lavoro targato Mad Max, ma è l’immediatezza , quanto velocemente ti entra in testa per non mollarti più. Semplicemente grandioso.

A proposito dell'autore

Post correlati