“Bio Ashes Halo”, secondo demo dei romani Lunarsea, è una buona interpretazione di quello che è il death metal melodico moderno. Cinque tracks ottimamente prodotte ed egregiamente suonate la cui unica pecca può essere individuata in una personalità che, seppur scorgibile dopo ripetuti ascolti, avrei voluto vedere più presente all’interno della proposta dei tre laziali. Gli spunti positivi non mancano e sono tutti sparati in faccia all’ascoltatore nella stupenda opener “Beside The Driver” e nella buonissima successiva “Dead End Road, He Walked” che se fossero state replicate in seguito avrebbero contribuito a fare di questo BAH un piccolo capolavoro. Nelle due tracks citate c’è tutto ciò che un amante del genere vorrebbe ascoltare: un perfetto connubio tra la potenza del death/thrash e ed il groove di spunti melodici catchy e “ruffiani”; per farvi un’idea pensate all’aggressività di “A Predator’s Portrait” dei Soilwork che incoccia con le moderne melodie degli ultimi In Flames, affidate l’arrangiamento a tre ottimi musicisti ed avrete il risultato. La versatilità del singer gli permette, talvolta con clean vocals talvolta con growls, di far fronte senza nei alle repentine variazioni del guitar work del leader Fabiano Romagnoli. La sezione ritmica è affidata all’ottimo lavoro di Cristian Antolini e all’utilizzo di una drum machine che la band riesce comunque ad usare con parsimonia ed intelligenza. Come già detto “Tales Of N.D.E.” e “Solstice Woman” non riescono a bissare il lavoro delle prime due tracks e volano via senza lasciare un segno sull’ascoltatore. Degna di nota, invece, risulta la cover “Truth Hits Everybody” dei Police, che, a differenza della maggior parte delle riproposizioni eseguite dalle band underground, ha sia il merito di non alterare quello che è il marchio di fabbrica della band che quello di lasciare riconoscibile la song senza stravolgerla troppo rispetto alla sua struttura originale. Un bilancio, insomma, più che positivo ceh mi lascia affermare con sicurezza che se i Lunarsea continueranno sulla strada tracciata da questo disco, riuscendo a mantenere un’omogeneità qualitativa costante, otterranno di merito una posizione di riguardo tra le proposte più interessanti del metallo italiano.

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