LIVE REPORT LOVE MACHINE + RUSTLESS + STATE OF GRACE

17-11-2018 Dedolor Music Headquarter – Rovellasca (CO)

La maestosa bandiera dell’heavy metal sventola in quel di Rovellasca, precisamente al Dedolor Music Headquarter dove avremo l’onore di veder esibire sullo stesso palco, i mitici LOVE MACHINE accompagnati dagli formidabili RUSTLESS (ex Vanadium). Pietre miliari che hanno esportato l’heavy metal tricolore in tutto il mondo, e, ancora oggi ne tengono alto il nome. Quando il locale apre ci sono solo poche persone, il compito di intrattenerli spetta agli STATE OF GRACE.

STATE OF GRACE
La band scelta dal vasto panorama underground italiano come apertura della serata, sono i novaresi STATE OF GRACE nati nel 2014 che promuovono il loro primo EP “The Overcoming” uscito l’anno scorso. Sulle note si “Warsaw” colorano il locale con un hard rock melodico di buona fattura, espresso dai riff ed assoli di Mark alla chitarra grazie al giusto dosaggio di aggressività e melodia, con un ulteriore apporto di Tony alle tastiere che conferisce al sound un tocco psichedelico come in “Dark Is The Night”, mentre Carlo “Bat” rende tutto compatto con fluide linee di basso. Nella band abbiamo due new entry, il giovane Lorenzo che si fa le ossa dietro piatti e pelli dando ai pezzi la giusta carica, mentre Raf Skorpion alla voce nei primi pezzi non si distingue bene, ma col miglioramento dell’audio si evidenzia la sua vocalità calda e prominente, che nonostante sia un buon frontman riesce con fatica a tenere testa a un pubblico piuttosto freddo. In Italia purtroppo non c’è giustizia per le band emergenti, ciò nonostante i nostri non si perdono d’animo e con grinta, determinazione e soprattutto voglia di divertirsi, eseguono l’EP per intero inserendo anche l’inedito “By Myself”, riscuotendo tutto sommato un discreto successo gli appalusi non sono mai mancati. Attualmente sono al lavoro sul debut album e hanno tutte le carte in regola per creare un buon prodotto, attendiamo notizie e speriamo di rivederli presto di fronte al pubblico che si meritano.

LINE-UP:
Raf Skorpion – Lead vocals
Mark Panaia – Lead guitar/Backing vocals
Carlo “Bat” Bigatti – Bass/Backing vocals
Tony Venci – Keyboard/Backing vocals
Lorenzo Oldrini – Drums

SETLIST:
1 – Warsaw
2 – Believe
3 – Dark Is The Night
4 – By Myself (inedito)
5 – Wild Heart

RUSTLESS
È giunto il momento di accogliere la prima band storica, sottolineo storica perché nonostante il loro ritorno sulle scene nel 2007 come RUSTLESS con Roberto Zari alla voce, è impossibile dimenticare il loro passato come Vanadium, infatti accolti calorosamente partono in quarta con la doppietta “On Fire” e “We Want Live With R’N’R”, dando immediatamente una scossa ai presenti. Per i veterani Stefano “Steve” Tessarin, Ruggero “Ruggy” Zanolini e Lio Mascheroni, il tempo sembra essersi fermato dato che suonano sempre esattamente con la stessa tenacia e passione, Steve alle sei corde è un fiume in piena di riff ed assoli, le sapienti mani di Ruggy viaggiano sulla tastiera impreziosendo la ritmica di melodie, mentre Lio è il motore propulsore che pesta su piatti e pelli con grande potenza e precisione. Il loro ultimo lavoro risale al 2014 dal quale estraggono “Remember Your Name” e “No Frontiers”, quest’ultimo è un pezzo strumentale dove esprimono ulteriormente la loro maestria. Anche i Rustless danno il benvenuto al nuovo arrivato Andrea Puttero al basso, a soli diciannove anni dimostra grande versatilità e professionalità conferendo compattezza al sound, cimentandosi bene alla voce durante il medley condito con gli ZZ Top. Inutile dire che ogni ingranaggio funziona alla perfezione, ma a tenere le redini è il possente frontman Roberto Zari, con i suoi polmoni e ugola d’acciaio scaturisce una voce pulita di grande estensione, al tempo stesso graffiante e capace di acuti spiazzanti. Grazie al suo carisma tiene viva la scena, i presenti seppur ancora poco numerosi danno un riscontro positivo, ma ovviamente l’apice si tocca quando chiudono il set con “Street Of Danger” targata Vanadium, cantata all’unisono. I cinque milanesi ci hanno impartito ancora una volta una lezione di hard’n’heavy senza compromessi, raccogliendo meritati applausi possono congedarsi a testa alta, a mio parere l’unica cosa che non condivido è che abbiano sacrificato il nuovo repertorio, non dico di mettere una pietra sul loro passato ma sono il presente e il futuro che contano, Rustless significa “inossidabile” ed è per questo che devono insistere a proporre maggiormente i loro brani.

LINE-UP:
Roberto Zari – Vocals
Stefano “Steve” Tessarin – Guitars/Vocals
Ruggero “Ruggy” Zanolini – keyboards
Andrea Puttero – Bass
Lio Mascheroni – Drums

SETLIST:
1 – On Fire
2 – We Want Live With R’N’R
3 – Remember Your Name
4 – Silent Scream
5 – Show Me The Way/La Grange/Tush (Medley)
6 – No Frontiers
7 – Easy Way To Love
8 – Street Of Danger

LOVE MACHINE
Ora che il pubblico è ben riscaldato è pronto ad acclamare i beniamini della serata, dopo un rapido cambio palco i mitici LOVE MACHINE forti dell’appena sfornata quarta fatica “Universe Of Minds”, entrano in scena attaccando con “Let’s Get It Rock” senza dubbio un forte calcio d’inizio. Come i loro compagni Rustless, fanno immediatamente dilagare le tipiche sonorità ottantiane grazie al loro sound diretto e sanguigno, tenendo in pugno il pubblico con una presenza scenica che non teme rivali. Come repertorio il rapporto tra vecchio e nuovo è ben calibrato, non mancano cavalli di battaglia come “In The Night” e “Angels In Town”, mentre dal nuovo eseguono “Star Rider”, “Anyway” e altri, in generale ottengono molti consensi e procedono diretti come un treno in corsa. Frank T Rider e Max Adams alle chitarre sono un’accoppiata invincibile, delle vere e proprie mitraglie di vorticosi riff e assoli fiammanti, le dure vibrazioni di Yaco Martini al basso rimbombano nello stomaco, mentre Andrew Dal Zio scatena tutta la sua potenza sulla batteria facendo tremare il palco, in mezzo a questo vortice le agili mani del tastierista Lele Mr. Triton, riempiono il sound di linee melodiche aggiungendo pure dei tocchi atmosferici. I milanesi sono una macchina da concerto perfettamente oliata, grazie alla forte sinergia si affiancano a vicenda a ogni pezzo creando delle solide fondamenta, pertanto necessitano di un frontman di tutto rispetto e questa figura la trovano in Rob Della Frera, il quale trasuda carisma cantando energicamente, è la prima volta che lo vedo all’opera al posto dello storico Drago, devo dire che se la cava molto bene reinterpretando i pezzi con la sua vocalità più grezza e graffiante, la sua bravura è data anche dalla militanza con Rising Fear. Col procedere dell’esibizione i nostri eroi sono riusciti a risollevare il pubblico dalla freddezza iniziale, anche se tutto sommato non si scompone più di tanto ma ogni brano è ripagato con sonori applausi, infine con l’omonimo marchio di fabbrica “Love Machine” concludono uno show adrenalinico di puro hard’n’heavy, un tuffo nel passato che ci ha fatto riassaporare i gloriosi anni ottanta, di questo gliene siamo molto grati e acclamandoli li ringraziamo mentre si ritirano degnamente per aver segnato l’ennesima vittoria. I Love Machine hanno dato sicuramente un gran spettacolo, l’unica cosa che non approvo è che nella setlist abbiano aggiunto tre cover, cosa di cui non ne hanno assolutamente bisogno con tutte le belle canzoni che hanno scritto, ma d’altro canto nel nostro paese è un dato di fatto che attirano di più i tributi che le band originali, infatti devo tristemente confermare che il numero di presenti stasera è stato imbarazzante.

Stasera il metallo made in Italy ha mantenuto il suo orgoglio grazie agli State Of Grace e dei pilastri portanti Rustless e Love Machine, che nonostante la scarsa affluenza non si sono persi d’animo offrendoci uno spettacolo di alto livello, speriamo di rivederli presto e soprattutto con un vasto pubblico, un sincero ringraziamento va a Dedo e Erica per l’impegno nell’organizzazione e la buona riuscita dell’evento. Alla prossima!

LINE-UP:
Rob Della Frera – Vocals
Frank T Rider – Guitars
Max Adams – Guitars
Yako Martini – Bass
Lele Mr. Triton – Keyboards
Andrew Dal Zio – Drums

SETLIST:
1 – Let’s Get It Rock
2 – Heading For The Heartbreak
3 – Compromises
4 – In The Night
5 – Anytime Anywhere (Gotthard Cover)
6 – Star Rider
7 – Scared For These Times
8 – Broken Heart (White Lion cover)
9 – Angels In Town
10 – We Are The Fire
11 – Anyway
12 – We’re Gonna Take It (Twisted Sister cover)
13 – Love Machine