Con “Black Eye Blues”, i “Lewd Acts” arrivano al loro secondo studio album. Registrato e prodotto da Kurt Ballou dei Converge, il disco si discosta dal classico hardcore americano poiché indurito da uno stile più estremo e metallico, più sporco e vicino al thrash.

Undici i brani, condensati in meno di mezz’ora d’ascolto, si susseguono convulsi lasciando trasparire tutta la rabbia in essi intrisa.
Gli improvvisi cambi di tempo, le dissonanti distorsioni e la sublime voce di Tylure ci traghettano nel mondo malato e angosciante delle periferie urbane di San Diego, dimora e trampolino del nostro quartett, mentre ansia e odio si sprigionano come serotonina, aumentando l’adrenalina, che implora un nuovo ascolto. Con sapiente esperienza, i “Lewd Acts” sfinano il sardonico circolo vizioso hardcoriano, impreziosendolo con personalità e sostanze esterne. Ed ecco che la sperimentazione dei Converge si fonde con i canoni dettati dai padri Black Flag, per ottenere un sound demolitore e vigoroso.
Deliziosi, per riassumerli in un aggettivo;ossessivi e romantici nello stesso tempo, ci frullano le ossa con rabbia ed odio e ci stupiscono con un finale ( “Nowhere To Go”) eccelso fatto di melanconica melodia.
Un plauso anche alle liriche che, come in tutto l’hardcore che si rispetti, non deludono mai.

In definitiva, un ottimo album non solo per gli amanti del genere, ma anche per i novellini che si affacciano cauti a questo genere selvaggio.
I “Lewd Acts” sono un gruppone ispirato ed in continua crescita di cui, spero, sentiremo parlare di più.

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