Rock N Roll Arena – Romagnano Sesia (NO) 18 maggio 2012

Due gruppi storici si esibiscono stasera al Rock N Roll Arena: i leggendari Labyrinth, accompagnati dai Mesmerize, veterani della scena heavy italiana. In apertura i giovani Mirrormaze, che hanno da poco pubblicato il loro debutto.

MIRRORMAZE
I Mirrormaze sono una giovane band dedita a un metallo progressivo dalle tinte fresche e melodiche. Questi ragazzi presentano alcuni dei brani tratti dal loro recentissimo debutto “Walkabout”: lo show inizia con Prisoner, anche pezzo d’apertura del disco, brano che mette in evidenza una buona sezione ritmica tipicamente metal che si contrappone alla melodia delle tastiere e della voce. Buona prestazione del cantante Fabio D’Amore, supportato dal bassista Juan Manuel Savoini alle backing vocals. Segue la titletrack Walkabout, brano lungo e articolato che risulta convincente grazie alla prova compatta della band. Positiva anche l’esecuzione di Deeper Signs, brano che su disco vede la partecipazione di Ray Alder dei Fates Warning.
Il concerto si chiude con Broken Soul, un altro brano piuttosto complesso ma al contempo sufficientemente accattivante. Buona prova davvero per questa band ancora sconosciuta al grande pubblico ma che vanta già una discreta sicurezza on stage.

Setlist:
Prisoner
Walkabout
Earn Your Answers
Deeper Signs
Broken Soul

MESMERIZE
I Mesmerize sono una delle primissime band a calcare i palchi dei club del nord Italia fin dai primi anni ’90. I nostri, da sempre alfieri del metallo più classico, propongono i loro classici alternati alle nuove composizioni, song dal piglio decisamente più moderno (per gli standard del gruppo). It Happened Tomorrow ha un riffing pesante contaminato dalla voce del cantante Folco Orlandini filtrata da un megafono. Anche il singolo King Of Terror viene riproposto nella sua nuova versione con le chitarre più serrate e compresse. One Door Away è un altro dei nuovi brani che andranno a finire sul nuovo disco che, come afferma Folco, dovrebbe vedere la luce a inizio 2013.
Gli anni e l’esperienza si fanno sentire: i Mesmerize offrono infatti una prestazione compatta e senza sbavature, riuscendo a scaldare a dovere il pubblico. Tra gli altri brani, ottima l’esecuzione di The Burn, tratta dall’album “Stainless” e del classico Werewolf, manifesto dei tempi che furono. Ancora una volta uno show convincente per i Mesmerize, in attesa della nuova prova in studio, dopo tanti anni.

Setlist:
It Happened Tomorrow
King Of Terror
One Door Away
The Burn
Within Without
Werewolf

LABYRINTH
I vecchi/nuovi Labyrinth. Lo ammetto: ancora non mi sono abituato al ritorno di Thorsen e alla parte 2 di “Return To Heaven Denied”. C’è da dire che dopo le prime esibizioni con gli innesti della nuova sezione ritmica, ancora in fase di rodaggio, i Labyrinth hanno ritrovato la compattezza delle loro esibizioni migliori.
La setlist è incentrata maggiormente sui due “Return”, anche se c’è spazio per qualche piccola sorpresa. Lo show si apre con The Shooting Star, magnifica canzone tratta da “Return 2”: i suoi 8 e oltre minuti scivolano via come la sabbia grazie a una magnificenza fuori dal comune e alla solita superba voce di Roberto Tiranti. Ottime le trame strumentali del ritrovato trio Thorsen/Cantarelli/De Paoli. Dal presente si passa al passato remoto con In The Shade, direttamente dal debutto “No Limits”: song accolta alla grande dai ragazzi del pubblico che cantano con entusiasmo il coro. A Chance è un altro dei brani di gran classe da “Return 2” che rende egregiamente anche dal vivo grazie alla ritrovata armonia tra i vecchi membri, coadiuvati dai due nuovi innesti al basso e alla batteria. Freeman è l’unico brano proposto in questa serata tratto dal periodo senza Thorsen: canzone stupenda caratterizzata da armonie perfette e da una ritmica sorprendente. È poi la volta dei brani tratti da “Return 1”, attesi con trepidazione. Classici come Moonlight, State Of Grace o Lady Lost In Time, scatenano il pubblico grazie anche alla solita mostruosa performance di Tiranti, coi suoi falsetti sovrumani. La ballad Falling Rain infiamma anche i cuori dei metallari più intransigenti, con le sue atmosfere suadenti e la voce calda di Tiranti.
Da “Sons Of Thunder” viene riproposta Chapter 1, uno dei miei pezzi favoriti del Labirinto, in grado di unire classe, potenza e melodia. Esecuzione convincente da parte di tutta la band. Di nuovo dal primo album arriva il classico Piece Of Time cantato con entusiasmo dai ragazzi presenti alla serata. In conclusione un altro dei brani migliori di “Return 1”, la mitica New Horizons: grande song in cui tutta la band ha la possibilità di esprimersi al meglio. Lo show si chiude definitivamente con Sailors Of Time, brano recente ormai entrato nel repertorio dei classici della band.
Ottima prestazione quindi per i Labyrinth che si confermano uno dei migliori act a livello europeo. Ora non ci resta che aspettare il nuovo album.

Setlist:
The Shooting Star
In The Shade
A Chance
Freeman
Moonlight
Falling Rain
Chapter One
State Of Grace
Lady Lost In Time
Piece Of Time
New Horizons
Sailors Of Time