Killer Klown, band che debutta con questa Gain, merita un attimo di riflessione. Lo merita perchè questo quartetto che vanta uomini “pesanti” quali Andy K già drummer dei Dirty Dogz, Diablo (Arthemis e Power Quest) hanno unito il loro talento a quello di Nicoch (noto session man) e di Gabriel per portare avanti un progetto che ci dona un album di street rock veramente ben fatt. Capita sempre più raramente oggi di trovare gruppi che riescano ad offrire un genere come questo nella sua essenza più pura, senza contaminazioni alcune. E’ per questo che questo Gain farà parlare di sè… Undici tracce veramente belle, con una produzione attenta ad intervenire dove necessario senza andare a mitigare la ruvidezza che caratterizza tutto l’album, andando a porlo di diritto in un genere che delle sue note schiette e dirette ha fatto bandiera.
Una voce che in alcuni tratti la maggior parte degli ascoltatori accosterebbero a Bon Jovi, un suono molto simile oltre al già citato Bongiovanni anche a Motley Crue e al filone Street americano di metà-fine anni ’90, ci vengono proposti brani che si lasciano ascoltare, non stufano e non sono uno la copia dell’altro. Variano dalla sfuriata di “Too Bad”, uno dei migliori brani di questo inizio 2009, veloce, diretto, con un drumming precisissimo e mai pastoso, una voce che si culla il ritornello facile e diretto, agli assoli splendidi di un Diablo in forma pazzesca e cori a donare due minuti e mezzo da pelle d’oca, alla tranquilla “Broken Silence”, che tranquilla non è ma che ci ricorda in tanti tratti le hit radiofoniche del già citato Bon Jovi in toni un po’ più pesanti, il tutto condito dall’ennesimo solo di un guitar player in forma ottima.
Giocano con l’ascoltatore i Killer Klown, e d’altra parte cosa potrebbero fare dei pagliacci se non questo? E così ci ritroviamo la classica canzoncina di sberleffo che tutti abbiamo fatto da bambini ai nostri amici che si erano macchiati di qualche figura non proprio bella come opener di “Joker”, altro splendido diamante di questa splendida relase.
Il disco prosegue con gli altri pezzi tutti su questa falsa riga, a cullarci con la loro sana follia, con una voce versatile che spesso passa a toni molto “Mustaine” per dirci che in Italia ci sono personaggi e band tutte da scoprire e che meritano le luci della ribalta. Noi in questo caso, davanti a questo prodotto, gliele doniamo volentieri.

A proposito dell'autore

Post correlati