Un apatico e svogliato Spice risponde alle nostre domande sui suoi Kayser glissando su qualche domanda ed ironizzando su altre regalando di tanto in tanto qualche sprazzo di rara generosità con qualche curiosità e critiche ai suoi ex Beggars. A voi l’intervista!

Ciao Spice! Complimenti per “Kaiserhof” e benvenuto su H-M.it!
Ciao!

Come sta procedendo la promozione del disco? Come giudichi i responsi della critica sino ad ora?
Sta andando tutto bene. Scommetto che la recensione più negativa sarà proprio quella di questo magazine! (ride ndr)

Cosa ti aspetti da questo tuo nuovo progetto a livello professionale?
Di conquistare il Mondo.

Come è nata la collaborazione con with Mattias Svensson, Bob Ruben and Fredrik Finnander? Tutti i componenti del gruppo vengono da background musicali abbastanza differenti, cosa ha offerto ogni singolo al songwriting e alla realizzazione di “Kaiserhof”?
Avevo questo desiderio segreto sin da quando militavo nei Beggars (Spiritual Beggars ndr), volevo formare una thrash metal band.
Sapevo che non ero destinato a rimanere con i The Mushroom River Band, non mi sono mai sentito un membro effettivo del gruppo.
La ragione per cui stavo con loro era Anders che io considero uno dei miei amici più cari. Così quando eravamo in tour nel 2002 il batterista ci ha lasciato e Bob si è unito alla band. In Bob ho subito trovato un ottimo drummer, che era sulle mie stesse coordinate musicali. Abbiamo iniziato a parlare e provare insieme. Insieme abbiamo lasciato i The Mushroom nell’estate del 2003.
Fredrik Finnander, un vecchio amico e membro della mia vecchia band “Aeon” si è unito a noi insieme ad un ragazzo del posto. Abbiamo realizzato due demo ma non è accaduto nulla di rilevante.
Nel primo periodo del 2004 sono stato malato colpito dalla paralisi di Bell. Il lato destro della mia faccia si è paralizzato e non potevo parlare né cantare. I dottori mi dissero non sarei potuto tornare a cantare prima di un anno e la band si sciolse. Stavo cadendo in basso e mi sentivo profondamente depresso, così ho iniziato a bere molto. Verso il mese di Giugno però ho iniziato a sentirmi meglio, Bob iniziò a parlare di un tentativo di rimettere su il gruppo. Io l’ho presa bene ma con la volontà che questa volta fosse più professionale altrimenti mi sarei tirato indietro.
Ho incontrato Swaney un po’ di anni fa in una notte in cui bevemmo insieme. Lo conoscevo già come un buon chitarrista. Ho realizzato che non abitava lontano da me, l’ho chiamato e lui ha detto di sì.
Fredrik Finnander si è di nuovo unito a noi e due o tre settimane dopo abbiamo cominciato a provare.
Swaney inviò uno dei nostri demo alla Scarlet che immediatamente ci propose un contratto. Così io e Swaney abbiamo cominciato a scrivere i brani per “Kaiserhof”; io ho scritto otto brani, Swaney due.

Kayser è un nome solitamente utilizzato per rendere qualcosa di forte e potente. In che modo questo monicker descrive la concezione musicale della vostra band?
Anni fa, ricordo che stavo osservando una foto di Adolf Hitler sul balcone del Kaiserhof Hotel. La fotografia era stata scattata il giorno prima che fosse incaricato a comandare la Germania. Quella foto ha fatto scattare qualcosa nella mia testa e quando abbiamo formato questa band tutti noi volevamo un nome cattivo con un tocco malefico. I brani, nella mia mente, rappresentano dieci ospiti del kayser-sound hotel (Kaiserhof).

Cosa rappresenta il ricco artwork del disco? Ci sono riscontri a livello lirico?
Leggi i testi e la figura come vuoi.

La Scarlet Records vi ha presentato come un incrocio tra Black Sabbath, Megadeth e Slayer con influenze di metal moderno. Sei d’accordo? Cosa hai da aggiungere sul vostro sound a questa sommaria definizione?
Niente.

Come giudichi il lavoro della Scarlet Records?
So far, so good!

La Scarlet è un’etichetta italiana; c’è per caso anche qualche band italiana che ti piace e rispetti?
Death SS.

Nella mia recensione ho affermato che la migliore qualità del vostro disco sono proprio le linee vocali che riescono comunque a dare groove e potenza al suono nei momenti peggiori (quindi complimenti!). Penso che il tuo stile sia unico, in che modo hai tentato di adattare la tua voce alle musiche del disco durante la fase di songwriting?
Ho scritto il mio materiale sul mio divano, con una chitarra acustica. Ho sempre usato lavorare in questo modo. So che se un riff suona bene in maniera acustica, suonerà bene anche distorto. Così è più facile creare buone linee melodiche per la voce.

Molte persone in Italia hanno subito visto ai Kayser come una superband a causa dei famosi ed esperti musicisti che vi militano. Cosa pensi di ciò? Deve essere una bella soddisfazione per un musicista..
Sì, siamo i migliori (ride ndr).

Il sound dei Kayser è fondato su potenti riff thrash ma è pieno di influenze a altri generi come doom e stoner. Lo stoner è, in particolare, un’importante componente della tua carriera musicale a causa dell’esperienza con gli Spiritual Beggars. Cosa ha rappresentato quell’esperienza per te e in che modo ha influenzato la tua carriera musicale?
Ho scritto metà del materiale ed il 99.99% dei testi dei Beggars ma ora non ho smesso di fare musica. Ho soltanto smesso di fumare.

Hai ascoltato l’ultima album degli Spiritual Beggars “Demons”? Cosa ne pensi?
Se io fossi stato ancora in quella band la musica non sarebbe mai stata quella di Demons. Molte persone non sanno che ho scritto metà del materiale dei Beggars. I soli brani in cui non sono stato coinvolto sono state “Magnifficent Obsession” e “Mantra”, tranne che per le liriche. Ho ascoltato il loro ultimo disco qualche settimana fa. Penso che abbiano perso la proprioa identità. Man…ho davvero pensato che potesse essere migliore. Se il brano non suonava come i Whitesnake o Bad Company, suonava come come una qualunque noiosa stoner rock band. Penso che bisogni soltanto essere un fan sfegatato dei Beggars per apprezzarlo. Non ho ascoltato mai “On Fire”, eccetto per il brano del video che mi ha dato un po’ di spinta per la mia autostima.

Quali sono i futuri programmi dei Kayser? Avete programmato date dal vivo?
Stiamo cominciando a scrivere del nuovo materiale. Sembra che saremo in giro dal vivo verso Ottobre. Dopo i concerti rientreremo in studio per quello che verrà.

Grazie per la tua disponibilità, spero che l’intervista sia stata di tuo gradimento, ti lascio lo spazio per concludere come preferisci!
Bukowski ha scritto: ”In questa battaglia contro i secoli della morte innata, che si sappia che siamo arrivati ed intendiamo rimanere”. Ci vediamo in tour.. saluti da Spice!

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