Quando si dice a volte ritornano. I Jaugernaut li avevamo lasciati nel lontano 1982 col secondo album Take ‘Em There che aveva fatto seguito a Jaugernaut di due anni prima.
Secondo la bio l’idea di riformarsi è stata suggerita al leader Jim Johnston da una email ricevuta da un fan che lo aveva contattato per comprare i primi album di difficile reperibilità e che su eBay avevano raggiunto delle valutazioni ragguardevoli. Da allora sono passati nove anni per la pubblicazione di questo nuovo Contra-Mantra.
I fratelli johnston e soci ci propongono sette brani due dei quali estremamente lunghi, abbondantemente oltre i dieci minuti, di un rock prog estremamente tastieristico, lento e d’atmosfera, con rarissimi cambi di tempo.
L’album per la sua omogenità scorre come fosse un’unica grande canzone, molto mieloso e malinconico, triste quanto basta che purtroppo non lascia molta traccia di sè, nonostante le buone atmosfere create.
Contra-Mantra scivola nell’anomimato pur essendo un album gradevole, suonato con maestria ma che non invoglia al riascolto. Il compitino del ritorno sulle scene è giusto appena sufficiente, ma vista la grande quantità di gruppi rock prog devono darsi più da fare.

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