Nato sulla falsariga degli Hammerfall, questo terzo prodotto dei danesi Iron Fire regala alle scene musicali un granitico polpettone power, che sin dall’inizio ci sentiamo di consigliare esclusivamente ai cultori del genere.
Le stesse ragioni che hanno condotto alla rinascita del gruppo dopo ben 5 anni da “On The Edge”, presumibilmente sono alla base delle motivazioni che sottendono al titolo dell’album “Revenge”. Infatti, dopo le vicissitudini che hanno visto il combo chiudere un contratto con la Noise ed approdare all’austriaca Napalm, peripezie che hanno portato i nostri a variare più di una volta line-up, si ridefinisce oggi, in parziale rottura con il passato, la radice stilistica della band: vengono offuscate le spinte classic metal degli esordi, a favore di una sterzata verso un teutonico epic, purtroppo banalizzato dalla miriade di proposte musicali tutte in tale direzione.
Martin Steene, ultimo superstite della originaria formazione, appare maturato dietro al microfono e la sua performance viene esaltata da una più nitida produzione. Anche l’orchestrazione rende giustizia al genere incarnato dagli Iron Fire.
Ovviamente, il problema che riguarda “Revenge” coinvolge complessivamente il settore power-epic, ormai svuotato di ogni originalità ed interesse. Tutto sembra già scritto ed è difficile non immaginare quale sarà il contenuto della “busta a sorpresa”. I cinque danesi, da parte loro, non ci mettono neanche tanto impegno a far deragliare il treno dai canovacci del genere: con la visibile conseguenza che il risultato finale, di largo ed immediato consumo, non si candida ad alcun premio di pregio.
Quanti ascolti garantirà un album così?

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