Che la scena metalcore sia satura, che il genere in questione offra pochi spiragli innovativi e che non sia simpatico al metallaro medio è ormai chiaro a tutti. Evitate, perciò, senza alcun danno le solite invettive introduttive contro l’insesistente fantasma, conviene andare subito al dunque parlando obiettivamente di una band che, dal contestato trend, ha deciso di muovere i suoi primi passi. Una bio insolitamente sintetica e veritiera informa che i quattro musicisti promossi dalla Kick provengono da Viterbo, nascono due anni fa e suonano un metalcore ispirato a band come Caliban ed As I Lay Dying. Candidamente, senza timore nè la presunzione di voler apparire dei rivoluzionari musicali. E’ così che si presenta e viene condotta la proposta dei musicisti laziali. Appena dieci minuti di sudata passione per tre brani espressione di tutte le potenzialità di una band che, seppur deficitata da una produzione ancora indietro, a livello di espressività e songwriting non ha nulla da invidiare al “giro”. I contenuti possono essere i soliti, triti e ritriti, basati sull’alternanza di strofe aggressive (spesso vicine a certi Fear Factory) a chorus melodici dall’aria malinconica e giocati sul connubio tra riff swedish, metal moderno ed hardcore. Tutto già fatto, tutto già sentito ma qui offerto su un piatto davvero godibile. I ragazzi mostrano un’ottima maturità, coadiuvata da una visione d’insieme davvero lodevole che rende i brani compatti, ben distinguibili tra loro e dotati da una buona linea conduttrice. Caratteristiche che rendono un demo prezioso, distinto e che segnalano una band dal futuro roseo a dispetto di tutte le altre. Dieci minuti da promozione, con l’augurio di un seguito che confermi le buone impressioni.

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