Il gruppo nasce dalle ceneri della band Marshall, da cui ne arriva un netto cambiamento di genere voluto dai tre membri rimasti, di tale nome:  Mazzola, Holestone e Signore a cui si uniscono le potentissime chitarre di Pandolfi per la parte ritmiche e Dardano per l’aspetto più solistico ed esecutivo del gruppo.

Il disco si compone in undici tracce, tutte all’altezza senza sbavature. I due brani strumentali iniziali, fanno da ponte per i pezzi successivi rendendo ancora più facile l’ascolto. I pezzi sono davvero tutti molto ben strutturati, suonati e cantati egregiamente.

La grandezza del gruppo avviene presentando la cover del celebre Fantasma dell’Opera, dove Christine duetta con il Fantasma fino a unirsi in un gioco di voci, dove esse si sovrappongono e ci trascinano direttamente alla traccia successiva senza farcene rendere conto

La voce di Marco Signore sa fare la sua parte, sia per quanto riguardano i momenti più tranquilli che quelli più sostenuti e la voce di Miriam, anzi Voce, ci proiettano in una dimensione immensa dove entrambe le vocalità non danno spazio a chi era ancora incerto che il disco risultasse perfettamente bilanciato. I due cantanti sanno amalgamare la loro vocalità con la musica che ne fa da cornice e ne impreziosisce il prodotto di continuo.

Il gruppo parte bene con questa prima opera, vedremo come si comporteranno in live e con il continuare della loro speriamo lunga carriera. Il potenziale esiste eccome, ed è a livelli molto alti sapendo dimostrare di esserne consapevoli e di saperlo sfruttare al meglio.

 

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