Malinconia che si unisce al carattere massiccio del metal estremo: questo sono, sinteticamente, i Grave Flowers. Ora al secondo lavoro, il gruppo svedese, rilascia un’ottima prova di doom metal ammantato di melodia e tinte nostalgiche, in un viaggio attraverso le varie sfaccettature della tenebra. Usciti per la lungimirante Firebox Records (che al suo interno annovera il nome di uno dei più promettenti gruppi del doom attuale, gli “Swallow The Sun”), i tre novellatori scandinavi modellano un sudario di visioni notturne, nell’evanescenza di una musica dolce e solitaria, che si nutre di una tradizione che parte dai Joy Division e arriva fino al tono crepuscolare dei Katatonia e My Dying Bride. Quindi in questi Grave Flowers si passa facilmente dall’oscurità e rassegnazione propria del dark, alla pesantezza e drammaticità di certo doom gotico. Tutto è accompagnato da una voce avvolgente che sosta esclusivamente su timbriche pulite, quasi volesse mantenere sempre vivo il candore e la purezza di un suono che sembra nascere direttamente dal cuore. Unico vero difetto di questo lavoro è la mancanza di una precisa personalità, che non solo non emerge, ma fa risultare evidenti i richiami con altri gruppi ben più noti. Stranamente questo aspetto non impedisce che Incarcerated Sorrows sia un album molto piacevole, in grado di smuovere l’immaginazione e il sentimento. Fra le tante perle, quelle che veramente risplendono sulle altre sono “Sleep Demons Sleep” , dove tutta l’oscurità sembra condensata in soli sei minuti, e la nona “Your Memory Lives On”, la più rocciosa, ma anche la più originale dell’insieme, con il cambiamento di tempo iniziale che rende accattivante tutto il suo procedere. Preferenze a parte, Incarcerated Sorrows è un album che va gustato nel complesso, per l’atmosfera riposante e nostalgica che sa diffondere, in note mai troppo aggressive o particolarmente nere, ma sempre spruzzate di colori grigiastri.
Un lavoro che quindi viene penalizzato nel voto per questo fastidioso senso di già sentito, ma che in generale sa donare intense emozioni, forse aiutato dalla sua facilità di assimilazione.
Tanti preziosi ricordi sembrano affiorare al suono di queste note che, magicamente, sanno rivelarsi, con sbalorditiva semplicità, porte per i misteri più nascosti dell’anima.

A proposito dell'autore

Post correlati