È con immenso piacere che mi accingo a recensire il primo demo degli Eviliver, gruppo nato a Carrara nel 2004 dall’unione di un gruppo di amici che condividono la passione per l’Heavy Metal. All’inizio Jonathan, Andrea, Paolo e Francesco si esibiscono nelle loro zone proponendo cover di gruppi come Iron Maiden, Judas Priest, Black Sabbath e Manowar. La voglia di comporre pezzi propri nasce dall’incontro con Alessandro, che diventa il loro secondo chitarrista. Il risultato di questa loro voglia è il demo che mi accingo a recensire. Sin dalle prime note di questo cd si capisce chiaramente che le potenzialità non mancano: il cantante è dotato di una voce potente ed aggressiva che ben si adatta al genere proposto. L’unica cosa che in parte lo penalizza è la non perfetta pronuncia della lingua inglese (ma è una piccola lacuna che si riscontra in molte band che decidono di cantare in lingua inglese); i due chitarristi sfoggiano una prestazione a dir poco convincente ed anche la sezione ritmica non è niente male. Risulta evidente che nella composizione dei brani il gruppo si sia ispirato ai propri miti, in particolare Iron Maiden e Judas Priest. Il cd si apre alla grande con “Born To Fight”, un ottimo brano caratterizzato da una sezione ritmica molto potente, veloce ed aggressiva con un chorus che entra subito in testa e che sembra scritto per essere urlato a squarciagola in sede live. Segue a ruota “In My Head”, un buon pezzo ma che, rispetto al primo, risulta leggermente inferiore; sicuramente più interessante è “In The Rage Of The Battle”, un classico brano Heavy scandito da delle ottime parti strumentali e che riesce a miscelare melodia, aggressività e potenza. Unica nota dolente è “Mr. 33”, brano in cui il gruppo sembra un po’ perdere la bussola e di questo ne risente anche la prestazione vocale del cantante che si rifugia in una specie di growl senz’anima.. ma fortunatamente il grupposi riprende subito e sfoga tutta la sua rabbia nella conclusiva “Land Of Ghosts”, un’autentica mazzata sonora scandita da riff assassini e taglienti che non danno tregua e tolgono il respiro. Forse una produzione più adeguata avrebbe potuto mostrare meglio le indubbie qualità di questo gruppo. Per concludere posso senza dubbio di smentita affermare che questo èun gruppo che, se verrà adeguatamente supportato, farà mangiare la polvere a mlti altri gruppetti costruiti a tavolini e saprà ritagliarsi un posto di tutto rispetto nel paronama metal nazionale ed internazionale.

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