I Doomfoxx, da bravi australiani, non rinnegano di certo le proprie origini rock ed infatti la loro proposta musicale è palesemente influenzata dall’operato dei connazionali Ac/Dc e Rose Tattoo. Si tratta, dunque, di un sano e spassionato rock ‘n’ roll vecchia maniera, scanzonato fino al midollo e dall’attitudine decisamente vintage. Niente di rivoluzionario, dunque, eppure la miscela esplosiva adoperata dai Doomfoxx non prevede ne (fisiologici) cali di tensione ne boriose digressioni in territori che non appartengono alla cultura musicale dei nostri. Ogni cosa ruota attorno ad una miscela di hard rock e venature bluesy, street sudaticcio e liriche infuocate.
Seguendo quest’ottica, il primo ed omonimo lavoro ufficiale della band non sbaglia di certo il proprio bersaglio, andando a colpire solo (e magari esclusivamente) il target dei rocker anni ‘70/80. Nel fare questo, comunque, i Doomfoxx dimostrano di possedere delle buone doti compositive ed una smaliziata e genuina passione per tutto quello che fanno. A livello tecnico siamo alle solite, con gli ordinari pattern musicali re-interpretati in chiave tipicamente “australiana”: inutile nascondere le capacità strumentali dei nostri, inutile tergiversare sull’ ugola maschia e decisamente appropriata del singer Stuart McKie, vero trascinatore di tutta la cricca in esame.

In definitiva, tutto si può dire su questo “Doomfoxx” ma non che, a suo modo, non sia un album divertente e spensierato. Lacune profonde si ravvisano solo sul fattore della personalità, anche se alla fine il loro peso viene ridimensionato da un pensiero sul perché (e sul per chi) un album del genere viene pubblicato. Only for fan!

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