Abbiamo raggiunto Fuchs, leader dei Die Apokalyptischen Reiter, per commentare
l’ultimo album della band intitolato “Samurai”. Naturalmente non sono mancate risposte un po’ particolari ma, conoscendo i DAR ed il loro frontman, c’era da aspettarselo…..

Ciao Fuchs! Complimenti per “Samurai” e benvenuto su H-M.it!
Ciao!

Puoi descrivere il vostro ultimo lavoro ai nostri lettori?
Oh…non è facile perchè non siamo una band che compone un album in due settimane e i nostri dischi non hanno un unico tema. Le emozioni e le influenze espresse sono molte e diverse. La vita scrive le canzoni. Nessuno è affamato, allegro, triste o altro tutto l’anno. “Lazy Day” , ad esempio, si riferisce ad una bellissima giornata sulle spiagge del Portogallo in cui non avevo niente da fare, eccetto ascoltare il rumore delle onde del mare. “The Silence Of Sorrow” parla di un mio amico che mi ha molto deluso.
“Per Aspera Ad Astra” significa passando attraverso il male un giorno vedrai le stelle. “Roll My Heart” racconta di un ragazzo che viaggia per dare speranza alle persone e dire loro cosa sta accadendo nel mondo. I nostri dischi sono come un diario musicale in cui io voglio trasmettere le mie esperienze. Un modo più facile per spiegarlo è: “Prendi una pizza quattro stagioni e mettici su tutto ciò che vuoi” (in realtà era più chiaro prima ndr).

In fase di ascolto ho notato che ogni brano è completamente differente da tutti gli altri. C’è un elemento comune a tutte le tracks? Qualcosa che le identifica come “Samurai Song”?
Solo la vita, anch’essa è ogni giorno diversa. Io scrivo delle cose che mi accadono. La vita è la cosa più pazza che conosco ed è la mia più grande influenza.

Perchè avete scelto “Samurai” come titolo di questo lavoro? Non ho notato alcun riferimento musicale al Sol Levante.. c’è forse qualche relazione tra il titolo e le liriche?
“Samurai” descrive i sentimenti della band provati nel tempo; c’è da un lato il guerriero, la disciplina la fedeltà e dall’altro l’arte la musica ed il teatro. Tutte queste cose le abbiamo inserite sulla nostra cover. Non c’è una canzone speciale sui Samurai, ma c’è qualche riferimento ai suoni orientali in “Hey ho” e “Barmherzigkeit”. Il nostro produttore ha una collezione di strumenti orientali, ogni sera suonavamo con questi strumenti e quindi tutto il resto è nato spontaneamente.

“Reitermaniacs” è un brano dedicato ai vostri fans? Che rapporto avete con loro?
“Reitermaniacs” è per i nostri fans ed in particolare per il nostro fan club che è chiamato Reiter maniacs. Questi ragazzi sono veramente pazzi e ci supportano tantissimo. Alcuni di loro lo scorso anno ci hanno visto in concerto venti volte! Due settimane fa abbiamo suonato in Norvegia a loro erano lì. Una volta all’anno organizzano anche un fan meeting dove noi non suoniamo ma chiunque ci può chiedere tutto ciò che vuole o può bere qualcosa con noi; è sempre grandioso. Amo suonare nella mia band.

Durante la vostra carriera il sound dei DAR si è sempre evoluto. Viste anche la risposta positiva della critica all’album pensate di mantenere il sound di Samurai anche in futuro?
Non so cosa accadrà. Dobbiamo davvero ringraziare Madsen (Tue, il produttore ndr) per il grande sound e la bellissima permanenza in Danimarca. Comunque tutto dipenderà da come sarà il nuovo materiale e quanto ci sentiremo folli nel prossimo studio.

State pensando ad un tour internazionale? Vi vedremo in Italia?
Sicuramente porteremo in tour il nostro culo per “Samurai”. Ogni weekend siamo on the road e a Febbraio cominceremo un tour Europeo ma fino ad ora abbiamo soltanto un offerta per un festival estivo in Italia.
Proponetecelo e noi verremo. Fino ad ora abbiamo suonato solo due volte nel vostro paese nel tour dei Macabre e in quello dei Testament e mi è piaciuto tantissimo.

A differenza di molti vostri colleghi che fanno di tutto per sembrare “brutti e cattivi” voi apparite sempre allegri e sorridenti; a cosa si deve questa vostra attitudine? Siete soodisfatti della vostra vita?
Io preferisco un’attitudine positiva. Noi non siamo brutti e cattivi, siamo simpatici ragazzi a
cui piace suonare rock ‘n’ roll. Ci sono migliaia di ragioni per pensare che la vita è brutta e piena di sofferenze ma ce ne sono molte di più che esortano ad essere felici. Io sono soddisfatto della mia vita!

In “Samurai“ si possono acoltare diversi generi musicali: folk, extreme metal, hardcore ed altro. Nel periodo in cui componevate l’album che tipo di musica vi ha influenzato?
Non c’è stata una band in particolare. Naturalmente siamo cresciuti con un sacco di band: da Kreator, Grave Digger, Manowar fino ai Napalm Death, ma la più grande influenza è la vita. Ho viaggiato per il Mondo ed ho portato via molto da ogni posto in cui sono stato. In Australia ho viaggiato con un uomo Israeliano che ascoltava musica Araba. Appena sono tronato a casa ho scritto la canzone “Fatima”. Ho passato molto tempo in Spagna ed è nata “Baila Conmigo”. Ed è lo stesso con le liriche. Ho scritto molto delle cose realistiche o di come penso che le persone debbano rapportarsi con gli altri.

Cosa ne pensi della scena metal italiana? C’è qualche band che pereferisci?
Avete tantissimi musicisti validi. Le band italiane hanno bravissimi strumentisti. In particolare amo i Rhapsody.

Termina come preferisci questa intervista salutando i “Reitermaniacs” italiani.
Grazie per l’intervista. Fateci suonare in Italia, in Germania fa troppo freddo in questo periodo, non vi deluderemo. Se veramente volete sapere cosa significa Reitermania dovrete venire a vederci live. Buona fortuna a tutti!

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