I Delphian sono l’ennesimo gruppo gothic metal proveniente dall’Olanda, tuttavia hanno almeno avuto l’oculatezza di cimentarsi in una declinazione del genere meno abusata di altre. Certo, c’è sempre la voce femminile (ed anche vaghi echi dei The Gathering, meno di quanto ci si possa aspettare però!), tuttavia nelle loro canzoni trova spesso spazio una certa pesantezza che non capita di sentire molto spesso in band gothic (è una pesantezza di tipo “muscolare”, non orchestrale o sinfonica), anche se fin dal primo ascolto mi sono venuti in mente i The Provenance. E’ questa a mio avviso la band a cui si ispirano i Delphian, in “Unravel” infatti si sentono richiami sia ai primi album di quel gruppo (soprattutto in occasione di certe aperture vagamente prog o nelle occasioni in cui compare il flauto) sia al loro ultimo periodo più “urbano” (influenza più massiccia e particolarmente evidente nei brani più “fisici”). Il risultato finale è piuttosto piacevole, seppur si noti, nonostante la lodevole scelta di esplorare una sottobranca del gothic meno inflazionata di altre, una certa mancanza di originalità.

Alla fine comunque una sufficienza piena i Delphian la meritano tutta, il loro “Unravel” mi è sembrato infatti piuttosto piacevole sebbene sostanzialmente “innocuo” (“Red Flags” dei The Provenance, insomma, è decisamente su un altro livello), inoltre se diventassero più personali potrebbero risultare molto più interessanti.

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