Quale occasione migliore di questa ristampa per parlare di uno dei dischi più belli che la Svezia e il Black Metal abbiano mai partorito?! Un Platter talmente bello quanto poco conosciuto. Nati e cresciuti all’ombra dei Dissection i Dawn non hanno mai avuto il riconoscimento che gli spettava, la loro discografia non è inferiore di quella del gruppo di Jon Nödtveidt eppure sono sempre stati questi ultimi (vuoi per le vicissitudini legali del suo mastermind) ad essere sulla bocca di tutti. Colpa di ciò è anche il fatto che i Dawn dopo aver pubblicato la loro opera definitiva “Slaughtersun” sono praticamente scomparsi, ritornando sulle scene solo da poco (e fra non molto dovrebbe uscire un album nuovo di zecca).

Ed è sicuramente il loro ritorno ad aver spinto la Relapse a mettere tutta la discografia del gruppo in questi due imperdibili cd. Il primo contiene quello che tutt’ora è l’ultimo album della band (“Slaughtersun – Crown Of The Triarchy” datato 1998) e la seconda demo dal nome “Apparition” che ha permesso agli svedesi di giungere al primo full-lenght (“Nar Solen Gar Niber For Evogher” anno 1994) contenuto nel secondo dischetto insieme al mini-cd di 4 tracce (“Sorgh Pa Svarte Vingar Fløgh”) uscito nel 1995.

Nonostante “Nar Solen Gar Niber For Evogher” e “Sorgh Pa Svarte Vingar Fløgh” siano lavori di buon livello, il fulcro di questa uscita è “Slaughtersun – Crown of the triarchy” che giustamente ha dato il nome a questa raccolta. Come detto gli svedesi sono figli dei Dissection, ma non fatevi ingannare da quello che ho detto perchè le differenze non sono poche.
I Dawn preferiscono comporre riff lunghi (molto) pieni di pathos, epicità e spesso malinconia, e credetemi che basterà l’attacco (da antologia) di “The Kneel And The World” a catturarvi, con uno dei riff più intensi, glaciali, e decadenti che abbia mai avuto modo di sentire. Comunque si parla di black metal svedese e sia la velocita sia i riff taglienti non mancano anche se in questo gli svedesi lasciano il passo ai Dissection. La seconda “Falcula” è un capolavoro di cattiveria ed epicità sia che ci si concentri sul riffing che sulle linee vocali. E potrei trovare particolarità in ognuno dei 7 gioiellini che compongono il disco; 7 tracce molto lunghe (8-11 minuti l’una a parte la terza di soli 2) fatte di riff e melodie uniche che vi cattureranno e di cui presto non vorrete fare a meno.

Di materiale in questa uscita ce n’è tanto, anche se il salto di qualità che gli svedesi hanno fatto con “Slaughtersun” è notevole di contro tutto il resto della produzione sta ad un livello inferiore, ma se ancora non avete questo cd è l’occasione più che buona per colmare questa gravissima lacuna.
Ascoltate il disco e capirete perché attendo con più impazienza il ritorno dei Dawn che dei Dissection.

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