Per questo nuovo capitolo della saga Crowbar, Kirk Windstein rivoluziona la line-up che lo ha accompagnato nel recente passato ma non tocca di una virgola l’ideologia che sta alla base del suo progetto: suonare doom nel modo più viscerale e passionale possibile. In effetti, questo nuovo “Life’s Blood For The Downtrodden” si segnala come un gradito ed inaspettato ritorno, a distanza di quattro anni dalla precedente release, ad un approccio musicale più diretto ed aggressivo, tanto caro al versante sludge/doom. Il marchio di fabbrica della band americana rimane inalterato: il suo modo di soffocare e poi colpire l’ascoltatore con repentini cambi di tempo ha ancora tutto il suo fascino e fa ancora presa su coloro che seguono Kirk e soci da sempre. Il sound dei Crowbar, in questo “Life’s Blood For The Downtrodden”, si è fatto ancora più caldo ed avvolgente, tributario come non mai della fondamentale opera dei Black Sabbath e di masterpiece come “Master Of Reality”. Le atmosfere si fanno cupe e la possente voce di Windstein cavalca in maniera egregia la scena, soprattutto in quei frangenti più ossessivi e desolanti (si veda “Fall Back To Zero”). Il background hardcore che ha caratterizzato i lontani esordi della band è ancora in parte visibile in “Angels Wings”, episodio che parte sparato e termina in un turbinio di ossessione e pesantezza, o in “The Violent Reaction”, in cui è soprattutto il mastermind dei Crowbar a sputare rabbia e frustrazione da ogni centimetro delle sue corde vocali. Per il resto, siamo sui soliti livelli qualitativi a cui da tempo, la band, ci ha abituato: passione, esperienza ed una padronanza assoluta dei propri strumenti, questi, in sintesi, alcuni dei punti chiave di questa release, tutti ingredienti di una formula vincente che non è mai stata messa in dubbio od ostacolata da anima viva. Un percorso fatto di costanza e dedizione, intervallato a volte da sane e fruttuose digressioni “sperimentali” che in questo “Lifesblood For The Downtrodden” rivivono nella conclusiva “Life’s Blood”, vera e propria mosca bianca dell’intera discografia dei Crowbar. L’innesto dell’ex Pantera Rex Brown al basso, ed una assenza piuttosto lunga dalle scene, hanno ricaricato al meglio le batterie dei Crowbar, una band per certi aspetti fondamentale all’interno del panorama sludge/doom.

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