Questo “W.a.r.p.e.d” segna il ritorno sulle scene, dopo l’acclamato “Faces” dello scorso anno, di Chris Caffery, da anni chitarrista in pianta stabile dei seminali Savatage. Il lavoro in questione, comunque, è più un’operazione di integrazione del bonus disc “God Damn War” (presente sulla versione statunitense di “Faces”) che un vero e proprio platter nuovo di zecca. In esso, infatti, troviamo sei brani totalmente inediti alternati alle vecchie versioni del disco in questione.
Detto questo, è difficile non individuare in Chris un’ottima vena compositiva, magari pesantemente influenzata dall’operato della propria band madre, ma sempre efficace ed estremamente coinvolgente, che sia all’opera su vere e proprie colate di metallo come l’iniziale “Home Is Where The Hell Is” o su brani più dinamici ed accattivanti come la thrash oriented “Election Day”. La mano ed il tocco del buon Caffery si palesano dopo pochi ascolti di questo “W.a.r.p.e.d”, senza ombra di dubbio un lavoro di heavy metal classico massiccio e ben interpretato. Ancora una volta il biondo chitarrista lungo crinito si fa notare anche (e soprattutto) per la sua stupenda performance vocale, alla luce del fatto che come strumentista punta decisamente al sodo: niente orpelli o brani auto-incensanti, il songwriting di questo “W.a.r.p.e.d” è fantasioso ma solido, incentrato su ritmiche ed atmosfere pesantissime e su pochi spunti solisti di qualità. Accade, dunque, che influenze orientali pervadano l’andamento di un buon brano come “Saddamize” o che i fasti dei vecchi capolavori dei Savatage tornino repentinamente alla memoria durante l’ascolto del bellissimo refrain della title-track. Il tutto, ed è un piacere, scandito da liriche di estrema attualità incentrate sui quei fatti che, ultimamente, sembrano caratterizzare il nostro vivere quotidiano.
Ci troviamo dinanzi ad un ottimo lavoro, dunque, da consigliare in particolar modo alla nutrita schiera di fan dei Savatage (in questa sede omaggiati ulteriormente da “Iraq Attack”, in cui compare Jon Oliva in veste di guest) ed in generale a chi ama quei platter di metallo classico intransigenti ed estremamente imponenti. In linea di massima una buona occasione per entrare in possesso di tutto il materiale registrato dal chitarrista statunitense.

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