Milano, 18/11/2008
Intervisto nei camerini del Palasharp il timido ma sincero Henkka, bassista dei miei adorati Children Of Bodom, che mi anticipa una possibile comparsa al GOM 2009, e diventa esuberante nel descrivere il grande calore dei fan italici!

Come sta andando il tour con gli Slipknot?
Bene, molta gente ogni giorno. Molto bene.

Ottimo. Avete risolto il problema dell’inizio troppo anticipato dei concerti?
Beh, non c’è niente da risolvere, solo che tutte le persone devono entrare presto, ma sta andando alla grande, c’è un sacco di gente quando incominciamo.

Ah, bene. Perché ho letto della vostra lamentela a proposito, e in effetti è un peccato se ci sono ancora fan dei Children Of Bodom fuori dai cancelli….
Sì, certo. Ma non c’è nulla che possiamo fare. La gente lo dovrebbe sapere, controllare a che ora aprono le porte e arrivare presto.

Certo. Come è andato il vostro recente tour da headliners negli USA?
Bene. Abbiamo venduto più biglietti che mai.

Ah, quindi meglio di come ve lo sareste aspettato.
Sì, soprattutto quando l’economia negli USA è messa così male. Tutti dicono che le persone non vanno più ai concerti, non comprano dischi… invece per noi è stato il miglior tour.

Quindi avete un grosso fan base negli Stati Uniti.
Sì.

Ottimo. A proposito di Blooddrunk: si dice abbia più elementi Thrash e sia più pesante di prima, sei d’accordo?
Sì, forse sì. Non ho idea. Non so cosa sia, viene semplicemente da dentro.

Vero, in effetti i COB sono davvero difficili da classificare. Credo abbiate creato una combinazione di suoni molto originale.
Beh, lo spero. Certo è bello sentirselo dire. È molto lusinghiero.

C’è stata evoluzione di stile dal vostro primo disco in poi?
Sì, si sente la differenza. Forse ad alcuni piace lo stile degli inizi, ad altri le cose fatte dopo, ma certamente c’è molta differenza.

Oggi picchia di più?
Credo sia più pesante, e anche un po’ più semplice, oggi, quando si tratta di struttura delle canzoni. Prima era tutto riff riff riff riff mentre ora abbiamo dato alle canzoni un po’ di struttura, quindi…in ogni caso credo siamo diventati più pesanti.

Sì, le canzoni potrebbero essere più facili da apprezzare, però va a gusti.
Sì, dipende.

Nel 2006 il vostro chitarrista e vocalist Alexi è stato premiato quale miglior chitarrista del 2006 da Metal Hammer, un grande riconoscimento per una band che sta ancora crescendo. Come avete vissuto quell’esperienza?
Beh credo fosse semplicemente un grande onore per lui. Certo è una buona cosa anche per la band, ma io sono stato solo molto felice per lui, credo se lo meriti, è un buon chitarrista e sta lavorando tantissimo con la chitarra. Lui ha anche un suo stile personale. Quindi bene per la band ma sono stato soprattutto felice per lui.

Ottimo. Circa il passato, avete avuto grosse difficoltà a farvi conoscere. Avete fatto tre demo prima che qualcuno davvero vi notasse e decidesse di farvi pubblicare un disco. Cosa suggeriresti ad una nuova band?
Non so, è dura pensare a un consiglio davvero valido, ma ciò che per noi è stata credo la cosa più importante è che abbiamo sempre fatto ciò che volevamo fare, non abbiamo cambiato il nostro stile perché qualcuno ci diceva che dovevamo cambiarlo per vendere più dischi o altro. Abbiamo semplicemente fatto ciò che sentivamo, volevamo, e faremo sempre così.

Giusto.
Credo sia una delle ragioni per cui siamo qui oggi, che non siamo mai scesi ad alcun compromesso. Suoniamo musica per noi stessi, e questo è tutto ciò che posso dire: se hai una band, fai la musica che vuoi e non ascoltare nessun altro.

Mi sembra un buon consiglio. Essere coraggiosi.
Sì, esatto, fai ciò che ti senti di fare e Fuck You a chiunque ti voglia cambiare. Sii sincero con la tua musica, è l’unico modo di andare avanti.

Certo, essere sinceri. Quali sono le vostre maggiori influenze? Ho letto che Alexi è un grande fan di Yngwie Malmsteen. Ma più in generale?
Quando abbiamo cominciato, di sicuro si sente dal primo album la combinazione di Black Metal norvegese, Yngwie Malmsteen, Death Metal, vecchio stile Thrash…Quelle erano le nostre influenze all’inizio. E tutto ciò che ascoltiamo ha una grande influenza su di noi. Oggi è molto difficile dire da dove prendiamo le influenze. E’ più facile a dirsi per i primi album, lì sì che si sentiva chiaramente l’influenza.

Anche dei Dimmu Borgir?
Dimmu Borgir, certo, molto Malmsteen, e poi avevamo l’elemento classico, soprattutto Mozart. Ma quando poi inizi a fare musica è come una valanga, la palla di neve inizia a rotolare e poi non riesci più a distinguere le specifiche influenze, poi va tutto avanti da solo.

Certo, beh, meglio così. Avete trovato voi stessi, la vostra identità.
Sì, e ovviamente tutto ciò che ascolti ti influenza, ma non riesci più a dargli un nome.

Interessante. Qualcuno di voi ha studiato musica classica?
Non credo. Certo, siamo andati a scuola di musica, abbiamo studiato teoria della musica, ma soprattutto abbiamo imparato in maniera indipendente.

Riguardo a Blooddrunk, i testi. Quali sono i messaggi principali?
Non ci sono messaggi! [ride] Di solito i testi riguardano la vita quotidiana. Per sprigionare tutta l’aria negativa dentro di noi.

Rilasciare lo stress.
Sì, è come una terapia. Eliminare tutto il negativo, uno scaricarsi. Blooddrunk è uguale: vita quotidiana, cose positive e negative, amore e odio… Questo è ciò che i COB sono sempre stati: uno specchio dei momenti più merdosi della vita di ognuno, scriverli su un pezzo di carta, e metterli dentro a una canzone!

A proposito del lago Bodom, vi interessate al mistero o si tratta più che altro di un nome per voi?
Certo, è uno dei misteri più interessanti della Finlandia, perché in Finlandia non c’è niente.
[rido]
Non ci sono molti omicidi e di solito se c’è un omicidio il caso viene risolto. Questo, essendo irrisolto, è raro e affascinante. Spaventoso ma interessante.

Le persone se ne preoccupano ancora?
Appartiene alla generazione dei miei genitori. Loro ne sanno di più, se lo ricordano. Gente giovane come me o più giovane lo sa ma non ci pensa – è successo quasi 50 anni fa per cui….

Sì, ho letto un po’ la storia, fa paura.
Sì, accadono ogni giorno dappertutto gli omicidi, ma la cosa più spaventosa è che non c’era alcun movente, non è stato rubato niente, la gente non sa perché sono stati uccisi.

Anche il posto: il lago, la foresta….
Sì, un bellissimo lago, d’estate.

Adesso a febbraio sarete in tour come headliners. Eccitante?
Sì, molto eccitante. E poi con i Cannibal Corpse. Non vedo l’ora. E’ qualche anno che non guidiamo un tour in Europa, pertanto è bello ritornare.

Avete progetti di comporre altro materiale?
Saremo in tour fino al tardo 2009, poi inizieremo a comporre, dopo un piccolo break.

Dove andrete?
Prima il tour europeo da headliners, poi un tour di supporto negli USA, poi la stagione dei festival in Europa, poi da qualche altra parte e riposo.

Farete Wacken?
Non lo so.

Gods Of Metal?
Forse sì, lo spero.

E chi supporterete in America?
Non posso dirlo ancora ufficialmente.

Ok, allora per chiudere c’è qualcosa che vuoi dire ai fan di Heavy-Metal.it?
È sempre tanto tanto bello suonare in Italia. Per qualche motivo tutta l’Europa meridionale è un posto bello per suonare, i fan sono tanto tanto bravi. Noi di solito non suoniamo mai in Spagna o Portogallo, ma solo in Italia. E’ l’unica parte dell’Europa meridionale a cui arriviamo, e siamo così contenti di essere qui. Speriamo di vedervi quante più volte possibile.

Fantastico. Grazie mille, Hennka!

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