Continua l’operazione nostalgia della Eonian Records che, dopo i Legacy, riporta alla luce l’hard rock venato di street/glam degli Charlotte, sfortunata band americana che ebbe come picco di popolarità il fatto di fare alcune date nei locali del Sunset Boulevard di Los Angeles. A distanza quindi di 24 anni dalla loro fondazione, il materiale da loro registrato viene proposto in questo “Medusa Groove”, album invero piuttosto piacevole e scorrevole. Il sound è un misto tra Guns N’ Roses, Led Zeppelin, Great White e quel rock/pop che tanto era di moda nelle radio degli anni ’80 e fa veramente piacere che qualcuno sia riuscito a suonare così travolgente e compatto pur non inventandosi nulla.
Nella loro storia, riportata in maniera nemmeno troppo dettagliata all’interno del booklet di questa uscita, gli Charlotte hanno ricevuto parecchi rifiuti dalle case discografiche a cui si sono proposti, ma in qualche modo sono riusciti a lasciare questo lavoro in eredità ed è una gran fortuna, vista la qualità concentrata nei dodici brani che lo compongono.
Strutture tipicamente blues si alternano con un hard rock ed un quasi-metal che raggiunge l’apice creativo grazie al timbro di Eric Ganz, cantante dotato di una voce quanto mai vicina alla sensualità propria di gente come Robert Plant e Jack Russell. Le chitarre di Nick DiBacco e Vinnie Caciotti sono sufficientemente graffianti e la sezione ritmica ad opera di Chris Colovas ed Eric D. Brewton imposta e coordina il tutto con dispiego di energia e tiro notevoli. Ne sono un esempio pezzi come la titletrack, posta a ragion veduta in apertura, e la scanzonata “Miss Necrophilia”, brano in cui si gioca con uno humor tipicamente splatter.
Insomma, se i Great White vi piacciono da impazzire e non riuscite a vivere senza i vecchi Guns N’ Roses, allora questa uscita degli Charlotte fa veramente al caso vostro. Una band che ha avuto un solo difetto: la sfortuna. Ora che la Eonian Records ha posto rimedio, non ci sono più scuse, “Medusa Groove” vale tutti i soldi dell’acquisto.

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