Torna a farci visita il progetto Chaostar, nato circa due anni fa dalla fervida mente di ex membri dell’istituzione greca Septic Flesh e qui alla quarta release ufficiale in studio.

‘Underworld’, dunque, ripercorre le linee stilistiche dei precedenti CD e si presenta al proprio pubblico con una veste operistica ancora più accentuata e magniloquente. Le orchestrazioni e le interpretazioni vocali, da questo punto di vista, si confermano il punto cardine di una proposta musicale sicuramente spiazzante e distante anni luce dagli ambienti metal. Proprio nulla, in un lavoro di questo tipo, può essere avvicinato ai contesti gothic di cui si parla nella bio promozionale, anche quando le atmosfere si fanno cupe e tutto il disco inizia a muoversi su territori più oscuri e impenetrabili. L’apporto delle voci, poi, prende in prestito dalla lirica alcune soluzioni essenziali anche se il grosso del lavoro viene svolto da vocalizzi (e relative sperimentazioni) che in parte ricordano le follie vocali degli Arcturus. ‘Underworld’, dunque, è in larga parte giocato sull’incrocio di più linee vocali (maschile / femminile) e sull’uso smodato di controcanti, cori e altre soluzioni affini. Un prodotto alquanto ostico, dunque, per chi è abituato a dosi massicce di chitarre distorte e metriche aggressive. In questa sede, l’orchestra accompagna gli interpreti in un lungo e imponente percorso musicale che si spoglia di tutti i classici stilemi (e strumenti) del genere metal. Il target da colpire, dunque, non può che essere ricercato altrove…

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