Come ogni uscita targata Lion Music, anche questo “Chapter II – Unfold The Future” dei Book Of Reflections si caratterizza per una padronanza tecnica e strumentale dei musicisti intervenuti assolutamente encomiabile. Come quasi ogni uscita targata Lion Music, però, anche questa in esame deve fare i conti con l’aspetto prettamente qualitativo della propria proposta musicale, spesso relegato in secondo piano ed offuscato dalla caratura tecnica della band.
I Book Of Reflections, da questo punto di vista, non possono ritenersi estranei a quanto poc’anzi detto, visto che la compagine nasce dalla mente del polistrumentista Lars Eric Mattson e si attornia di musicisti di tutto rispetto (primo fra tutti Vitalij Kuprij, non presente però su questo secondo lavoro) e di cantanti di razza come Jansson e LeMar (Tomorrow’s Eve). Come spesso accade in questi casi, però, la varietà delle composizioni e l’attitudine personale di ogni interprete mettono a repentaglio la riuscita finale dell’intero lavoro, di per se non eccelso anche a livello compositivo. Il songwriting di “Unfold The Future”, infatti, risulta piuttosto spento e macchinoso, ancorato ad un metal prog dai lievi rimandi power che fa grande sfoggio di tecnica e poco altro. Ad esclusione dell’accoppiata iniziale (la title track e “Bringer Of The Torch”) e di qualche altro refrain molto riuscito, un po’ tutti gli episodi di questo platter tendono a perdersi in ridondanti ed ostinati passaggi strumentali di stampo vagamente neoclassico. Un meccanismo, questo, che porta alla debacle dell’intero lavoro, assolutamente ostico su lunga distanza.
Passo falso dunque per i Book Of Reflections e per il loro mastermind, quell’ Eric Mattson al quale consigliamo vivamente di analizzare il proprio progetto secondo una nuova e più feconda prospettiva.

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