Eterogeneità: questa è la chiave di lettura per questo nuovo album dei Bejelit, “Emerge”.
Il gruppo di Arona stravolge completamente le carte ed esce col disco più articolato, differenziato e, forse, più ambizioso della propria carriera. Incuranti dei trend, dei rigidi paletti imposti dall’ascoltatore (“metallaro”) medio, che vorrebbe inquadrare tutto in un determinato genere, i Bejelit spaziano tra suoni e stili completamente diversi tra loro, dando un’identità propria a quasi tutti i brani del disco. Le atmosfere oscure e le mazzate di “You Die And I…” (il precedente lavoro della band), lasciano posto a melodie più ariose e positive, sia musicalmente che concettualmente.
Il fatto che per la prima volta tutti i membri della band (primo disco coi Bejelit per Marco Pastorino – Secret Sphere, The Ritual) siano coinvolti nel processo di songwriting, mette ancor più in risalto i diversi umori del disco. Il tutto è amalgamato in maniera credibile, con una maggior cura nei dettagli rispetto al passato, come ad esempio per le backing vocals, molto più presenti ed incisive che nei precedenti dischi, o la scelta di strumenti inusuali come il violino, suonato da Laura (Furor Gallico), le nacchere o la fisarmonica. I Bejelit inoltre si sono avvalsi della collaborazione del poeta Nick Giordano che, con la sua esperienza, ha donato maggior spessore intellettuale ad alcune liriche del disco.
Le due canzoni di apertura sono forse quelle che fanno da ponte tra “Emerge” e il suo predecessore. The Darkest Hour è un brano articolato, con diversi cambi di atmosfera, ma al contempo d’impatto e piuttosto heavy. Ottima opener dotata di un coro abbastanza melodico e tutt’altro che banale. La successiva C4 è caratterizzata da un riff heavy e martellante che fa da spina dorsale al brano che si conclude con un bel solo di chitarra e una perentoria accelerazione di tutti i musicisti.
Con Don’t Know What You Need i Bejelit si addentrano in territori tipicamente power grazie all’approccio granitico della chitarra e della doppia cassa, in contrasto con i cori del ritornello marcatamente melodici. Bell’assolo al fulmicotone di Pastorino. Anche il brano The Defending Dream’s Battle riprende queste sonorità, con ritmiche tirate, e vocals molto alte ad opera del singer Fabio Privitera.
We Got The Tragedy e To Forget And To Forgive ricordano gli ultimi Sonata Arctica, grazie ad un approccio melodico e pacato, con lick di chitarra e tastiere evidenza.
La title-track è probabilmente il summa delle nuovo stile della band, un pezzo che convoglia alla perfezione tutti i nuovi elementi dei Bejelit. Una ritmica tosta e ossessiva è egregiamente amalgamata alla melodia nata dall’incrocio delle trame di chitarra e tastiera. Ritornello catchy e azzeccato, si fan cantare fin da subito. Davvero un bel pezzo!
Triskelion è anch’essa una canzone del “nuovo corso” che, nonostante l’intro di musica siciliana dal sapore vagamente allegro, si rivela una power song dall’incedere robusto ma al contempo malinconico, sottolineato dall’ottima prova del cantante Privitera e delle atmosfere create da violino e tastiere. Molto buone anche le chitarre in fase solita.
Un sicuro highlight del disco è Deep Waters, epica suite che, come ho scritto in sede di report, si pone come un ipotetico punto d’incontro tra Running Wild e Sonata Arctica. Dei cori davvero ben concepiti esaltano questa composizione, che fa della melodia e della maestosità i suoi punti di forza, grazie anche alle parti di violino e ai frangenti di chitarra acustica, che “raccontano” le avventure del conquistatore protagonista delle liriche del brano.
“Emerge” si chiude nel modo che non ti aspetti: Boogeyman è un pezzo lento, oscuro e malinconico, interpretato alla grande da Privitera. Dopo la prima parte acustica, la canzone cresce grazie alle melodie di piano e violino e a un coro quasi gospel che si unisce alla voce del cantante solista. Gran finale!
“Emerge” è quindi un disco ambizioso, ricco di sonorità variegate e innalza i Bejelit a top band della scena italiana. Il 6 aprile i Bejelit presenteranno l’intero “Emerge” dal vivo al Rock N Roll Arena, accompagnati, per l’occasione, dai musicisti che hanno suonato su disco. Il mio consiglio è di non mancare all’evento.

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