Uli Kusch (ex-Helloween, Masterplan) e Magali Luyten (singer della band) si incontrano nel 2002, durante la fase di produzione di un demo promozionale. I due, assieme ad un paio di membri dei Pagan’s Mind ed al tastierista dei Masterplan Axel Macknrott, formano ora i Beautiful Sin, nuovissima creatura del panorama melodic power internazionale.

La loro proposta, seppur non originalissima nella forma, si fa apprezzare sin dai primi ascolti, in virtù di una verve melodica assolutamente da segnalare. Le loro composizioni, formalmente perfette, dinamiche e coinvolgenti, esplorano con disinvoltura tutto il territorio power, passando attraverso episodi incredibilmente ispirati (“Take Me Home”), introspettivi (“Closer To My Heart”) e potenti (“The Spark Of Ignition”, “Metalwaves”). Il platter, nella sostanza molto riuscito, alterna benissimo e con complementarietà imbarazzante questi frangenti musicali, spingendo parecchio sul versante degli arrangiamenti (davvero curati) e della produzione, di sicuro una carta ben giocata dai Beautiful Sin. La sorpresa della band, in senso lato, rimane comunque Megali, una cantante molto dotata tecnicamente e dalla timbrica piuttosto aggressiva, molto adatta al genere proposto dai nostri. La sua performance, sorprendente sotto tutti i punti di vista, si sposa alla grande con l’andamento qualitativo piuttosto elevato di questo “The Unexpected”, riscattando la propria voce e quella dell’intera categoria dalle pesanti critiche piovute ultimamente sulle interpreti femminili in campo metal e sulla loro uniforme concezione del ruolo di singer.

Alla luce dei fatti, sarà bene considerare sin da subito questi Beautiful Sin come una band vera e propria, assolutamente non rapportabile al semplice side-project del bravissimo Kusch. Il primo lavoro ufficiale della band ribadisce in pieno questa tesi e visti i risultati raggiunti non possiamo non convenirne anche noi…

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