A pochi giorni da uno degli eventi metal più attesi nella nostra penisola, abbiamo modo di scambiare due chiacchiere con Michele, uno degli organizzatori dell’Armageddon In The Park! A lui la parola!

Ciao Michele, siamo all’VIII edizione del festival, un traguardo importante in Italia. Cosa significa per voi? Vuoi spendere qualche parola per introdurre questa edizione?
Ciao Fabio, indubbiamente l’VIII edizione è per noi tutti, compresi i ragazzi dello staff, un traguardo importante e ambito, se come dici tu è rapportato anche all’intera nazione, figuriamoci considerando la nostra regione di provenienza il Molise…siamo un vero fenomeno! Non capita spesso che un festival metal nelle nostre zone (e intendo tutto il centro sud) duri tutti questi anni soprattutto se non organizzato da agenzie di settore. Vuol dire che sono state fatte buone cose nelle precedenti edizioni, questo ci fa piacere ma parallelamente aumenta le nostre responsabilità verso il pubblico e le band di anno in anno! L’edizione 2011 sarà quella che porterà sul nostro palco band dal prestigio internazionale accompagnate da ottime realtà della scena italiana. I Vader non hanno bisogno di molte presentazioni, forse solo per chi si sta avvicinando al metal adesso o l’ha fatto da poco, sono i portabandiera del death metal europeo dalla prima metà degli anni ‘90 e sicuramente tra le band di metal estremo del vecchio continente più conosciute nel resto del mondo! Io stesso iniziai ad ascoltare il metal più intransigente nei lontani primi anni ’90 con Vader, Death e Cannibal Corpse, ricordo ancora una cassetta registrata dal mio grande amico Adriano Ricci, batterista di origini sangiacomesi residente in Germania (Grind Inc. – Night In Gales), sul lato A Cannibal Corpse e sul lato B Vader (Black to the blind), devo averla ancora da qualche parte ah ah ah!
I Gama Bomb sono una delle realtà maggiormente in ascesa della nuova ondata thrash che sta vivendo la scena metal, hanno condiviso il palco con mostri sacri del genere e suonato in importanti festival europei, ultimo il Rock hard Italia con Sodom, Grave Digger ed Exciter, eravamo li in quell’occasione e siamo rimasti folgorati dallo show adrenalinico degli irlandesi che ha coinvolto tutti i ragazzi presenti all’Estragon! The italian godfathers of death metal ovvero i Natron sono apprezzati tantissimo anche all’estero infatti sono spesso in tour fuori Italia e sono una garanzia in sede live grazie all’esperienza accumulata in anni di infuocati show. Come sono una garanzia assoluta di pogo e divertimento i Fingernails di Maurizio Bidoli, storica band romana che quest’anno festeggerà i 30 anni di attività proprio con lo show all’Armageddon in the Park, registrando la loro performance per il dvd del trentennale… La loro attitudine motorheadiana darà filo da torcere alla security sulle transenne!
Per scaldare gli animi (come se ce ne fosse bisogno) tre giovani band emergenti della scena tricolore, Endless Pain, The Juliet Massacre e Trodden Shame che tenendo ben in mente la lezione della storia la reinterpretano con un sound moderno. Di carne al fuoco c’è n’è veramente tanta basterà solo venirla a mangiare!

Cosa comporta organizzare un evento di questo tipo in Italia (specialmente al sud)?
Comporta letteralmente sudore, nel senso di programmazione e adempimenti burocratici che investono l’intero anno ma anche tanto stress psichico e lavoro fisico che ci sobbarchiamo insieme allo staff per la realizzazione materiale del fest, lacrime di gioia nei momenti esaltanti e di rabbia in quelli meno… abbiamo un motto: Armageddon wants your blood!!! A volte è successo anche quello ma siamo tutti sopravvissuti ah ah! Pensa che mentre realizziamo quest’intervista siamo contemporaneamente alle prese con SIAE, uffici affissioni ma anche chilometriche liste della spesa, curiamo personalmente anche l’aspetto legato alla vendita di alimenti e bevande, per non parlare di sicurezza vedi protezione civile e 118 e senza tralasciare ovviamente i rapporti con i management delle band, voli europei, service, la promozione che è gestita interamente da noi sia sul web che manuale, e chi più ne ha più ne metta, insomma un vero delirio che riguarda tutti noi!

Nel corso delle varie edizioni hai mai pensato di non potercela fare?
La gestione e realizzazione dell’Armageddon in the Park è stata sempre caratterizzata da una “razionale follia”, quindi è pensata e ragionata in ogni suo aspetto insieme a quel tocco di imprevedibilità che caratterizza positivamente noi del Sud. Più che non potercela fare per questioni gestionali ed economiche è stato un fattore indipendente dalle nostre volontà a farci temere il peggio nella scorsa edizione, la pioggia! Alle 14 del 31 luglio 2010 guardando le facce dei ragazzi si capiva che vi erano concrete possibilità di andare tutti a casa vista la pioggia caduta copiosa dal giorno precedente che aveva quasi allagato i locali del backstage, tutti si sono dati da fare, comprese le ragazze del nostro staff che in molte occasioni si sono dimostrate più metallare delle vichinghe del nord Europa, con pale e scope giganti per spazzare via l’acqua anche davanti il palco. Quella tenacia fu ricompensata dal cielo che smise di diluviare nel primo pomeriggio e che ci permise di riorganizzare il tutto in tempo record, allestendo in 3 ore tutto ciò che negli altri anni si faceva nel giorno precedente al fest, e far si che la settima edizione fosse ricordata tra le più esaltanti di sempre! Speravamo nella benevolenza della natura ma non per scaramanzia, ma perché nel corso degli anni abbiamo dovuto fare i conti anche con la perdita di persone a noi molto care che ci hanno sempre sostenuto nella realizzazione dell’AITP, per noi quella è stata la dimostrazione che quelle persone ci sono sempre vicino anche se non sono più su questa terra!

Puoi dirci qualcosa riguardo la location che ospita l’evento e il comune di San Giacomo degli Schiavoni?
Il parco comunale è il luogo di ritrovo e di aggregazione sociale di noi ragazzi del paese, le generazioni da metà anni settanta a fine anni ottanta sono cresciute a hanno fatto le loro esperienze di vita in questo luogo, quindi tutti noi realizziamo l’AITP in una location che appartiene alle nostre vite ed è incredibile vederlo trasformato per un giorno in un metal meeting. E’ un sogno che ci portiamo dietro da quando passavamo le nottate ad ascoltare heavy metal nelle macchine! L’atmosfera che si respira è molto suggestiva sul calar del crepuscolo, immagina un parco di alberi con stradine lastricate in pietra, non è gigantesco ma lo occupiamo interamente. Ci sono diverse zone, dall’area concerto dove c’è il palco, stand di merchandising ufficiale del festival e delle band e l’immancabile stand della birra, all’area ristoro dove è possibile degustare prodotti locali rigorosamente senza OGM e cucinati sulla brace viva (niente piastre, è tutto un altro sapore!), inoltre nella zona adiacente l’ingresso è possibile visitare stand di cd, vinili e rarità varie! Insomma un bell’ambientino.
Tanti metalheads tornano all’Armageddon da diverse edizioni consecutive oltre che per la qualità delle band proposte anche per l’atmosfera di festa totale che contagia veramente tutti, un altra cosa che ci rende orgogliosi…un piccolo Wacken ah ah ah! San Giacomo degli Schiavoni è un paese di 1400 abitanti circa che si affaccia sul mare Adriatico (le isole tremiti sono visibili direttamente dal palco), sito in leggera collina, gode di un clima e di una posizione geografica invidiabile, infatti pur essendo caratterizzato da una forte identità, riscontrabile maggiormente tra noi indigeni, dista soli 5 km dalla città di Termoli il più importante centro turistico ed economico della regione, cosa che ci permette di essere ottimamente collegati e facilmente raggiungibili grazie all’autostrada A 14 (uscita Termoli) e alla stazione FS di Termoli. Fortunatamente sia l’amministrazione comunale degli anni precedenti che quella attuale sono state sensibili alla nostra manifestazione con permessi ed autorizzazioni mai negati e contributi proporzionati alla disastrosa situazione economica attuale di molti comuni italiani, attualmente la nostra maggiore risorsa sono i biglietti d’ingresso senza i quali non potremmo sopravvivere! Speriamo che in futuro il comune e la provincia di Campobasso sappiano cogliere ancor di più il potenziale dell’AITP anche a livello turistico e come veicolo di promozione di tutta la nostra zona, abbiamo già diversi alloggi prenotati nelle strutture ricettive limitrofe. Senza peccare di presunzione penso che mai come da quando è nato l’Armageddon il nome del comune di San Giacomo degli Schiavoni abbia valicato i confini regionali per essere conosciuto in tutta Italia, potere del Metal!

C’è un criterio particolare per il quale scegliete le band? Mi pare che diate maggior risalto al metal estremo, cosa mi dici al riguardo?
La lista di band che ci frulla per la testa comincia a prendere forma dal mese di settembre/ottobre, quindi a circa un mese dall’edizione precedente. Il criterio di scelta tiene conto di diversi fattori tra cui la programmazione dei tour estivi da parte delle band e l’eventuale nuovo disco in promozione, questo ci permette di restringere il campo per poi contrattare con i management per questioni tecniche, economiche e logistiche. La proposta artistica viene vagliata soprattutto da me che sono il metallaro nel senso più classico del termine (orgoglioso di esserlo e di ribadirlo!). Non penso di essere orientati volontariamente verso sonorità estreme, anzi nelle prime edizioni eravamo per alcuni un festival classic… Siamo stati sempre attenti a diversificare la nostra proposta in modo da abbracciare i diversi generi all’interno del mondo metal, è quello che ci caratterizza come persone, ognuno di noi ha un filone preferito in cui si identifica. Si può tenere in considerazione una band hard rock tanto quanto una extreme brutal, determinante è la prova palco perché il metal è musica nata è concepita per essere suonata live, questo riguarda in particolar modo le band emergenti che magari fanno miracoli su disco non riuscendo a riproporre la stessa qualità on stage. Tutte le band scelte nelle edizioni precedenti sono state visionate live da noi o da qualche collaboratore. C’è da considerare anche che tolti i grandi nomi a livello europeo e nazionale le band con gli attributi che si avvicinano a sonorità più classiche non sono così numerose, purtroppo.

Nel corso degli anni c’è stata qualche band o artista che ti ha reso particolarmente orgoglioso?
Senza pensarci tanto penso che I Bulldozer all’AITP 2010 per me, come per tanti metallari con cui ho parlato dopo lo show, sia stato un evento da consegnare alla storia! La loro prima volta in assoluto nel centro-sud Italia è una cosa di cui andare fieri, quasi per tutti i numerosi presenti compreso il sottoscritto è stata anche la prima volta ad averli visti dal vivo, un motivo in più per ricordare quell’Armageddon negli anni a venire. Conoscere di persona Ac Wild e Andy Bull è stata una bella esperienza soprattutto perché ci siamo trovati di fronte dei professionisti totali e delle grandi persone anche dal punto di vista umano, hanno fatto la storia e possono dare ancora tanto alla scena. Sono rimasto in contatto con Alberto e i suoi complimenti per l’edizione 2011 mi han fatto enormemente piacere! Non so se qualcuno ha notato che l’Italian Gods of Metal 2010 vedeva in scaletta come ultimi tre gruppi Sadist, Bulldozer e Pino Scotto, senza nulla togliere al gran personaggio che è Pino noi abbiamo stravolto quell’ordine puntando sui Bulldozer headliner perché si intuiva “il grande evento”.

E c’è invece qualche gruppo che avreste voluto far partecipare festival ma non siete riusciti ad avere?
A questa non ti rispondo…ah ah ah! Potrebbe essere una delle band protagoniste dell’edizione 2012 e non vorrei rovinare la sorpresa!

Per te sono più di richiamo le band nostrane o estere? Cosa ne pensi della scena italiana?
Si sa che l’Italia è notoriamente un paese esterofilo per quanto riguarda il metal, quindi magari i metalkids sono maggiormente impressionabili con un nome straniero anche se questo non vuol dire che la band estera spacchi di più rispetto una italiana. In questi anni ho avuto il piacere di ascoltare e conoscere diverse band della nostra scena, dai big a band semisconosciute, ti assicuro che in ogni tipo di genere all’interno del calderone heavy metal ci sono gruppi validissimi, interessanti e con una propria personalità. A nulla servono sterili diatribe su chi è più tecnico e più veloce o inutili lotte interne, bisogna avere unione di intenti e magari cercare di avere maggiore visibilità agli occhi del grande pubblico, gioverebbe agli artisti, alle case discografiche, ai promoter, insomma a tutto l’ambiente. Dov’erano le nostre band al Gods e al Sonisphere? Molte avrebbero fatto una gran figura rispetto a quelle che dobbiamo “sopportare” non solo dalla mattinata!

Qual è per te la miglior caratterista che un festival deve possedere per soddisfare appieno il pubblico?
Semplice deve essere pensato per il pubblico sia dal punto di vista artistico che da quello logistico/organizzativo! Quando si scelgono le band per un festival metal che si rispetti si deve tener conto per primo della qualità della musica proposta e poi anche della notorietà verso il pubblico che va ai concerti, che per me non corrisponde necessariamente a coloro che scaricano mp3 o vanno su facebook! All’Armageddon puoi star certo non verranno mai band fuori contesto o simili a quelle che iniziano con la L (Linkin, Limp e porcate varie!), siamo attenti alle nuove proposte musicali ma devono avere le radici ben salde nel Metallo! Le persone di ogni età che si muovono per andare ai concerti fanno ormai, visti i tempi, grandi sacrifici economici e grandi sbattimenti per avere permessi dal lavoro o giorni liberi dallo studio… Bisogna rispettare queste persone, e se vado ad un Metal Fest non mi aspetto certo di vedere Fabri Fibra sul palco! Non significa essere chiusi anzi…durante tutto l’anno abbiamo una pazienza incredibile perché, specialmente dalle nostre parti, non solo sono rarissime le serate live dedicate al metal, ma è difficile anche poter ascoltare ottima musica in un locale per allietare la birra al bancone, e durante la bevuta si è costretti ad ascoltare tanta immondizia che circola in Italia e non solo! Quindi dopo mesi di attesa quando si va ad un festival metal i metallari vogliono Metallo in ogni sua forma e apertura, ma pur sempre Metallo! Non può succedere coma al Gods del 2000 a Monza dove dopo i Testament e poco prima degli Slayer è salito sul palco un gruppo con dj e console (sappiamo per chi e perché erano lì)!
L’aspetto logistico/organizzativo è altrettanto importante per poter godere al meglio i festival. Abbiamo grandi aree verdi e parchi da nord a sud, non vedo perché bisogna arrostire sotto il sole estivo e con l’asfalto incandescente che riflette i raggi solari contribuendo a far si che sembri di essere in una fornace! Gli spazi verdi sono lontani dai grandi snodi di comunicazione e aeroporti? Sti cazzi… siamo metallari si trova il modo per raggiungere il concerto, non mi risulta che in Germania la gente vada al Wacken con il taxi! Cosa non meno importante in Italia, specialmente fuori città, si è abituati a mangiare bene, non si pretende cibo da gambero rosso ma neanche salamella di brontosauro a prezzi assurdi! Mi sono sempre chiesto posso pagare per stare male? Per la birra discorso simile, con un prezzo più ragionevole si triplicherebbero i consumi. Invece prevale quasi sempre la logica del guadagno assoluto a scapito di tutto e tutti, propria delle multinazionali che infestano il mondo! Noi privilegiamo prodotti locali e senza OGM, perché cibo e bevande sono soprattutto specchio della nostra cultura e della nostra identità!

Probabilmente è un po’ presto per parlarne ma…tra due anni potrebbe esserci la decima edizione, ci state già lavorando? Avete in mente qualcosa di speciale?
Siamo sempre stati con i piedi per terra, consapevoli però di quello che è stato fatto di buono, questo ci permette di migliorare sempre in qualcosa di anno in anno. Certo è che la decima edizione rappresenta qualcosa di realmente speciale! Più che altro attualmente sono idee su cui discutiamo, una di queste è sicuramente la 2 giorni di Armageddon in the Park con diversi ospiti che hanno contribuito a scrivere la storia del festival più band new entry…ma per adesso ripeto sono solo idee, siamo tutti concentrati e proiettati al 30 luglio 2011!!!

Chiudi pure l’intervista come preferisci.
Innanzitutto vorrei ringraziare la redazione di heavy-metal.it per lo spazio che ci avete concesso e in particolar modo te per l’intervista veramente interessante. Abbiamo bisogno del supporto di webzine, di riviste specializzate e quant’altro possa far circolare il nostro nome all’interno della scena! Poi un appello ai metalheads di tutta Italia a supportare questo genere di manifestazioni animate da una passione indescrivibile, solo con la vostra presenza potremo continuare ad esistere e offrire uno spettacolo sempre più coinvolgente! Mio nonno (fisarmonicista autodidatta) mi diceva sempre: “La musica è vita!”, il Metal ne è la dimostrazione!!!

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