Lavoro datato, questo “Epidemie”, pubblicato nel ’03 e giunto solo ora nelle nostre mani per la consueta valutazione di routine. Un’ autoproduzione piacevole, comunque, costruita attorno alla forte passione che lega i livornesi al rock tipicamente italiano di Marlene Kuntz, Estra e Scisma.
Un contesto sonoro per lo più sporco ed irriverente, giocato sulla genuina volontà della band di costruire brani e momenti musicali che ben miscelino la tradizione nostrana con un pizzico di personalità e leggerezza. Un disco d’esordio in cui, comunque, non compaiono solo pregi, a volte ancorato ad un’ingenuità di fondo che delimita il raggio d’azione della band e che, alla lunga, ridimensiona tutta l’opera in esame. Se alcuni brani (vedi “Amnesia Costante”, “Diecimila” e “Sarò Migliore”) evidenziano delle discrete qualità di fondo, altri (per tutti “Tempo Folle”, probabilmente il brano di minor riuscita) non raggiungono tali risultati.
Questo, dunque, è un platter molto altalenante, quasi imprevedibile nei suoi sbalzi di umore: che si tratti di episodi distesi e rilassati o di canzoni più aggressive e dirette, gli Aracnofobia si fanno comunque apprezzare per la genuina spontaneità con cui si esprimono e si descrivono. Non inventano di certo nulla, questo è sacrosanto, ora sta a loro, però, continuare a lavorare sodo per migliorare in quegli aspetti che ancora non li vedono competitivi e preparati…

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