Noti più per fatti di cronaca nera ( di questi giorni la notizia della scomparsa del chitarrista Henrik Johansson, a quanto pare ucciso dalla sua fidanzata ) che per il loro valore artistico, gli svedesi Apostasy giungono con “Deviltution” al traguardo del secondo album.

“Devilution” è un album di ordinario black metal sinfonico ben suonato e anche ben prodotto ( dietro la consolle, troviamo Pelle Saether, mica un pivellino qualunque ) ma niente di più. Non so, forse sarà per il semplice fatto che si tratta di una symphonic black metal band come tante altre, sarà che si tratta di un genere inflazionato che ora come ora solo i veri maestri sanno fare, ma sta di fatto che come, per i Phantom X, anche gli Apostasy di emozioni non ne trasmettono neppure l’ombra. Personalmente non ho altro da aggiungere se non che ci troviamo di fronte ad un album che di black metal ha niente, neppure il make-up ( nelle foto promozionali sembrano dei guerrieri Maori con quei tribali dipinti in faccia ) e che di sinfonico si trovano solo le solite parti di tastiera trite e ritrite. Le uniche cose positive sono due: un batterista fenomenale e ,fortuna nostra, la mancanza di irritanti voci femminili.

Per il “solito” album, chiudo con la solita frase: “ Gli amanti del genere, troveranno sicuramente pane per i loro denti, il resto farebbe meglio a rivolgersi altrove” o forse era meglio dire :”Only for fans” ?

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