Ritornano con questo doppio live gli Annihilator dopo il deludente “Waking the fury”, disco che ha segnato un calo rispetto al precedente, e ottimo, “Carnival diablos”. Tuttavia il gruppo del grande Jeff Waters e’ sempre una macchina devastante in sede live, e questo doppio lo conferma ancora una volta con una scaletta ben fatta e dalle molte perle del combo canadese.
Si parte con la cattivissima “Murder” da quello che puo’ essere considerato piu’ il disco solista di Waters (“Remains” dove il chitarrista fa, praticamente, tutto) che uno degli Annihilator, si continua con la micidiale “Ultramotion”, forse l’unico momento decisamente sopra la media dell’ultimo lavoro della band. “The box” (tratto da “King of the kill”) e’ un brano mid tempo dall’andatura decisamente inusuale per il velocissimo ensemble, con “Denied” invece si torna al thrash puro e stoppatissimo tipico di Waters, un eccellente brano che mette in mostra le capacita’ incredibili del guitar hero, tratto da “Carnival diablos” il brano e’ uno dei piu’ riusciti della recente storia del gruppo. Ancora due brani tratti dal recente “Waking the fury”, ovvero “The blackest day” e “Torn” inframezzate dalla bellissima “King of the kill”, in effetti le due song nuove fanno fatica a reggere il confronto con l’altro brano, cosi come l’ultimo brano, ancora da “Waking…”.
Di ben altro tenore il secondo CD, non che il primo sia brutto ben inteso, pero’ pur essendo suonato in modo ineccepibile ha nei brani del disco piu’ recente del gruppo (“Ultramotion” a parte) dei punti diciamo piu’ deboli del restante materiale, discorso che decade, ovviamente, per quelli che hanno apprezzato il suddetto disco.
Dicevamo del secondo CD di questo doppio live, e’ maggiormente incentrato sul materiale piu’ vecchio della band, e infatti parte con “Set the world on fire”, tratta dall’omonimo disco, “I am in command” invece innaugura la serie di brani tratti dall’eccellente “Never, neverland”, forse il miglior disco della band a pari merito con il magnifico esordio “Alice in hell”, qui entriamo nella storia del thrash metal, con un brano che mantiene intatto il suo valore e la sua carica devastante.
Gli Annihilator si divertono a stuzzicare il pubblico con una serie di brani veloci e cattivissimi, ne e’ la prova “Refresh the demon” dall’omonimo disco del 1996, quindi e’ il turno di “Syn. kill 1” dal medesimo disco. “Never, neverland” e’ uno dei brani migliori scritti dall’ascia canadese e uno dei pochi momenti rilassati presenti in questo doppio live dai toni decisamente veloci e sostenuti. Dopo il breve ritorno ai giorni nostri con “Striker” seguita da “Bliss” (tratte la prima dall’ultimo disco e la seconda da “King of the kill”) si arriva al gran finale partendo dalla bellissima “Phantasmagoria”, tratta sempre dal secondo disco del gruppo (“Never, nverland”), un brano che puo’ essere definito storico in tutti i sensi, la parte solista e’ incredibile cosi come lo sono le ritmiche originariamente affidate a Ray Hartman (batteria) e Wayne Darley (basso).
Il primo lavoro della band e’ rappresentato in questo doppio live da soli due brani, “Crystal Ann” e “Alison hell”, per chi conosce il gruppo non c’e’ bisogno di dire altro, per tutti gli altri la spiegazione di cosa siano questi due pezzi (che in realta’ sarebbero facilmente accomunabili in un’unica composizione essendo il primo una introduzione strumentale al secondo) e’ assai ardua. Essi costituiscono l’inizio del primo disco del gruppo, “Alice in hell”, una sorta di visione distorta della famosa favola di Alice nel paese delle meraviglie, “Alison hell” e’ essenzialmente un’arpeggio magnifico di Jeff Waters, una sorta di preambolo agrodolce di quanto avviene con “Alice in hell”, un brano che rientra nella categoria di quelli piu’ belli nel suo genere, ovvero nel thrash metal di classe. Il brano e’ un misto di melodia e potenza riuscitissimo e rappresenta il perfetto compendio del gruppo, potenza, riff assassini, assoli da urlo e una struttura originale (al tempo), insomma un brano eccezionale.
Il disco si conclude con un’altro estratto da “Carnival diablos”, “Shadow grave”, che nulla aggiunge e nulla toglie a quanto sentito finora. Questo e’ un live di altissimo livello, uno dei migliori nel suo genere, uno spaccato decisamente significativo di un gruppo storico del thrash metal, farcito di brani dal valore artistico di primo livello. Inutile dire che e’ assolutamente consigliato; mi sono volutamente ripetuto nel corso della recensione, citando a piu’ riprese quelli che costituiscono i capitoli fondamentali della discografia di questo gruppo augurandomi di aver suscitato un po’ di interesse e curiosita’.
Gli Annihilator meritano di essere inseriti in un ipotetico elenco dei gruppi piu’ importanti del loro genere, cosa che troppo spesso viene dimenticata, quindi consiglio vivamente l’acquisto di questo live agli amanti del thrash in generale, pur non essendo personalmente soddisfatto della resa dell’ultimo disco in studio della band (ovviamente questo live e’ tratto dalla tournee di supporto proprio all’ultimo lavoro), tuttavia i brani di questo controverso “Waking the fury” trovano nella loro versione live un impatto decisamente migliore di quello in studio, sottolineando che questo e’ un semplice dettagli visto quello che offre la scaletta di questo ottimo lavoro.

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