The Nexus: seconda uscita discografica datata 2013 per gli Svedesi AMARANTHE, ensemble di sei elementi, tra i quali spiccano le tre voci, si, avete letto bene, tre! Elise e Jake, puliti, e Andy, scream e growl. La loro ascesa verso le luci della ribalta e´ stata a dir poco fulminea: formatisi nel 2010, dopo soli tre anni, all´epoca avevano girato gia´ il mondo in lungo e in largo, intrapreso tour di supporto a band come i Kamelot, e si riproponevano quindi al pubblico metal con questo nuovo platter di dodici tracce, anche in deluxe version, comprensiva di DVD contenenti extra, quali due videoclip ufficiali e immagini inedite del making-of.

Il genere musicale proposto dagli Amaranthe…

…checche´ se ne dica, trova i propri natali nella vena metalcore che, ingravidata dal signor pop, con successivi e consistenti innesti ormonali di death melodico, e qualche medicazione di dance ed effettistica elettronica, porta ad un parto finale estremamente originale, sulla cui targhetta, pero´, trovo sia troppo difficile scrivere un unico nome. Per alcuni diventa una questione di principio, trovare una definizione per classificare in maniera inequivocabile questa produzione. Personalmente, mi risparmio il grattacapo e il capo lo scuoto a tempo, fino al torcicollo!

Il sound degli Amaranthe, al di la´ della variegatezza e dell´originalita´, e´ sorretto da dei musicisti d´eccezione: da un chitarrista mastermind e main composer, capace di trasformare dei semplici riff in una raffica di fulmini droppati che, susseguendosi in una melodia molto ricercata, lasciano giusto il tempo di ricordarsi il proprio nome e forse, dico forse, la propria eta´; da un batterista che sembra aver scambiato il proprio strumento per un treno od un elicottero, e che in quanto a sistematicita´, tecnica e fantasismi sembra non mancargli proprio nulla; da un bassista che accompagna egregiamente, anche se ahime´ viene relegato su di un piano sonoro secondario per via dell´imponenza degli amici della sezione ritmica di cui poc´anzi.

Il tutto coronato da un tridente canoro a trecentosessanta gradi, capace di giocare con qualsiasi tipo di registro stilistico, forte com´e´ della propria variegatezza e competenza tecnica. Le voci pulite duettano, fanno in solo, o ingaggiano schermaglie con la classicita´ degli scream del terzo elemento, il cui timbro graffiante ed aggressivo si contrappone con i colori e l´ottimo range vocale dei due clean.

THE NEXUS

Di seguito, la tracklist di questo album:

1. Afterlife
2. Invincible
3. The Nexus
4. Theory of Everything
5. Stardust
6. Burn With Me
7. Mechanical Illusion
8. Razorblade
9. Future on Hold
10. Electroheart
11. Transhuman
12. Infinity

Il brano di apertura: metal, elettronica e pop, elementi apparentemente inconciliabili, ma qui perfettamente fusi insieme. Ad Afterlife, quello che definirei il manifesto degli Amaranthe, viene affidato il compito di mettere sull´attenti l´ascoltatore, ma anche di stabilire un ponte, un nexus con l´album precedente. Massiccia l´incidenza di patch di tastiere, molto ammiccanti le linee vocali piu´ i cori, scordate ed insolenti le ritmiche di chitarra in contrapposizione con un assolo che non manca di pulizia e nitidezza.

Con Invincible si rompono le righe e si svolta verso una direzione piu´ pop. Ritmiche incalzanti, voci armonizzate. La canzone e´ molto catchy, al punto da essere stata scelta come singolo e per la realizzazione di un videoclip.

Ed eccoci alla titletrack, the Nexus, che spicca per l´elemento rock-pop che fa a pugni con la cattiveria della voce estremamente death di Andy, il tutto incorniciato da ritmiche che strizzano l´occhio al power metal.

Il registro torna su linee piu´ rocciose, e con Theory of Everything si imbocca la strada del metalcore, con le voci che si rincorrono le une con le altre, intervallandosi ed interscambiandosi. La musica qui e´ senza dubbio piu´ heavy, l´accordatura piu´ bassa, ma i cori e il ritornello riemergono facilmente. Estremamente catchy l´elemento di tastiera alla base della struttura del pezzo.

Stardust e´ quello che ad un preliminare ascolto potrebbe essere considerato un filler, e che poi, ad una seconda revisione, potrebbe dischiudersi alle orecchie come una canzone estremamente interessante, sia per la tematica “science-fiction” trattata, che per l´accuratezza e la dolcezza di alcuni passaggi, unitamente alla scelta dei suoni, che come per magia, in un attimo, faranno sembrare di essere in mezzo alle stelle, danzando nella polvere di queste ultime.

Come puo´ mancare una ballad? Burn With Me alza il volume per farsi notare e affermare “si´, ci sono anch´io”. Si torna ad un registro stilistico legato ad un rock dai canoni piu´ classici, con piacevolissime variatio a livello di batteria, preziosismi a livello chitarristico, e un magnifico duetto tra le voci pulite, in cui spicca quella maschile senza ombra di dubbio per interpretazione ed emozionalita´. Anche per questo brano e´ stato girato un videoclip, sempre ad opera del regista Patrick Ullaeus.

La lotta tra gli opposti riprende con Mechanical illusion. Introdotta da un elemento di tastiera che riecheggia una modulazione tipica della dance degli ultimi anni ´90, segue subito un granitico combo di chitarra accordata bassissima e una fantasiosissima doppia cassa. Andy e´ il dominatore assoluto di questa canzone, e al suo scream mutuato dal death metal piu´ classico si contrappongono le acrobazie vocali di Elise, tra armonizzazioni e salti di tonalita´ non proprio facili, e Jake, che mantiene un registro medio con fermezza e stile.

Razorblade pare essere la conseguenza naturale della traccia precedente, ma con qualche bpm in piu´ a livello di metronomo. La spiccata predisposizione alla composizione che strizza l´occhio al pop si riconferma in ogni nota di questa canzone, ma con qualche valore aggiuntivo, come il chitarrista che da giu´ di tapping e riff a dire poco incanzanti. Su gli scudi per tutti e tre i cantanti, che intervengono sulla traccia in modo efficace, incisivo e orginale.

Nona traccia, Future on Hold. Come per Stardust, si tratta di un pezzo estremamente science-fiction, con patch futuristici e chitarra e batteria che galoppano all´unisono. La cantante sfodera la sua voce schizzando verso la piu´ alta delle sue ottave, seguita dal collega, ed entrambi accompagnati dallo screamer, elemento essenziale per l´impatto di questa canzone, che come ciliegina sulla torta ha un assolo della stessa consistenza del Grand Canyon.

Ma e´ con Electroheart che arriva il momento di ballare! Il sestetto nordico qui si fa beffa di qualsiasi stile compositivo, persino del proprio, e si lascia andare nella creazione del pezzo metal piu´ tamarro mai scritto! La techno prende sotto braccio l´heavy-metal, e da quel riff potentissimo unito ad un ritmo altamente energizzante nasce un pezzo estremamente godibile e danzereccio, che alcuni definiscono un insulto al metal, ma che personalmente io definirei una sfida a quei cliche´ entro i quali le persone poco fantasiose amano rannicchiarsi. Tutto questo con un eccellente screaming e originalita´ alla massima potenza.

L´undicesima traccia segna il terzo e finale capitolo della science-fiction sperimentation operata dagli Amaranthe, che riconfermano ulteriormente la propria ricerca in tal direzione. In Transhuman e´ certamente degna di nota la ricerca melodica e sonora volta a creare un´atmosfera fantascientifica, da viaggio nello spazio, dove ben si inserisce il botta e risposta della dolcezza della cantante con la brutalita´ dello screamer.

A chiusura di questo album, gli Amaranthe propongono una gemma come Infinity, dove ciascuno dei componenti sfodera il meglio delle proprie talentuosita´, a partire dalle linee vocali, estremamente variegate e colorate, da una sezione ritmica senza pari, e da un assolo da pelle d´oca.

Come bonus track, una Afterlife in versione acustica, terreno molto caro all´ensemble che, spogliatosi di basso, batteria, sei corde elettrica e screamer, riesce a stupire per il curioso ma allo stesso tempo maestoso risultato.

Il DVD…

…contiene materiale specifico e speciale, come i due videoclip di The Nexus e di One Million Lightyears, piu´ ulteriori bonus quali making-of, bloopers ed interviste. Materiale essenziale per coloro i quali si dichiarano aficionados! Proprio per questo la band ha diversificato l´edizione di questo album, facendo seguire, in un secondo momento, questa speciale versione, uscita per la prima volta specificatamente in Giappone, ma comunque disponibile Worldwide.

Guardare questo DVD e´ una delizia, in quanto da´ la possibilita´ di vedere da piu´ vicino ciascuno dei musicisti facenti parte della band. Elise, Jake, Andy, Johan, Morten ed Olof, che oltre ad essere corpo, anima e cervello degli Amaranthe, sono sei ragazzi semplici, simpatici ed alla mano piu´ di quanto non sia possibile immaginare.

In definitiva

The Nexus e´ l´album che, tra qualche anno, verra´ riconosciuto come il capostipite di un nuovo genere il cui nome e´ ancora in via di definizione. Tecnicismi, impatto sonoro, intenzione, sincretismo stilistico e una produzione bombastica. Testi introspettivi quanto basta ed incentrati su stati d´animo che, sempre e comunque, sono protesi verso il positivo. Ed un pubblico di fans che va via via infoltendosi. Perche´ la musica e´ fatta di sole sette note, ma le possibilita´ di combinazioni, se si vuole, sono infinite. E gli Amaranthe, qui, ne hanno dato prova tangibile.

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