Il progetto AINA è stato creato dall’ex Heavens Gate Robert Hunekke-Rizzo, per quanto riguarda le musiche e le melodie, e da Amanda Sommerville, per quanto riguarda tutti i testi delle canzoni. I due sono stati aiutati in tutte le fasi di realizzazione dagli ex Heavens Gate Sascha Paeth e Miro; il primo in particolare per la produzione mentre il secondo per gli arrangiamenti e le parti di tastiera.
Oltre a loro sono stati invitati a partecipare una schiera enorme di ospiti. Come cantanti sono stati invitati Kiske, Rettke, Sammet,, Hughes, Thomson, Wilson, Hayer, Candice Night, Matos, e altri meno famosi, mentre Sherinian, Johansson e Norlander per dei soli di tastiera, Stevens e Youngblood per dei soli di chitarra e Stevens per il basso in una canzone. Inoltre è stata utilizzato un gruppo di bambini per il coro.
Coloro che più di tutti ha avuto un ruolo rilevante dietro al microfono è stato l’ex Heavens Gate Thomas Rettke, il migliore in assoluto per interpretazione e grinta, seguito dal sognante Kiske e in quantità minore da Tobias Sammet che canta meglio qui in cui gli si dice come deve cantare che non negli Edguy, Glenn Hughes e Matos.

Il progetto vede coinvolta una grande quantità di artisti più o meno noti per una metal opera che si può benissimo definire LA METAL OPERA studiata nei minimi dettagli sia per quanto riguarda la produzione sia per quanto riguarda la stesura delle canzoni. Dei veri e propri gioielli; perle che difficilmente qualcun altro riuscirà a raggiungere.
Questa opera va interpretata nella sua più totale completezza considerandola come una storia e che quindi come tale non può essere iniziata da un punto qualunque, ma va seguita dall’inizio fino alla fine.
Seguirete l’avvicendarsi delle situazioni tra momenti di aggressività del cattivo di turno Torek (Thomas Rettke), che vuole vendicarsi del tradimento della sua promessa sposa con il fratello, ai momenti d’amore negli incontri della dolce Oria (Candice Night) con Talon (Glenn Hughes).
I brani che maggiormente risaltano per bellezza e intensità sono in particolare quelli con Rettke dietro al microfono. Se si fa caso in queste canzoni vengono riformati gli Heavens Gate, ed infatti la musica non si discosta molto da quanto fatto dai quattro in quel gruppo. Quindi una massiccia dose di brani hard’n’power, veloci e grintosi, dalla forte scarica di adrenalina che hanno sempre contraddistinto il gruppo tedesco, rappresentati da “Naschtok Is Born”, “The Beast Within”, forse il brano migliore di tutto l’album e “Fligh Of Thorek”, cantata insieme a Sammet.
Ottima prova del magico Kiske nelle dolcissime e orchestrali “Revelations” e “Silver Maiden”, pura e semplice poesia, e nella accattivante “Restoration”, in duetto col coro di bambini, mentre poco brillante la prova di Matos in “Talon’s Last Hope”, cantata insieme a Hughes. Tutto l’opposto per la splendida voce di Candice Night nella sognante “Rape Of Oria”.
In quest’album non mancano i momenti di suspence creati ad arte mediante una vera e propria (mini) orchestra che lasciano col fiato in sospeso per poi sorprenderti con improvvisi pezzi veloci. Un susseguirsi di colpi di scena in tema con la trama della storia.

E’ veramente difficile descrivere in modo esauriente un album di tale pomposità creativa ed esecutiva. Bisogna ascoltarlo per capirlo e irrimediabilmente amarlo.
Per di più in questo progetto sono state sicuramente investite grandi somme di denaro, tanto che la versione digibook contiene un libretto di ben 64 pagine contenenti la storia, una ventina di stupendi disegni e le foto di tutti gli artisti coinvolti, nonchè un secondo cd contenente un brano strumentale di 15 minuti narrante la storia del regno di Aina e svariate versioni differenti di brani dell’album.
Come se non fosse già sufficiente, è presente anche un DVD contenente il video in animazione 3D di “The Best Within”, molto carino e ben fatto, più i “Makin Of” dell’album e varie altre sciocchezze.
In più c’è una piccola “chicca”: una traccia nascosta prima della prima canzone…
Sicuramente l’album dell’anno, ma non solo. Un album che penso, e spero, lascerà il segno.

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