Un tempo l’Agglutination era il festival più importante del Sud Italia, oggi si può tranquillamente affermare che l’Agglutination è tra i festival più importanti di tutto il suolo italico, degno delle migliori kermesse europee. Nomi come Overkill, Stratovarius, Marduk, Eldritch e FolkStone non hanno certo bisogno di presentazioni. Il gentile e disponibile Gerardo Cafaro, storico organizzatore del fest, ci presenta la ricca XIX edizione di questo evento.

Ciao Gerardo, ben trovato su heavy-metal.it!
Ormai l’Agglutination è una certezza che si perpetra da molti anni. Vuoi ricordarci com’è nato e quali sono state le difficoltà delle prime edizioni per creare un festival così importante al sud Italia?

Ciao Fabio, un grazie prima a te ed Heavy-Metal.it per l’interesse al festival. Veniamo alla tua domanda, tutto era nato 19 anni fa per la mancanza di manifestazioni musicali dedicate all’heavy metal nelle nostre zone e la passione mia e di alcuni amici che vorrei citare (Gaetano, Sabatino, Carmine, Igor, Giannino, Giovanni, Nico, Raul etc.) per questa musica. Le difficoltà? Abissali… Iniziamo con: far capire alla gente che i metallari e chi suona questa musica non sono satanisti, drogati e persone pericolose; guarda, per quei tempi l’opinione sociale di piccole comunità era questa e probabilmente ancora è questa. Poi la mancanza di strutture e di gente professionale per gestire una manifestazione che ha delle esigenze non da poco a livello di produzione, ed ultimo la mancanza di risorse economiche e la difficoltà dei fans di raggiungere questi luoghi isolati, a meno che non si venga con un proprio mezzo di trasporto.

L’edizione di quest’anno a mio avviso è veramente grandiosa. Vuoi presentarcela? Con che criterio generalmente scegliete i gruppi da proporre?
Sì, credo davvero anch’io che quest’anno sia un edizione storica per il sud a cui non si può mancare, avendo in un festival gruppi così straordinari come Overkill, Stratovarius, Marduk, Eldritch, FolkStone, Heavenshine, Natron ecc…
Per quanto riguarda la scelta dei gruppi, si parte dall’interesse verso qualche band e poi si chiede la disponibilità, essendo la data del festival in concomitanza con altri importanti eventi in Europa. Troppo spesso si ci trova con la mancanza di disponibilità del gruppo che si desidera, però quest’anno gli Overkill li ho avuti perché erano anni che ci andavo dietro; per quanto riguarda gli Stratovarius, devo dire grazie ad una cara amica di nome Chiara Pellegrini. I Marduk invece sono un gruppo che già han suonato qui alcuni anni fa ricevendo un ottimo feedback, mentre i Folkstone già lo scorso anno dovevano suonare poi però causa spostamento della data prevista tutto fu rimandato a quest’anno e la correttezza del gruppo e del loro manager hanno fatto il seguito.

Per la prima volta nella sua storia il festival si svolgerà a Senise: perché avete deciso di proporre qui l’evento?
Non voglio parlare della questione Chiaromonte perché è il mio paese dove vi sta tanta gente che merita, dico solo che lo scorso anno il posto dove ho fatto il festival era eccezionale. Poi, visto che da qualche anno vi era stato un vero interesse da parte del Comune di Senise per questo festival, si è deciso di spostarlo qui in considerazione del fatto che ci hanno messo a disposizione una location (il campo sportivo) che ben si presta alla giusta organizzazione del tutto. Spero che riusciremo a ripagare la loro fiducia.

Overkill (thrash), Stratovarius (power), Marduk (black), Eldritch (prog), FolkStone (folk): un festival che tocca praticamente tutti i generi. È stata una cosa voluta o nata casualmente?
Lo spirito che ho voluto dare al festival è stato sempre questo, ossia unire sia le band estreme che quelle power metal etc. Però, come ti dicevo prima, non sempre ci si è riuscito, anche mettendo a disposizione buone somme di denaro e volontà.

Quest’anno c’è anche una band “vostra”, gli Heavenshine. Ti va di presentarceli?
Non ho mai prodotto un gruppo, ho deciso di farlo per la prima volta perché credevo nel sound che voleva sviluppare la band; oltretutto, parlando con Marco e Lino, ho avuto modo di sentire dei pezzi davvero ben fatti grazie alla bravura di questi musicisti. Loro per 4/6 sono i Marshall di Napoli, il gruppo che ha partecipato alla prima edizione dell’Agglutination; ad essi si sono aggiunti Giuseppe, il secondo chitarrista, anch’esso di Napoli, e quello che serviva, ossia la stupenda ed incredibile voce di Miriam Cicotti, soprano di esperienza teatrale, che ha dato anche quella carica in più a tutti noi. Loro non si fermano solo all’Heavy Metal ma credo che riescano ad incantare anche chi ascolta ed ama la musica sotto ogni sfaccettatura, grazie ad un sound molto variegato.

Sul poster dell’edizione c’è scritto “in ricordo di Alberto”. Vuoi spendere due parole per questo?
Alberto era mio cognato, un fratello per me, che aveva lo stesso mio spirito di vita e con cui tanti anni ho condiviso le mie paure e i miei sacrifici economici per portare a compimento ogni edizione. Inoltre lui era quel ragazzo che per anni stava a versarci bicchieri di birra dallo stand. Se cerco sempre di non far morire questo festival è anche per ricordarlo, dedicandogli l’evento, oltre che per i tanti veri amici, fans dell’Agglutination, che non smetterò mai di ringraziare.

I grossi concerti hard/rock e metal in Italia sono quasi tutti al nord o al massimo a Roma. Com’è il pubblico del sud, a tuo parere sarebbe in grado di sostenere un’intera stagione di concerti (mi riferisco ovviamente alla possibile affluenza agli show)?
Vedi…purtroppo io credo che al Sud sia già un impresa riuscire a fare qualche festival buono o qualche data buona, purtroppo il bacino di utenza è ridotto, eppoi mi accorgo che la partecipazione a concerti di band anche molto brave è sempre di meno di quello che dovrebbe essere…quindi puoi dedurre la risposta per un eventuale stagione di concerti.

il meglio del metal italiano all'agglutination

un pezzo di storia del metal italiano all’Agglutination

Abitando vicino a Milano sono molto agevolato per vedere concerti. Se qualche ragazzo del centro-nord volesse invece venire all’Agglutination, saranno presenti dei mezzi di trasporto speciali o qualcosa in tal senso per raggiungere l’evento?
Quest’anno, grazie all’amico Luigi Borriello di Warning Rock, all’Agglutination si arriva da tutto il centro-sud Italia visto che ci sono autobus organizzati appositamente, di sicuro il grande bill di quest’anno ha spinto ad osare, però a tutti gli effetti non è semplice arrivare da queste parti perché mancano anche le ferrovie. Poi fortunatamente alcuni cantieri sulla Salerno-Reggio sono stati completati quindi anche venire in macchina non è più un calvario.

Il prossimo Agglutination sarà quello della XX edizione. Avete in mente qualcosa di speciale per festeggiare i 20 anni del festival? Puoi darci qualche anticipazione?
Io oggi penso prima di tutto che possa esserci tanta gente, la gente che questo festival merita, non bastano solo le bellissime parole ma bisogna davvero supportare la manifestazione partecipando questa volta perché come hai detto tu c’è né per tutti i gusti e gruppi davvero in grado di offrire spettacoli indimenticabili. Poi quest’anno ci saranno anche due palchi, tanti stand di dischi, gadget, strumenti musicali ecc., una vera e propria festa della musica con ottima birra e grandiosi panini con salsiccia locale cotta alla brace a prezzi davvero bassi. Se davvero andrà bene il festival allora potremo parlare di festeggiare i 20 anni alla grande con qualche ottimo ospite e con un po’ di premi per tutti.

C’è qualche gruppo o artista che non ha mai suonato all’Agglutination e che personalmente ti piacerebbe proporre?
Un gruppo che sogno di portare sono gli amici Amon Amarth con cui ho avviato già i contatti da qualche anno. Quindi con l’aiuto di Dio, per me (o per voi, a chi credete), speriamo che tutto vada alla grande per questa edizione, perché già la notte mi vengono le coliche solo a pensare che possa succedere qualcosa di negativo…ed ancora manca un mese al festival!

Ti è capitato anche, nelle passate edizioni, di aver preso accordo con qualche gruppo che poi ha rinunciato a partecipare?
Onestamente sì, però credo che non sia dipeso dal gruppo, piuttosto da questo mondo non esente da cattiverie e falsità, con tanta gente che quando te lo può mettere…lo fa! Un po’ la solita guerra dei poveri…

L’Agglutination ha sempre presentato ottime band italiane che a mio avviso non hanno nulla da invidiare a quelle estere – in tal caso sono addirittura superiori. Come mai secondo te la nostra scena non è decollata come quella del centro-nord Europa? Il metallaro italiano è un inguaribile esterofilo?
Sai Fabio, hai detto sante parole, ci sono dei gruppi italiani davvero bravi, anzi la scena è cresciuta tantissimo negli ultimi anni e a me piange il cuore quando vedo che ai concerti ci sono quattro gatti. Il problema in Italia credo che sia nella mancanza di cultura musicale e da ciò che viene proposto dai mass media che guardano solo al business creato a tavolino. In Italia l’heavy metal è stato sempre ghettizzato per preconcetto e lo è anche oggi. Nelle radio mancano persone aperte musicalmente, anzi in radio va solo chi è specializzato in musica trendista e non si cerca chi può proporre anche altri linguaggi musicali. Vedi…a tanta gente che non ha mai ascoltato metal, quando gli faccio ascoltare qualcosa mi dice “che bello! io non ho mai pensato che nell’heavy metal vi siano gruppi così!”… Ciò è la mia lampante convinzione che se il metal passasse per la TV nazionale o le radio nazionali grosse, potrebbe attirare tantissima nuova gente e fare un grande salto in avanti anche in Italia.

Al di là del discorso nord/sud, come vedi la situazione dei concerti rock/metal in Italia? Spesso capita che anche nomi importanti della scena vengano fatti suonare in location non adeguate; molti ragazzi si lamentano di questo, a volte andando addirittura all’estero per vedere i propri gruppi preferiti. L’Italia è davvero il “terzo mondo” per quel che riguarda i concerti rock/metal? Qual è la tua opinione?
Credo che si bisogna distinguere due aspetti, uno chi lo fa per interesse/business e invece chi lo fa per passione senza guadagnarci nulla. Chi lo fa e ci guadagna dovrebbe fornire anche il giusto servizio e gli spazi adatti, invece chi lo fa per passione molte volte non ha le risorse e quindi mira a risparmiare. Certo, purtroppo chi organizza o ha cognizione oppure non dovrebbe farlo. Io dico che non è giusto incentivare la gente ad andare all’estero, perché così muore proprio la scena e diventa peggio di come già è. Invece bisogna protestare correttamente e al massimo boicottare le manifestazioni in cui si persevera su certi aspetti. Purtroppo in Italia non è facile essere musicisti e non è facile essere organizzatori di un certo livello perché i costi di certi gruppi sono lievitati notevolmente. La differenza è che in Italia la musica non può essere offerta alle stesse condizioni della Germania o dei paesi del nord Europa, proprio perché manca una politica fatta ad accrescere la cultura musicale e la fruizione, oltre che incentivare la musica per chi la suona o la produce. Fino ad oggi non ho visto neppure un politico che abbia portato in parlamento seriamente certi argomenti atti ad abbassare l’Iva sui CD, oppure ad aiutare chi fa musica come avviene in altri paesi, questo perché io credo che la cultura musicale dei politici che abbiamo avuto ad oggi sia ferma a Gigi D’Alessio o ai Teppisti dei Sogni.

Grazie per l’intervista, chiudi pure come preferisci.
Voglio invitarvi a seguirci sulla nostra pagina di Facebook dove potete anche far conoscere le vostre iniziative che noi accogliamo sempre (aiutandoci a vicenda, si cresce). Per finire, vorrei dire che io non sono un organizzatore che lo fa di mestiere, ma uno come voi, che ha un lavoro che, come tanti, va sempre peggio; ma soprattutto ho una grande passione per la nostra musica che non ci potranno togliere mai. Forse un giorno non sarò più in grado di fare l’Agglutination perché non avrò più soldi da metterci, ma ho una famiglia che mi vuole bene, dei veri amici e credo ancora in un mondo diverso, più onesto e bello. Come cantano i Los Fastidios (si ascolto anche loro) “una grande rabbia dentro il cuore”. Non perdete mai la vostra dignità e continuate sempre a lottare per i vostri valori e per le vostre passioni, anche se sono a perdere (come per le band che realizzano un CD ma poi non hanno la possibilità venderlo). Non cedete mai alla tentazione di farvi raccomandare per andare avanti nella vita, perché raccomandarsi o leccare il culo ai politici significa soprattutto perdere la propria dignità e non cambiare mai questa fottuta Italia. Aiutate chi ha meno e non cercate di arraffare tutto se siete più fortunati, perché solo così potrete entrare in una chiesa e dire di essere davvero in grazia con Dio, se siete cristiani, e se non lo siete potete mandare a fanculo tutti con grande soddisfazione. La vita purtroppo è una croce da portare per quasi tutti, ma non bisogna mai arrendersi e cadere nell’esasperazione perché questo significa annientarsi e morire a poco a poco… Ricordate che se non vi arrenderete prima o poi il sole ritornerà perché non può essere sempre tutto buio.

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